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SCOCCA L’ORA DEL PORNO-GLAMOUR PER L’ALTA SOCIETA’ - MENTRE LE VENDITE DI “PLAYBOY” E “PENTHOUSE” SOFFRONO, VOLANO QUELLE DELLE NUOVE RIVISTE CHE COMBINANO NUDITA’, ARTE, FOTOGRAFIA E CULTURA

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Ravi Somaya per “New York Times”

 

prickett e poole fondatrici di adultprickett e poole fondatrici di adult

I sinonimi della pornografia erano “Playboy”, “Penthouse” e centinaia di altre riviste messe in alto sugli scaffali e comprate furtivamente. “Playboy” e “Penthouse” fino a poco tempo fa vendevano oltre cinque milioni di copie al mese, divennero così parte integrante della cultura che nel 1986 un giudice stabilì che negarne una versione Braille per i non vedenti violava i diritti espressi nel Primo Emendamento.

 

cover adultcover adult

La pornografia ha ucciso le vendite e la scorsa estate anche Larry Flynt, fondatore di “Hustler”, ha annunciato che la versione cartacea della rivista presto sparirà. Mentre questi vecchi marchi migrano on line, ne escono di nuovi, per lo più gestiti da uno staff editoriale tutto al femminile. Combinano nudità e arte, moda e filosofia, e vengono venduti nei negozi specializzati e nelle librerie indipendenti. A New York hanno titoli come “Adult” e “25”, a Parigi si chiamano “Irène”, a Rotterdam “Extra Extra”, “Treats” a Los Angeles.

katemoss su luikatemoss su lui

 

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Anche in queste pagine il fulcro è la nudità, ma la qualità è tale che le riviste non si devono nascondere sotto il materasso, al contrario, si espongono sui tavolini dei caffè. A differenza del porno on line, che si consuma gratuitamente, queste pubblicazioni arrivano a costare 20 dollari. Oggi come oggi “Playboy” non arriva a vendere un milione di copie al mese, “Penthouse” ne vende 100.000. Fra i nuovi magazine, il francese “Lui” ne vende 350.000.

rihanna su luirihanna su lui

E’ stato rivalorizzato grazie al nuovo direttore, lo scrittore Frédéric Beigbeder. Fra le pagine si trovano contributi di autori e fotografi importanti, in copertina appaiono Rihanna, Gisele Bündchen e Laetitia Casta, personaggi della moda e della cultura. Come ai tempi d’oro faceva “Playboy”, che ospitava Saul Bellow, Vladimir Nabokov e Joyce Carol Oates. E’ glamour, roba per l’alta società.

dal magazine treatsdal magazine treats

 

Gli altri suo pari magari vendono meno copie, ma comunque stanno influenzando la direzione dell’industria pornografica. Hanno stile, sono eleganti. Sarah Nicole Prickett e Berkeley Poole, fondatrici di “Adult”, spiegano che volevano creare un’atmosfera diversa dal porno on line, dalle riviste di consigli per donne tipo “Cosmopolitan” o dalle applicazioni tipo “Grindr” e “Tinder”. Propongono approfondimenti, fotografie artistiche, e hanno per editorialisti esperti di sesso.

gisele su luigisele su lui

 

Dichiara Kate Lanphear, nuova direttrice di “Maxim”: «Internet offre una parata di corpi, ma le pubblicazioni cartacee lasciano qualcosa all’immaginazione. La sensualità è mistero. Vogliamo rappresentare le donne in modo salutare ed energico».

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