
LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA…
Barbara Palombelli per "Il Foglio"
Cara signora Annamaria Cancellieri, le scrissi la mia stima qualche tempo fa - proprio in questa colonnina - quando governava, con il buonsenso della casalinga, la tormentata Bologna. Allora era commissario prefettizio. Ne ha fatta di strada, mi rallegro. In nome della comune romanità , mi permetto di chiederle - nei suoi nuovi panni di ministro degli Interni - un intervento immediato. Restituisca a noi e ai turisti che a milioni ci onorano la città che una insensata escalation ci ha sottratto. Non ho nulla contro le transenne, anzi.
Inventate dal capo della polizia Arturo Bocchini durante il fascismo, in occasione della visita di Hitler nel 1938 per tenere lontana la folla, sono uno strumento utile se temporaneo. Passeggiando in piazza del Parlamento, invece, scopriamo che sono diventate la recinzione fissa di uno spazio vuoto, sequestrato ai pedoni e a chiunque. Incomprensibile chiusura di un ex parcheggio, immotivata. Proseguendo verso Palazzo Chigi e piazza Colonna, vediamo invece auto che bloccano il passaggio pedonale.
Come mai? E la piazza, magica, deturpata da recinti di transenne, passaggi e posti di blocco pedonali che nemmeno in presenza di minacce terroristiche sarebbero giustificati. Siamo in guerra? Contro chi? Ora che la maggioranza sembra solida e lo stile ostentato va sul sobrio, secondo lei non potremmo riconquistare alla libertà piazza San Luigi dei francesi, ora imprigionata da piloni meccanici comandati da due gabbiotti di sicurezza veramente terrificanti? I senatori, a vita e temporanei, sono davvero così esposti da giustificare la cancellazione di una parte fondamentale della città barocca?
Giro spesso per le strade che circondano i palazzi della politica e penso che perfino in Africa le terribili dittature sono capaci di mettere aiuole e non ferro attorno ai luoghi dove risiede il potere. Qui, in una metropoli abbandonata da tutte le autorità competenti, rischiamo di abituarci all'orrore quotidiano. Sbarre, passaggi controllati da agenti, transenne e ostacoli. Questa sembra essere davvero una consuetudine a cui nessuno reagisce. Si dirà che per vigilare sui potenti sono necessarie misure di prevenzione.
Allora, cara ministra, chiami degli urbanisti esperti di decoro urbano. Realizzi delle opere di dissuasione che abbiano qualità artistiche. Non ci renda orfani di una memoria e di un gusto che sono, quelli sul serio, veri anticorpi contro la violenza e la sopraffazione.
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