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Tommaso Montesano per “Libero quotidiano”
Su Facebook è vietato fare gli auguri al nonno. Soprattutto se il nonno si chiama Benito Mussolini. Il social network per eccellenza conferma una pericolosa tendenza alla censura. Soprattutto ai danni di chi è ritenuto "politicamente scorretto". Figurarsi per la "scorrettissima" Rachele Mussolini, la 43enne nipote del Duce e sorella della più nota Alessandra.
Rachele, oggi consigliere comunale a Roma per la lista "Con Giorgia Meloni sindaco" - che nel 2016 ha appoggiato, con Fratelli d' Italia, la corsa al Campidoglio dell' ex ministro della Gioventù - ha avuto l' ardire, lo scorso 29 luglio, di scrivere su Facebook un post per fare gli auguri al nonno. Nonno Benito, nato a Dovia di Predappio il 29 luglio 1883.
Qui non c' entra il capo del fascismo. Il Primo maresciallo dell' Impero. Il Duce. Qui c' entra il nonno di Rachele, ricordato dalla nipote con un post e una foto. «Una foto non in divisa, o nell' atto di fare il saluto romano, ma in borghese», ha ricordato il consigliere comunale capitolino un paio di giorni fa, a margine di una conferenza stampa sull' intitolazione di una strada a Giorgio Almirante nella sede dei gruppi.
Apriti, cielo. Facebook, ha rivelato Rachele, l' ha sospesa per due giorni dal social network. «Evidentemente perché i contenuti non erano "consoni": forse è stata ritenuta apologia di fascismo». Ma essere la nipote di Mussolini «non è né una colpa né un merito. Il mio è stato un semplice augurio, nell' anniversario della nascita, da nipote a nonno», ha spiegato la diretta interessata all' agenzia Dire.
E non si è trattato della prima "censura", a sentire Rachele. «Un' altra volta sono stata bannata per 24 ore per aver pubblicato, in occasione dell' anniversario della nascita (26 dicembre 1946, ndr), la foto del simbolo del Movimento sociale».
«Sono orgogliosa del cognome che porto e consapevole degli errori fatti. Errori che ho sempre condannato, ma non posso non rilevare che ci sono sempre stati due pesi e due misure su tutto», ha aggiunto Mussolini.
Ad esempio: «Una volta raggiunte le 5mila amicizie, non ho potuto aprire una seconda pagina Facebook per il mio cognome. Ma provando con Stalin o Lenin nessun problema».
Non c' è da stupirsi, di conseguenza, se continuano a montare le polemiche sull' intitolazione delle vie a Giorgio Almirante, come avvenuto di recente a Ladispoli. «Di questo passo dedicheremo una via a Mussolini», ha protestato l' Anpi.
Visto che su Facebook è vietato perfino fargli gli auguri, al Duce, non pare proprio una questione all' ordine del giorno.
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