RACIST INSTINCT! SHARON STONE RINVIATA A GIUDIZIO

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Francesco Tortora per "Corriere.it"

Nuovi guai giudiziari per Sharon Stone. Non bastava la denuncia presentata appena una settimana fa dall'ex colf Angelica Castillo che ha accusato l'attrice di Basic Instinct di averla costretta a lavori massacranti nonostante fosse reduce da un infortunio alla schiena e il medico le avesse ordinato di stare a riposo almeno 15 giorni. Venerdì scorso il Tribunale di Los Angeles ha dichiarato legittime le accuse «di discriminazioni razziali, molestie e di ingiusto licenziamento» presentate dalla sua ex collaboratrice domestica Erlinda Elemen e ha rinviato a giudizio la popolare attrice statunitense.

ACCUSE - Nonostante le proteste degli avvocati della Stone, il giudice Mary Strobel ha stabilito che le prove presentate lo scorso maggio dalla domestica sono sufficienti per sostenere le accuse e ha fissato al prossimo 30 luglio la data del processo. La Elemen era stata assunta dall'attrice nel 2006 e più tardi divenne la tata di Roan, Laird e Quinn, i tre figli adottati dalla Stone. Il rapporto tra la cinquantacinquenne e la sua dipendente si sarebbe incrinato nell'agosto del 2010 fino a deteriorarsi con il licenziamento avvenuto all'inizio del 2011. In questi mesi Sharon Stone non solo avrebbe più volte accusato la filippina di averla truffata perché - a suo dire - si sarebbe fatta pagare ore supplementari mentre era in viaggio con i bambini nei giorni di congedo, ma l'avrebbe anche insultata ripetutamente con epiteti razzisti. La Stone avrebbe preso di mira l'accento della donna e avrebbe chiesto alla dipendente di parlare il meno possibile con i figli perché temeva che questi prendessero la sua cadenza filippina.

COMMENTI - L'accusa - si legge nei documenti rilasciati dal Tribunale - ha dimostrato come più volte la Stone ha fatto commenti ingiuriosi sull'accento filippino della signora Elemen, sul cibo filippino e ha equiparato l'essere filippino con l'essere stupido. Inoltre l'attrice avrebbe offeso le credenze religiose della sua dipendente, negandole la possibilità di leggere la Bibbia in casa sua. Da parte loro i legali della Stone hanno tentato, invano, di far cadere le accuse sostenendo che i suoi commenti non potevano essere considerati molestie e hanno sostenuto che le denunce sono state presentate troppo tardi: «Tutto quello di cui è accusata la nostra assistita è che ha fatto commenti sul cibo e sull'accento filippino», taglia corto Daniel Gutenplan, uno dei legali dell'attrice. Di diverso parere Salomone Gresen avvocato dell'ex dipendente della Stone che si è dichiarato soddisfatto del rinvio a giudizio: «Siamo felici che il giudice abbia riconosciuto la legittimità delle nostre accuse e abbia deciso di procedere con il processo».

 

 

SHARON STONE TRASPARENTESHARON STONESHARON STONE E MARTIN MICAsharon stone in atto di forza