DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Maria Teresa Veneziani per “Liberi Tutti – Corriere della Sera”
«La felicità è un' idea semplice» canta Emma Marrone che tuttavia è assai parca di sorrisi. «Ho avuto sempre questo broncio naturale che molto spesso la gente prende per inc.tura. In realtà, se non mi fanno arrabbiare sono molto peace and love. Osservo molto e questo e mi porta ad avere quel broncio naturale. Se uno guarda le foto da piccola si rende conto che la mia espressione non è cambiata di un millimetro.
Ero una bambina ribelle, libera e indipendente ma anche socievole e riflessiva». E così è rimasta Emma, 34 anni, cresciuta ad Aradeo in provincia di Lecce, antidiva che diventa diva con il suo anticonformismo scevro da ogni ammiccamento.
Mal sopporta che nonostante i successi (i fan la adorano, a febbraio riparte con «Essere qui tour» e ha siglato un contratto come testimonial per Tezenis) dalla fine della sua storia con Stefano De Martino (che poi ha sposato Belén Rodriguez, da cui si è separato a fine 2015 dopo due anni di matrimonio e un figlio) la sua vita privata sia costantemente sotto i riflettori. «Quel che è successo a me succede a migliaia di persone ogni giorno. Ma poiché sono Emma devono rompermi le scatole. È un business per gli altri», taglia corto.
Di che cosa si pente?
«Di niente, sono una impunita totale».
Cominciamo da musica e amore.
«Per me sono la stessa cosa, anche perché in questo momento, soprattutto in Italia, o hai tanto amore per il tuo mestiere o ti viene voglia di mollare tutto. Se l' amore è combattere io combatto per la musica tutti i giorni».
L' amore è combattere?
«L' amore è coraggio. E a volte è anche rendersi conto che a un certo punto bisogna arrendersi all' evidenza».
Saggia
«Io sono vecchia dentro. Mia madre lo ha sempre detto. Credo di aver vissuto dieci vite, forse perché credo nella reincarnazione».
Si definisca.
«Non amo definirmi, e penso che questa sia una grande definizione. Non voglio pormi dei limiti né a livello umano né a livello artistico. Per me "che genere fai?" è la domanda più difficile perché faccio tante cose insieme. Amo mischiare. Non mi sono mai piaciute le cose precise, pulite».
Modelli di riferimento?
«Mia madre e mia nonna, entrambe sarte. Sono cresciuta in una famiglia dove la donna fortunatamente è sempre stata considerata. Penso ai miei nonni che vivevano sotto di noi: ho sempre visto mia nonna trattata con grande rispetto. In casa, a portare i pantaloni spesso è mia madre, tutti pendiamo dalle sue labbra».
Che cosa fa suo padre?
«Papà ha fatto l' infermiere al pronto soccorso per una vita. Ora è in pensione e si dedica al suo vero lavoro: lui è una rock star, suona in una band anche più fornita della mia, ha la sezione fiati, due chitarre. Coinvolge i ragazzi del paese, una cosa bella».
Che cosa le dicono?
«I miei genitori mi hanno sempre stimata. Sono stata una figlia modello perché mi metteva in ansia l' idea di vederli in ansia. Sono stata paranoica su questo. Sono rimasta sempre un passo indietro pur di non vederli soffrire. Ho imparato a rinunciare a cose che sapevo non potermi permettere per non vederli mortificati e quindi sono molto orgogliosi di me. La cosa bella è che non sono mai entrati nel mio lavoro, non c' è tour dove non siano presenti, ma io sono solo figlia non sono la cantante popolare».
Quanto conta la ricchezza?
«Il denaro non fa la felicità ma anche sì perché oggi con i soldi puoi permetterti di essere curata degnamente e questo è un concetto molto triste. Ti permette di studiare, migliorarti e stare bene. Lo dico con la lucidità di una che non è andata all' università perché sapeva che in quel momento sarebbe stato un problema per i miei mantenermi».
La sua prima volta in una grande città?
«Ho iniziato a vivere a Roma a 25 anni subito dopo Amici, spinta solo dal lavoro. È stato un distacco doloroso perché io vivevo bene con i miei. Non ho mai avuto l' ansia di andare via di casa perché ho sempre fatto quel che ho voluto. E all' inizio ho sofferto tantissimo la mancanza dei miei genitori, l' abbraccio, la carezza: siamo una famiglia fisica. Mi sentivo un po' in difetto perché non avevo mai girato tanto. Poi ho tramutato questa paura in una fame di conoscenza. Roma è magica, hai l' impressione che possa succedere tutto, sta a te saper cogliere l' occasione. È questo che mi fare stare bene, per non parlare poi della bellezza un po' malinconica di quella città».
