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LONDRA CHIAMA, DAGOSPIA RISPONDE! – IL REPORTAGE DI "CHI" DEL VIAGGIO NELLA CAPITALE INGLESE DI DAGO (CON REDAZIONE AL SEGUITO) PER LA PRESENTAZIONE DEL DOC “ROMA SANTA E DANNATA” ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA - DAGO: ''ARBASINO QUANDO È VENUTO A ROMA DA VOGHERA PENSAVA DI ANDARE AL CINEMA, AL TEATRO. INVECE, ALLA FINE PREFERIVA I RISTORANTI, PERCHÉ QUELLO CHE ACCADE LÌ NON CAPITA DA NESSUN’ALTRA PARTE. UNA VOLTA ALL’AUGUSTEA, GIANNI AGNELLI CHIEDE CON LA ERRE MOSCIA: “CHE AVETE DI DOLCE?”. IL CAMERIERE LO GUARDA E GLI FA: “LO ZUCCHERO”. UN GENIO..." - VIDEO

 

ROMA SANTA E DANNATA - TRAILER
DAGO ALL'ISTITUTO DI CULTURA ITALIANA A LONDRA

 

Azzurra Della Penna per “Chi”

 

dago e la redazione a londra chi

Che poi capita, prendendo in mano una banconota da un dollaro, di leggere il motto degli Stati Uniti, “E pluribus, unum” (Dai molti uno), che è attribuito a Virgilio. Che poi capita di andare a Washington, di vedere il memoriale dedicato ad Abramo Lincoln: c’è lui su questa grande poltrona e ai lati due fasci littori, tante verghe riunite e un’ascia al centro, il simbolo della forza e del potere dell’Impero Romano».

 

Roberto D’Agostino da Londra, dall’Istituto italiano di Cultura dove ha appena presentato il suo documentario Roma, santa e dannata, attraversa con la mente l’oceano per dire che la nostra Capitale non è altro che l’alfa e l’omega dell’intera civiltà occidentale. «Non a caso qui a Londra c’è una mostra, al British Museum, dedicata all’arte della guerra nell’Impero romano che è un vero successo (Legion: life in the Roman army, ndr)».

francesco bongarra dago foto di chi

 

Domanda. Torniamo all’influenza che ha ancora oggi Roma...

Risposta. «La filosofia, l’architettura, la guerra, la politica sono frutto di quello che l’Impero romano ha lasciato in eredità. E quell’eredità oggi è ancora più attuale perché i problemi che angosciano tutte le democrazie - l’immigrazione, la schiavitù, il razzismo, la cittadinanza, la discriminazione - i romani li avevano tutti risolti. Questioni enormi. Studiando la storia dell’Impero, scopriamo che c’è stato un imperatore nero (Settimio Severo, ndr).

 

Non era un problema, come non era un problema l’omosessualità: Nerone si sposò due volte con due uomini; Giulio Cesare, che era bisessuale, veniva preso in giro dai suoi legionari che dicevano “Ha sottomesso le Gallie, ma poi il re Nicomede ha sottomesso lui”. E ancora, le donne nell’antica Roma potevano mantenere il nome del padre: non andavano a votare, è vero, ma il loro potere è stato enorme. Oggi facciamo questa battaglia dell’uguaglianza, dell’unità... Ripeto, quelli avevano risolto tutto».

ascanio moccia riccardo panzetta rocco d'agostino dago gregorio manni luca d'ammando francesco persili alessandro berrettoni foto di chi

 

D. Detta così pare facilissima. Qual è allora la chiave di volta, che cosa distingue la civiltà dell’antica Roma dalle altre?

R. «L’ho capito girando il mio film. Sono partito da questa domanda: ma come mai Dio con tutte le cose che ha da fare, con tutti i problemi che ha, si è inventato una città santa con accanto il diavolo? Nell’Impero romano il cristianesimo fu sdoganato da Costantino, lo sappiamo, ma Roma nei secoli è rimasta dannata… E guardi che il lato dannato è ben scolpito in questa epigrafe in greco rinvenuta al Palatino, “La via diritta è il labirinto”, laddove il labirinto è il lato pagano.

 

Il cristianesimo e il cattolicesimo sono inclusivi, non divisivi come le altre religioni e sono ben rappresentati dal famoso abbraccio berniniano di Piazza San Pietro, che è come se ci dicesse: siete tutte pecorelle smarrite, venite a me. Ma anche la dannazione è inclusiva, pure quella ti dice: perché escludere quando si può aggiungere? Ecco allora che a Roma non esiste il peccato, la carne, qui non dividiamo il bene dal male, non c’è giusto e sbagliato, sono solo le due facce della stessa medaglia. Non c’è quell’arroganza di dire: “Questo sì e questo no”. E poi a Roma, in caso, c’è l’assoluzione: uno, con due Ave Maria, torna santo e vergine. E questa è la sua capacità che ha attirato tutti».

dago all istituto italiano di cultura a londra foto di chi

 

D. Nei secoli dei secoli?

R. «Massì, che poi uno anche se non è mai stato a Roma, la conosce. Conosce i monumenti, il Vaticano, la Dolce Vita… Conosce la Storia con la S maiuscola. Vede, quel disincanto, quel cinismo romano, nascono dal fatto che viviamo in una città dove c’è la “Storia”. Quando la giri passeggi fra Bernini, Borromini e Michelangelo, per citarne giusto tre. E ti abitui a stare nella Storia. Che il romano non confonde mai con la cronaca.

