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DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Denise Pardo per "l'Espresso"
Dunque si vestono così. E quindi fa un effetto stupefacente vedere da vicino la spettacolare gamma di grembiuli e cappucci da indossare in riunioni di loggia, si immagina molto laboriose. Per non parlare dell'assortimento lusso e super lusso destinato agli eventi solenni, due tre volte l'anno dipende, dei raduni delle Gran Logge e del Grande Oriente. Tra l'altro, il momento è conveniente: da S&C, insegna anonima - solo l'accenno di un compasso - Lungotevere romano, punto nevralgico, due passi dal Palazzo spesso tacciato di molte fraterne presenze, è stagione di saldi.
Non chissaché, circa un 20 per cento di sconto: il cappuccio nero, 100 per cento cotone, misura unica ma molto arioso, due bei buchi per occhi massonici, è sceso da 26 a 21 euro, il grembiule da Maestro Venerabile in vera pelle da 110 euro ora ne costa 90, un affarone ma è uno dei tipi più basici. "La crisi c'è, eccome!", si dispiace il fratello muratore Segré proprietario di S&C. Crisi economica, vero? Macché economica, ribatte innervosito. "C'è crisi nelle vocazioni". O Santo cielo, anche i massoni stanno perdendo la fede.
Ma non il gusto per lo shopping. Almeno a sfogliare il catalogo anche on line di S&C. Una marea di libri e manuali accademici. Una cantina di vino non per sbornie ma per iniziazioni, quindi kosher ovvero puro. Ma soprattutto un prêt-à -porter massonico di grande livello, molto globalizzato, un made in Italy apprezzato anche dalle logge d'oltralpe - le parigine notoriamente piuttosto pretenziose - d'oltreoceano e perfino presso un Paese dei Brics, il Brasile dove la massoneria ha un'ascesa commovente.
Nessuna linea griffata e post moderna ancora, né un Armani, una Stella MacCartney, un Marc Jacobs, peccato. Ma una haute couture - grembiulini, collari, cappucci su misura -preferita dagli elegantoni delle più alte sfere, pronte le matasse di fili d'oro e argento e un elenco di ricamatrici tra le più raffinate da chiamare per l'occasione.
Marco Segrè lavorava nel mondo dell'abbigliamento, prima. Ma la moda che passa continuamente di moda era un turbamento, anzi l'antitesi del massonico feeling. E così, dopo aver visitato in Gran Bretagna i negozi dei suddetti articoli, e anche le multinazionali quotate in Borsa come la prestigiosa Toye Kenning and Spencer, la decisione di provarci in Italia.
A Roma dove, racconta lui, se avevi bisogno di uno straccio di grembiulino nuovo, ti si era rotto il compasso o storta la cazzuola, una sola via: andare in un noto negozio di forniture militari, sussurrare al commesso la bisogna per ricevere poi dal retro un pacchetto chiuso e sigillato. Segrè ci ha visto giusto, lungo la Penisola almeno 80 gruppi massonici, e così gli affari vanno.
Molte vendite dal catalogo Web, massoni assai vip comprano, ovvio, per interposta persona, un certo movimento in coincidenza con i nuovi governi (anche per le tintorie nei dintorni) e su questo Segrè non proferisce verbo. Ma quale conforto invece per lui, al posto dell'insostenibile leggerezza dell'effimero occuparsi di un guardaroba fedele a se stesso, ora come cent'anni fa!
Pur trattandosi di moda massonica e del lato estetico della faccenda è pur difficile dimenticare il ricordo del piano di Rinascita nazionale di Licio Gelli, e le voci di nomi, ruoli di spicco e di potere (segreti però) che di volta in volta vengono attribuiti al noto ordine iniziatico che ha per scopo (brrr!) "il perfezionamento dell'umanità " (come?). In pratica, un'affettuosa società di mutuo soccorso deprecabilmente occulta: traduzione, più fratelli per tutti e soprattutto nei posti chiave.
Segrè si rivolta alla tesi e imbocca la strada dei "fratelli che sbagliano": "Stavamo ancora scontando i disastri dello scandalo della Banca romana, quando ecco che ti arriva Gelli con la P2. Voglio chiarire: la P2 non si muoveva in nome della massoneria. Faceva gli affari suoi. Non era "apro la mente" ma "apro il portafoglio"". Si scalda: "Vuole sapere cos'era? Un utilizzo improprio del marchio". In effetti, il marchio per essere forte, è forte. Per non parlare del brand.
