DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. IL RITORNO DEL BULLETTO
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“Se i sindacati vogliono un autunno caldo facciano loro, già l’estate non è stata granché”. Matteo Renzi risponde così ai sindacati, in allarme per le voci di tagli alle pensioni e di congelamento degli stipendi pubblici innescate dal ministro Poletti. Non bastava smentire le due cose, come ha fatto oggi Delrio con Repubblica. Bisognava anche provocare il sindacato e sfidarlo a far vedere di che cosa è capace.
La battuta del premier è molto indicativa dell’animo con il quale si prepara al confronto vero, quello sulla riforma del mercato del lavoro. Renzie ha già abilmente spiegato che non è interessato a un confronto solo sull’articolo 18 – sul quale teme di farsi solo del male, come i predecessori – ma vuole ridiscutere tutto lo Statuto dei lavoratori, ritenuto ormai vetusto.
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Anche in questa battaglia ha bisogno di presentarsi come il “nuovo” che rottama “il vecchio” e allora ecco la meticolosa ricerca del nemico migliore. Il nemico migliore lo svela la battuta di ieri ed è il sindacato, visto come un blocco difensivo che appartiene al passato.
Il Renzie che cerca la rissa con il sindacato anche quando bastava una semplice smentita è un presidente del Consiglio che ha già scelto il suo prossimo nemico e sta solo scaldando i muscoli. Ancora una volta, potrebbe non aver sbagliato tattica perché non da oggi milioni di italiani sono stanchi e delusi di questi sindacati e se devono scegliere tra loro e Renzi è probabile che scelgano il secondo.
2. L’ANGOSCIA PER LE RAGAZZE ITALIANE E LE SCELTE DI RENZIE
Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo
Il Messaggero titola a tutta prima: “Due italiane in mano all’Isis”. Lo rivelano fonti britanniche: potrebbero essere Vanessa e Greta, scomparse a luglio in Siria”. Anche il Corriere racconta in prima pagina: “Ansia per le rapite italiane. Vanessa e Greta sarebbero nelle mani degli estremisti islamici”. Più cauta Repubblica: “Vanessa e Greta nelle mani dell’Is’. Per il ‘Guardian’ le due cooperanti sarebbero nascoste a Raqqa. Ma fonti dei Servizi italiani smentiscono” (p. 6).
La Stampa non dedica articoli alla sorte di Vanessa e Greta, ma pubblica un pezzo che lega tutto e fa decisamente riflettere: “L’allarme degli 007. ‘L’Italia si è esposta più di tutti. Adesso teme per le rappresaglie’. Rafforzati i controlli contro gli attentati. Renzi: ‘Isolare chi finanzia il terrore’. Il ministro Alfano ha inviato una circolare a prefetti e questori” (p. 4). Speriamo soltanto che la scelta di mandare armi ai curdi e di volare in Iraq per metterci la faccia non sia stata motivata solo dalla voglia di tirare la volata alla Mogherini per Mrs Pesc. Sarebbe una leggerezza imperdonabile.
3. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Dunque il governo si prepara a lanciare le sue misure per la ripresa economica ed è sempre a caccia dei soldi per raddrizzare i conti. Corriere: “Commissari di governo per il via ai cantieri. Capannoni, zero permessi. Il premier: niente tasse, né pensioni o statali. Programmato per il 29 agosto il Consiglio dei ministri per approvare il decreto sblocca Italia” (p. 10).
Repubblica intervista il sottosegretario Delrio, che naturalmente smentisce screzi con Pittibimbo, e assicura che non ci saranno interventi sulle pensioni (qualcuno avvisi il ministro Poletti). L’ex sindaco di Reggio Emilia conferma anche che per la manovra “si parte dai 16 miliardi della spending review” e che gli 80 euro in busta paga resteranno.
La Stampa dà spazio alle parole di Renzie: “Renzi: ‘Meno tasse ma tagli di spesa’. Il premier nega prelievi sulle pensioni e sfida i sindacati. Nuove misure: i comuni virtuosi potranno investire” (p. 8). Il Messaggero non molla sugli statali e scrive: “Stipendi pubblici, si fa strada la mediazione: blocco nel 2015. Il Tesoro orientato a congelare ancora le retribuzioni ma per un periodo limitato. Il compromesso suggerito serve a placare le proteste delle parti sociali e di ampi settori del Pd” (p. 9).
4. GIUSTIZIA À LA CARTE
Centosettesima indiscrezione pilotata consecutiva sul menu della riforma della giustizia: “Giustizia, il piano del governo. Non solo il processo civile, subito anche la prescrizione. Il Guardasigilli incontra Forza Italia che si prepara alla battaglia sul falso in bilancio. In Via Arenula si punta ancora a vedere i 5 Stelle, Lega e Sel, che ieri hanno disertato l’appuntamento. Il senatore Caliendo (Fi) ha chiesto di inasprire la responsabilità civile dei magistrati” (Corriere, p. 12).