 

Da noi sono passati e passano tutti, Kennedy, Agnelli, la Merkel, Obama, può aggiungere i nomi che vuole, quelli passano, Roma resta. Il divismo a Roma è massacrato, la celebrità a Roma finisce sempre con una pernacchia, Roma ha avuto Giulio Cesare e Gesù Cristo, per il resto ammazza tutti, chiunque arrivi, il più barbaro o il più colto, tanto lo sai che dopo tre giorni li trovi tutti a cena al Matriciano, che poi...».

LA REDAZIONE DI DAGOSPIA - DAGO - ANNA FEDERICI E ROCCO D'AGOSTINO A LONDRA

 

D. Che poi?

R. «Lo sa? L’unico non romano che ha capito in pieno Roma è stato Silvio Berlusconi: ha capito e sposato il codice romano dove, per esempio, si rispettano gli avversari e così si vince. Quando Roma conquista la Palestina – guardi che sta succedendo oggi lì - chi mette come re? Un romano? Pilato? No, Pilato incassa le tasse. Mette uno di loro, mette Erode che fa la strage degli innocenti, perché se mette uno dei suoi il popolo si ribella.

 

Per questo Berlusconi ha governato fino alla fine, per questo i democristiani hanno governato per quarant’anni, quelli sono gli stessi che nel 1976 danno Raitre ai comunisti. La regola è sempre quella: la torta del potere va divisa, non puoi pensare “prendo tutto io e non faccio prigionieri”. Roma, ripeto, santa o dannata che sia, ha la capacità di portare a sé: perché escludere quando si può aggiungere?».

 

dago anna federici rocco d'agostino foto di chi

D. La cultura inclusiva vince sempre? È un pensiero stupendo.

R. «Per lo meno dall’incrocio dei pensieri diversi nasce l’arte: il rock nasce dall’incrocio della musica nera con il country. E poi che cos’è l’intelligenza? Lo chiedono a Eliot, il poeta inglese. Lui, quando ancora non c’era Internet, risponde che sono le connessioni, l’intelligenza è connettere. Ognuno vede quello che sa, se non sai niente non vedi niente. Leggo allora De Senectute di Seneca: “Stravincere è l’inizio della fine”. Che intuizione!».

 

Restiamo seduti sulle poltrone di pelle vecchia, comodissime. Fuori dall’Istituto c’è il grande parco di Belgravia, comincia una pioggia leggera, il fumo del sigaro si spande... So british Dago nonostante i tatuaggi. «Lo sa? Lo scrittore Alberto Arbasino quando è venuto a Roma da Voghera pensava di andare al cinema, al teatro. Invece, alla fine, andava solo in trattoria, perché quello che accade lì non capita da nessun’altra parte.

dago roma santa e dannata. 2.

 

Una volta all’Augustea, che anni fa era il nostro salottone, arriva Luca Cordero di Montezemolo con Gianni Agnelli. Alla fine l’Avvocato chiede con la erre moscia: “Che avete di dessert?”. Il cameriere non capisce, è anziano, trascina i piedi. Agnelli ripete e ripete finché Montezemolo non traduce: “Che avete di dolce?”. Il vecchio lo guarda e gli fa: “Lo zucchero”. Un genio. Forza Roma...».

 

ROMA SANTA E DANNATA - LOCANDINA marco giusti e dago con vera gemma roma santa e dannata marco giusti sul set di roma santa e dannata ROBERTO D'AGOSTINO - roma santa e dannata - foto di massimo sestini per oggi 3DAGO ALLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI ROMA SANTA E DANNATA dago e marco giusti in piazza san pietro set di roma santa e dannata daniele cipri set di roma santa e dannata dago roma santa e dannata. marco giusti e dago roma santa e dannata. 1marco giusti e dago roma santa e dannata. roma santa e dannata 12roma santa e dannata 11dago roma santa e dannata vladimir luxuria roma santa e dannata dago sul set di roma santa e dannata a piazza del popolo

azzurra della penna e dago foto di chiLA REDAZIONE DI DAGOSPIA - DAGO E ANNA FEDERICI ALL AEROPORTO DI FIUMICINODAGO ALL AEROPORTO DI FIUMICINOdago e francesco bongarra all istituto italiano di cultura a londra foto di chila redazione di dagospia con rocco d'agostino a londra foto di chi