Mentre l'immaginazione ha un calo di zuccheri al pensiero, all'epoca di Gelli, di Fabrizio Cicchitto in allegro grembiulino rosso e oro, Maurizio Costanzo in mezzo tight o tight (è il dress code per le Gran riunioni, in alcune è accettato anche l'abito scuro) più grembiule in seta ricamata con rosette o livelle, la gerarchia massonica si mostra sotto forma di paramenti di ogni genere e per ogni grado.
Per l'apprendista, ovvero il primo grado, il grembiule è bianco o bianco e nero, dipende dai rituali, quello più trendy è il "rito scozzese antico e accettato" (gli altri sono francese, italiano, inglese, ma la differenza, tranquillizza Segrè, sta nell'ideologia non nel guardaroba).
I guanti immacolati molto chic, 10 euro al paio, quattro misure, servono per tutti i gradi, sono simbolo di purezza (vedi quella del Cavaliere tessera 625 della P2). Per l'iniziazione i futuri fratelli sono incappucciati fino a quando il neofita non è sbendato (benda in velluto, nero o rosso, 42 euro) e non promette di non svelare mai parola e segni di riconoscimento. Questo il rito, dice Segrè, ma poi ognuno fa quello che gli pare. Naturale. Massoni ma pur sempre italiani.
Per il Compagno, stessa mise dell'Apprendista, grembiule anche bianco e celeste ma portato in modo diverso: come? Intorno al collo modello shatoush? Intorno alla testa, vedi turbante? Di dietro, di lato? Non si è tenuti a sapere. Ma la verve stilistica massonica comincia ad esprimersi al meglio con il p-a-p da Maestro. Un tripudio di sciarpe celesti e verdi.
Grembiuli op, un po' Courreges in bianco e nero, molto bianco e rosso in dimensioni varie, esplosioni di ricami, vasta scelta di materiale simbolico (per esempio, il grembiule in agnello rappresenta l'innocenza, la vicinanza alla perfezione: il modello è in via di estinzione vista la scarsità del requisito). Un amichevole suggerimento: chi è scozzese o sverna in Scozia e riceve un invito massonico, dovrebbe presentarsi con grembiulino e sciarpa tartan, possibilmente del clan del fratello ospite.
Vista la decadenza dei costumi, alcune logge hanno aperto alle donne: sono le cosiddette logge miste, proprio come le classi a scuola. à segnalata anche una loggia tutta femminile ma a quanto pare deve ancora farsi le ossa. Però è una consolazione sapere che in quelle miste le quote rosa massoniche rappresentano il 30, 40 per cento degli iscritti. Altro che il risicato 20 per cento del Parlamento, vergogna!
In compenso c'è grande gelosia tra le varie logge, spesso in lotta sotterranea, alcune molto ingarellate anche sull'arredo più eclatante. Squadre, aste, scettri, cuscini, Bibbie, maglietti, urne per votazioni (390-450 euro), tappeti (350 euro), stiletti per iniziazioni in fodera nera (240 euro): per allestire una loggia decorosa ci vogliono 3 mila euro come minimo. Diecimila per una di un certo tono. Non è chiaro se si può richiedere il finanziamento a rate (per le logge che devono prendere piede).
Ci sono da prevedere anche gli utensili del caso come il set di pala, piccone e piede di porco (540 euro) o la scatola con gli attrezzi da 1.100 euro. Non mancano gli articoli da regalo: la cazzuola incisa (67 euro), le fiaschette o il set di utensili in miniatura (43 euro) molto apprezzato quando si viaggia.
A proposito, ben fornito anche il settore valigeria: vari modelli di 24 ore ad hoc per il grembiule da Gran loggia (da 100 a170 euro), in pelle per il Maestro Venerabile disteso (il grembiule o il MV medesimo?) da 315 a 450 euro. Per chi preferisce il bagaglio morbido, ecco la sacca per Maestro e per Venerabile (92 euro).
A proposito: raggiunto il grado di Maestro, scatta l'ambita vetta di Maestro Venerabile, capo della loggia? "La carriera non è così automatica", spiega Segrè piuttosto sibillino, non ama addentrarsi in particolari diversi dal prêt-à -porter. Ma, a quanto pare, in alcune logge prima si viene nominati Gran ufficiale regionale, in altre, invece, Gran ufficiale nazionale. Poi, solo chi ha doti e meriti, può diventare Venerabile. A quei livelli, ça va sans dire, il guardaroba deve essere all'altezza: ricami da 250 euro ad libitum, collari, cappelli, grembiuli riccamente decorati (rispettivamente 115, 320, 335 euro). Tra Venerabili la concorrenza sull'eleganza
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