Lei è malinconica?
«Sì».
Un sogno?
«Presentare un programma gestito alla vecchia maniera dove sul palco c' è la musica, lo show. E non è detto che non lo farò, sono poliedrica e non voglio farmi limitare. Mina o Gianni Morandi potevano andare in televisione e cantare e presentare, c' era una maggiore apertura nei confronti dell' arte. Oggi siamo tornati indietro. C' è un grande pregiudizio, siamo diventati artisti a compartimento stagno. Se un cantante fa altro è come se perdesse qualcosa. Allora dico c, vorrei essere nata negli anni 50».
Che cosa porterebbe sull' isola?
«Le sigarette: io sono molto sincera. Ma sono fumatrice strana, posso stare anche giorni senza fumare, nei tour sono precisa».
Cosa fa per la forma?
«Sono geneticamente fortunatissima. Mia mamma ha 65 anni e un corpo di marmo. Credo che non sia mai andata dall' estetista in vita sua; non sa cosa sia un massaggio linfodrenante. Non usa neanche le creme antirughe perché dice che non ha tempo, non l' ho mai vista truccarsi. E neppure io sono massaggio addicted, mi rompo anche le scatole, sinceramente. Mangio quello che mi ha insegnato mia madre, dieta mediterranea, non mi piacciono i dolci però quando mi devo sfondare mi sfondo, non sto lì a guardare il gonfiore. Mi piace molto bere buon vino. Alla Spa preferisco una degustazione di formaggi e salumi».
È innamorata?
(l' unico momento di esitazione) «Non lo so, probabilmente non lo sono».
Potrebbe innamorarsi di una donna?
«Io mi sono sempre innamorata della testa delle persone. Amo molte donne, mi circondo di donne. Credo molto nell' amicizia femminile. Amo tantissimo le mie amiche, il loro mondo. Non so realmente se riuscirei ad amare anche in quel modo perché sessualmente nella mia vita sono sempre stata molto chiara. So quello che mi piace e no.
Fortunatamente a casa mia l' omosessualità non è mai stata considerata una diversità.
Ci hanno sempre cresciuto con un' idea di rispetto fortissimo. Anche da piccoli, con mio fratello non sapevano il significato della parola "frocio" o "ricchione" perché in casa mia queste parole non sono mai state usate. Si è sempre parlato di omosessualità vista come una cosa normale. I miei genitori mi hanno sempre detto "a noi non importa se torni a casa con un uomo o una donna. Ci basta tu sia felice"».
È più difficile trovare l' amore per una donna «d' acciaio»?
«Secondo me oggi c' è in giro molta frustrazione. Ti auguri di trovare qualcuno per condividere e non di accollarti persone che ti buttano addosso le loro frustrazioni. La gente non sa più che fare per essere felice, e invece basterebbe poco».
Accontentarsi?
«No, io non mi accontento. La gente complica le cose perché ha paura di vivere fino in fondo, nessuno rischia più».
Sa che cosa dovrò scrivere? Che Emma non ha sorriso per mezz' ora.
«È vero, non sorrido mai. Sorridere implica lo sforzo di un sacco di muscoli. A volte sono stanca (e finalmente sorride)».
Emma e il corpo
«Grazie a mia madre ho sempre avuto un buon rapporto con il mio corpo. Non mi sono mai fatta dei problemi quando sono stata un po' più pienotta, non me ne frega. Ho le mie smagliature. Non ho mai puntato niente sul corpo. Tutto quello che ho raggiunto l' ho ottenuto con la testa, però non mi si può dire che non sono un pezzo di f e quindi non mi devo lamentare. La verità!».
Emma e la moda
«Sono basica e pratica ma non ho difficoltà a mettermi super sexy. E checché se ne dica, so anche camminare sui tacchi (mostra il sandalo stiletto nude indossato con uno smoking petrolio)». Che cosa le ha insegnato la sua malattia? Ha fatto della sua battaglia contro il cancro che l' ha colpita a 25 anni un messaggio ai ragazzi per la prevenzione.
«Che sono una che non si risparmia niente, vivo tutto in maniera molto empatica e profonda. Se devo piangere piango e se devo ridere rido, se devo rischiare rischio, se devo sbattere contro un palo non mi tiro indietro. Quando hai paura veramente di morire diventi una persona diversa. Per quanto si sforzi, chi non vive questa situazione, non lo capirà mai. Tu sei su un altro pianeta perché la vita cambia completamente».
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