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RADIO NEWS - MEDIASET SI BUTTA PURE SU SUBASIO? ZITTO ZITTO, IL BISCIONE STA COSTRUENDO UN MONOPOLIO (SOPRATTUTTO PUBBLICITARIO) PER RADERE AL SUOLO LA CONCORRENZA - UNO CHE RESISTE È SURACI, CHE COMBATTE LANCIANDO NUOVE FREQUENZE OLTRE A RTL 102.5: ‘CI SIAMO INDEBITATI PER 10 ANNI MA NE VALE LA PENA’. E SULLE PAROLE ACIDE DI LINUS...
1. MEDIASET PRONTA ALL'ACQUISTO DI RADIO SUBASIO?
Dall’articolo di Francesca Gerosa per www.milanofinanza.it - Fonti di stampa hanno riportato la notizia che Mediaset sarebbe in avanzate trattative per acquisire Radio Subasio, emittente umbra di Assisi con uno share di 1,6 milioni circa di ascolti e copertura interregionale, spendendo alcune decine di milioni di euro. La possibile acquisizione di Radio Subasio rafforzerebbe ulteriormente la posizione di Mediaset nel mercato radio. Quest'anno la società dovrebbe generare grazie al business radio circa 70 milioni di euro di ricavi.
"Se confermata, quest'acquisizione migliorerebbe RadioMediaset, la divisione radio dell'azienda che riunisce le partecipazioni in R101, Radio 105, Virgin Radio e la partnership con Radio MonteCarlo.
Ci aspettiamo che, se completata, la dimensione dell'operazione non sia consistente", commentano gli analisti di Banca Imi (non coprono Mediaset con un rating), sottolineando che l'attività radio è resistente in Italia in termini di pubblico e pubblicità. "Seppur minore, consideriamo positivamente il ruolo di consolidamento di Mediaset nel settore radio, che pensiamo possa avere implicazioni positive per la controllata Ei Towers ".
2. RADIO FRECCIA MISSIONE COMPIUTA
Andrea Secchi per ‘Italia Oggi’
«Missione compiuta». Lorenzo Suraci esulta per la sua ultima impresa: aver raggiunto il 60% della copertura del territorio e di tutti i capoluoghi di provincia per Radio Freccia, l' ultima nata delle sue emittenti, posta accanto all' ammiraglia Rtl 102.5 e a Radio Zeta l' italiana.
Ieri è scaduto il termine entro il quale Suraci doveva presentare al ministero dello sviluppo economico la situazione degli impianti della radio rock, dimostrando carte alla mano che l' obiettivo minimo di copertura era stato raggiunto. Un test non da poco, dopo gli sforzi fatti negli ultimi mesi per mettere in piedi Radio Freccia a cui ora seguiranno le verifiche del ministero. «Ma ci siamo riusciti, abbiamo fatto un grande lavoro, si può scrivere un libro», dice l' editore. «Abbiamo allineato il lavoro sul format della radio con la copertura.
Siamo passati dal 38 al 60% del territorio italiano in pochi mesi, e viste le condizioni geografiche dell' Italia si può comprendere quanto sia stato difficile. Ora comunque arriviamo a più del 90% della popolazione».
Suraci parla di un investimento su Radio Freccia di 19 milioni di euro, nato con l' acquisizione della concessione di radio comunitaria nazionale e di alcune frequenze da Radio Padania nell' agosto 2016 e terminato qualche giorno fa sempre con la radio della Lega, dalla quale l' imprenditore ha comprato le ultime frequenze rimaste (tranne una). Con il contratto iniziale la transazione fra i due è stata di circa 2,1 milioni, con l' ultimo meno di 1 milione per altre dieci frequenze.
Ma Suraci ha acquisito diverse frequenze anche da emittenti locali per riuscire ad arrivare nei capoluoghi di provincia. Inoltre ha acceso impianti autonomamente occupando spazi dell' etere liberi gratuitamente, grazie alla legge che dà questa possibilità unicamente alle radio comunitarie, quale è Radio Freccia in virtù della concessione che era di Padania. «Non dico che questa possibilità è stata ininfluente, però abbiamo dovuto mettere mano al portafoglio. Ci siamo indebitati per i prossimi 10 anni ma ne vale la pena».
La verifica del ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, era già stata avviata quando ancora la concessione era di Radio Padania e le conseguenze in caso di non rispetto delle norme sarebbero state il downgrade a emittente locale con differenti vincoli, tra i quali quello di non potersi espandere oltre i 15 milioni di abitanti.
E dire che l' idea di Radio Freccia è nata quasi un anno fa come ripiego. In un primo momento, infatti, le frequenze di Padania dovevano essere usate per ampliare Radio Zeta, ma l' acquisizione fu rimandata al mittente dal ministero perché una radio comunitaria non poteva vendere a una radio commerciale. Così Suraci ha pensato di farsi un' associazione e di creare una nuova emittente comunitaria, con vincoli maggiori su autoproduzione e tetti pubblicitari ma comunque con un target di amanti del rock appetibile.
All' epoca la notizia, svelata da ItaliaOggi, ebbe grande successo sui social dove si scherzò sulla vendita della radio dei leghisti a un calabrese (sebbene trapiantato da giovane a Bergamo) per la legge del contrappasso.
Gli investimenti comunque per ora sono fatti, compresi quelli sul palinsesto. «Siamo sempre in diretta, 24 ore su 24. Abbiamo assunto una cinquantina di persone, fra dj, giornalisti e tecnici, perché ci crediamo.
Radio Freccia e Radio Zeta, inoltre, sono state allineate in tv a Rtl, perché ora sono tutte e due in radiovisione sul digitale terrestre. La programmazione di Zeta, inoltre, è stata rinvigorita. Abbiamo dato più spazio alle conduttrici femminili e la responsabilità artistica a Federica Gentile sotto il coordinamento di Angelo Baiguini che si occupa da anni di Rtl 102,5 e a cui fa riferimento anche mio figlio Daniele per Radio Freccia».
Per quanto riguarda la pubblicità, Suraci parla di una prima parte del 2017 allineata rispetto allo stesso periodo del 2016. «Siamo soddisfatti dei risultati, sebbene raggiunti con i coltelli affilati fra i denti, specialmente ora con la concorrenza di RadioMediaset. Parlo ovviamente di Rtl, perché Freccia e Zeta sono ancora giovani. Siamo in attesa dei nuovi dati di ascolto che arriveranno a settembre (quelli del Ter, Tavolo editori radio, ndr), senza diventa difficile proporre agli inserzionisti. Comunque non facciamo pacchetti di vendita con le altre radio, vendiamo separatamente».
L' avvento di RadioMediaset ha anche mosso le acque delle partnership televisive, per esempio con Rtl che è uscita fra gli altri da Amici (a cui si affianca ora Radio 105) per andare a prendere il posto di Deejay a X Factor.
«Non abbiamo preso niente a nessuno», specifica Suraci.
«Era qualche anno che Sky ci chiedeva collaborazione, così come è successo per Masterchef. Quest' anno c' è stata l' opportunità di X Factor, penso che fossero in chiusura con Linus». E a proposito, che dice Suraci delle dichiarazioni del direttore artistico di Deejay che parlando appunto di X Factor aveva detto che Rtl vi «si è buttata sopra con l' eleganza che la contraddistingue e noi siamo lieti di lasciarle spazio»?
«Ci siamo visti a Radiocompass (l' evento di Mindshare dedicato alle radio, ndr)», risponde, «e ci siamo salutati senza alcun rancore. Non ho preso male la sua uscita, d' altronde non ho letto i giornali quei giorni lì».
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