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Renato Parascandolo per Articolo 21
"La storia siamo noi" è un programma nato nel 1998 con l'intento di raccontare la storia d'Italia del Novecento in maniera sistematica e rigorosa utilizzando principalmente come "fonti primarie" i documenti fotografici e audiovisivi raccolti nei vari archivi: dalle Teche Rai all'Istituto Luce, dagli Archivio di Stato all'Archivio audiovisivo del movimento operaio.
Come direttore di Rai Educational, mi ero impegnato in quest'opera di valorizzazione degli archivi anche per contrastare la programmazione dei nascenti History Channel e la pratica di acquistare all'estero i documentari di storia (e non solo). Volevo, in tal modo, evitare che la nostra storia fosse raccontata da altri e, al tempo stesso, consentire ai giovani registi e autori di misurarsi con la difficile arte della divulgazione.
La peculiarità del format stava nel mettere a confronto i materiali di repertorio con le immagini del presente girate negli stessi luoghi, ponendo addirittura la cinepresa nella stessa posizione per mostrare i cambiamenti esteriori avvenuti nel frattempo.
Da lì aveva inizio una rigorosa opera di ricostruzione degli eventi coordinata da autorevoli storici come Rosario Villari e Giovanni Sabbatucci, attraverso le testimonianze dei protagonisti del passato e del presente messi a confronto nello studio televisivo da anchorman di chiara fama come Corrado Augias, Michele Mirabella, Marino Sinibaldi e Maurizio Maggiani, conduttori più avvezzi all'approfondimento che a dirimere chiassose passerelle di opinione, o a chiosare filmati già espressivi di per sé.
Il programma, realizzato quasi esclusivamente con mezzi e risorse interni, nasceva anche dalla considerazione che non è possibile ricostruire un intero periodo storico nell'arco di poche ore di trasmissione, tanto meno in una sola puntata, come spesso accade per i documentari di storia.
Pertanto, il format de "La storia siamo noi" prevedeva lo svolgimento - nell'arco di un'intera stagione televisiva - di un unico grande tema articolato in cento puntate di un'ora ciascuna, trasmesse ogni giorno dal lunedì al venerdì su RaiUno e RaiTre. Fra il 1998 e il 2002 sono andate in onda quattro serie: "La storia sociale d'Italia dal 1945 al 2000″;" La storia delle città italiane nel Novecento"; "Viaggio nell'Italia del cambiamento"; "L'Italia unita: sviluppo e modernità " per complessive quattrocento puntate.
Per valorizzare i preziosi documenti audiovisivi raccolti negli archivi della Rai furono realizzati per "La storia siamo noi" anche due grandi affreschi sulla storia d'Italia del dopoguerra": "Il diario di un cronista", una summa dell'opera di Sergio Zavoli in cinquantacinque puntate, e "Questo è il mio paese", una serie in venti puntate delle inchieste di Ugo Gregoretti .
Di quest'articolato e ambizioso progetto che ha coinvolto decine di storici, sociologi ed economisti, e che ha dato la parola a centinaia di protagonisti e vittime della tumultuosa storia recente del nostro paese, è rimasto ben poco nella versione condotta da Minoli se non la durata e la cadenza quotidiana.
Forse troppo poco perché si possa parlare di plagio e di appropriazione indebita (fatta eccezione per i numerosi premi ottenuti per l'ideazione del format) ma abbastanza per capire le motivazioni che sono state all'origine del cambio della guardia a Rai Educational nel 2002: motivazioni espresse autorevolmente dall'allora Presidente della Rai all'uscita di un convegno di Alleanza Nazionale e riportate, oltre che da tutti i giornali, anche dallo stesso Televideo Rai: "Il presidente Baldassarre annuncia che la nuova Rai Educational avrà l'obiettivo di riscrivere la storia dell'Italia, finora raccontata in modo "unilaterale e ideologico", come quella letta sui libri di scuola.
Per questi motivi, spiega, è stata cambiata la dirigenza di Rai Educational, affidata a Minoli. Ci hanno raccontato delle storielle. E' il momento di fare il punto su tutto questo e la Rai può fare molto".
Malgrado le sue vicissitudini, "La storia siamo noi", resta comunque un patrimonio del servizio pubblico che va preservato e fatto fruttare. Il mio augurio è che inizi al più presto una nuova stagione del programma e che i nuovi curatori abbiano riguardo per la sua ispirazione originaria.
Giovanni Minoli Parascandolo RaiEducational_LogoParascandolo la storia siamo noi non pi il programma chiude battenti calandrelli sostituisce minoli rai GIOVANNI SABBATUCCI Villari
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