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Federico Cella per il “Corriere della Sera”
vrporn presto disponibile in ogni hotel
La fila più lunga in tutta la fiera dei giochi elettronici di Los Angeles non è per provare un nuovo gioco per Xbox o Playstation. La coda è per vedere un film a luci rosse. Lo stand è quello di Naughty America, un marchio statunitense che produce contenuti pornografici e che è tra i primi ad approcciarsi alla realtà virtuale con le sue attrici.
Si chiamano Kate, Elsa e Tali ed erano lì ad attenderci nella simulazione, dentro a un visore. Ma ne parleremo dopo.
visione di realta virtuale porno
Ad accoglierci allo stand invece c' era Ian Paul, l' amministratore delegato dell' azienda. Ci aiuta a farci spazio nella ressa, democratica: la curiosità per la pornografia a 360 gradi mette tutti d' accordo, uomini e donne di tutte le razze ed età. O quasi, perché siamo pur sempre a una fiera di videogiochi. Dove le luci rosse quest' anno hanno fatto il loro esordio.
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«Ho deciso di venire qui perché l' avanguardia della realtà virtuale è qui. E noi, piaccia o meno, facciamo parte di questa innovazione», racconta al Corriere Paul. «I gamer sono i primi ad adottare le nuove tecnologie e questo è il posto giusto per testare se l' immersione totale in un contenuto pornografico può essere un' idea che ha mercato. Io ne sono convinto».
Sorride. Ed è difficile dargli torto.
La qualità dei video è molto alta: parliamo di pornografia, per carità, ma di quella patinata. È l' unico modo per sopravvivere in un' industria che certo non è in affanno, con un valore mondiale da 3,2 miliardi di dollari. Ma che deve reinventarsi a fronte di un' offerta di porno gratuito che ha cambiato le carte in tavola. «Noi proponiamo degli abbonamenti a basso costo, un po' come fa Netflix. Anche perché la battaglia è la stessa», spiega ancora il ceo di Naughty America. «In futuro avremo giocattoli per adulti dotati di sensori che dialogheranno con la simulazione sul visore».
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Al momento a essere coinvolti sono solo i nostri occhi. E il cervello. Entrambi si guardano attorno per l' imbarazzo di trovarsi davanti a Kate, una ragazza bionda e sconosciuta.
E non del tutto vestita. Dove prima c' era il Convention Center di Los Angeles ora ci sono il patio di una villa e una piscina, un paio di bicchieri da cocktail, qualche accappatoio...
E, sì, la bionda che richiama la nostra attenzione in modo piuttosto esplicito.
Effettivamente siamo lì per lei.
Parla americano a circa due centimetri dalla nostra faccia.
Ma non è il dialogo il focus della dimostrazione: non bastasse lei, per convincerci di questo la ragazza invita anche le sue amiche, Elsa e Tali.
Anche loro non sono propriamente vestite, e si dimostrano piuttosto entusiaste di fare la nostra conoscenza. A quel punto l' unica è cedere alla maggioranza. Con l' imbarazzo, e il sollievo, di ritrovarci poco dopo di nuovo in fiera.
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Abbiamo provato la nuova frontiera del porno.
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