FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Marco Giusti per Dagospia
Si piange alla Festa del Cinema di Roma con il nuovo film di Thimothée Chamelet, ormai star delle ragazzine (e dei ragazzini), in versione figlio di radical-chic californiani in preda alla droga. In questo piuttosto riuscito Beautiful Boy diretto dal belga Felix Van Groeningen, il regista del non dimenticato e altrettanto triste Alabama Monroe, Thimothée Chamelet avrebbe tutto dalla vita. Un padre, Steve Carell, giornalista affermato di “Rolling Stones” e “The New York Times” che vive a San Francisco, una madre bionda, Amy Ryan, che vive a Los Angeles in una villa con piscina.
Una matrigna simpatica, Maura Tierney, che gli ha sformato due fratellini biondi. A scuola va benissimo, tutti i college lo vogliono, ma lui si fa dalla mattina alla sera di qualsiasi droga trovi, dalla cocaina al Crystal Meth, e non riesce proprio a smettere. Eppure il padre lo ha cresciuto bene, pieno di amore e di rispetto, gli ha pure fatto sentire i dischi di John Zorn. E i fratellini biondi sono un’amore.
E lui, come spiega il titolo, è un beautiful boy adorato da tutti. Ma si fa di pere senza interruzione sognando Bukoswki al ritmo di una colonna sonora ultratossica e magistrale che va dai Norvana ai Sigur Ros, dai massive Attack a Tim Buckley. Inultilmente il padre cerca di capire dove ha sbagliato. Magari è troppo radical chic, è un po’ soffocante. Magari il divorzio non è stato vissuto bene dal ragazzo. Ma lui non riesce a uscirne.
Lo mandano in recupero, gli danno il metadone. Nulla. Gli piace sballarsi. La discesa agli inferi di Thimothée Chamelet è forse quello che vogliono le sue giovani fans, vederlo bello e maledetto, dopo che lo hanno visto bello e un bel po’ gay alle presa con la pesca in Chiamami col tuo nome. Qualche rischio di romanticume e di lacrima movie lo tocca il film, ma alla fine la recitazione dei due protagonisti, cioè Steve Carell, attento, preciso, umano e quella di Thimothée Chamelet, perfetto, naturale al punto che non sembra un attore, funzionano.
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