Repubblica dà spazio alle polemiche di ieri: “Renzi contro il M5S. ‘Parlate con i terroristi ma non con noi’. Di Maio lo attacca. Il vice dei grillini: sei compare di un pregiudicato. Orlando: nessun patto segreto con Berlusconi” (p. 14). Sul Messaggero, le reazioni di Forza Italia al summit con Orlando: “Berlusconi deluso: fanno i furbi su intercettazioni e prescrizione. Il Cav non vuole rompere il dialogo ma incalza: il premier è poco coraggioso. Ai primi di settembre un altro incontro: quando ci vedremo gli dirò dove sbaglia” (p. 5).
Berlusconi in tribunale al processo Mediatrade
Interpretazione autentica sul Giornale di famiglia: “Berlusconi: ‘La giustizia? Una riforma monca’. Ma Fi potrebbe astenersi. Secondo il leader azzurro vengono ignorate la separazione delle carriere e la responsabilità diretta dei magistrati” (p. 10). Ha ragione, ma il fatto è che il governo del muscolare Renzie non ha nessuna voglia di mettersi a litigare con il sindacato delle toghe.
5. COMPAGNI BISOGNOSI DI SOLDI
Tempo di Festa dell’Unità, tempo di collette di partito. Il Corriere racconta: “Pd, la Festa per far cassa: gli sponsor pagheranno di più. Il tesoriere Bonifazi: meglio se sarà non solo un costo ma un beneficio. La nuova strategia Dem. E a Firenze a gestire la kermesse sarà l’imprenditore che ha organizzato la Leopolda”. Lui si chiama Leonardo Sorelli, ha 57 anni, è un renziano di ferro ed è un imprenditore specializzato nell’organizzazione di eventi (p. 12).
FRANCESCA CHAOUQUI E MARCO CARRAI
MARCO CARRAI SALVA LA FIDANZATA
Intanto, a proposito di renziani doc, si sposa a settembre Marco Carrai, come racconta oggi il Cetriolo Quotidiano: “Carrai, banchieri e Vip: il renzismo va a nozze. Il piccolo Richelieu del premier si sposa e l’evento celebrerà sontuosamente il nuovo potere tra regali, testimoni e convenienze” (p. 8). Chissà se ci sarà anche una raccolta fondi per le povere casse del Pd.
6. OCCHIALI RIGATI
Ancora indiscrezioni sul gran divorzio ai vertici di Luxottica e sul dopo-Guerra. Per il Corriere, “Luxottica, riassetto al vertice. Del Vecchio punta al ‘tridente’. Dopo l’uscita di Guerra una squadra con il vicepresidente Francavilla e il direttore finanziario Cavatorta” (p. 40). Secondo Repubblica, “Cda straordinario per il divorzio. La riunione verrà convocata per il primo settembre. Si lavora all’accordo sull’sucita dell’ad Andrea Guerra. Il patron Del Vecchio sarà presidente con deleghe operative, per la successione favorito il direttore finanziario Cavatorta” (p. 29). La Stampa parla di una buonuscita milionaria per Guerra e ricorda: “In tre anni più di 100 milioni tra stock option e stipendio” (p. 23). Il Messaggero calcola già in 15 milioni la buonuscita del manager (p. 15).
Francesco Rutelli Claudio Del Vecchio
7. TELECOM-MEDIA DO BRASIL
Meno di una settimana al cda di Vivendi e la battaglia sulla brasiliana Gvt entra sempre più nel vivo. “Telecom, stretta tra Bollorè e Patuano. Con Nagel, Recchi e Ben Ammar nuovo summit oggi in Sardegna. Sul tavolo la proposta per Gvt. Convocato il board del gruppo telefonico per mercoledì pomeriggio” (Corriere, p. 40). Per il Sole, “Telecom, summit decisivo con Bollorè. Oggi Recchi e Patuano incontrano il numero uno di Vivendi per definire la cornice strategica dell’intesa” (p. 20).
Premio Guido Carli Andrea Guerra Mario Orfeo Riccardo Villari Francesco Gaetano Caltagirone e la fidanzata Malvina Andrea Guerra
Il Cetriolo Quotidiano punta il dito su eventuali conflitti d’interesse delle banche che assistono Telecom Italia: “Telecom-Vivendi, il conflitto d’interessi degli istituti che preparano le nozze. Bnp Paribas guadagna se le azioni del gruppo italiano calano. Mediobanca ha i piedi in tutte e due le scarpe” (p. 9). Al di là dei possibili conflitti, è imbarazzante il silenzio di Intesa, Generali e della stessa Mediobanca, soci di Telco.
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