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LA ROMA DEI GIUSTI - TZÉ TZÉ. IL DOCUMENTARIO “BOMBOLO CORE DE ROMA”, DIRETTO DA STEFANO CALVAGNA, FA QUELLO CHE TUTTI I FAN DI BOMBOLO, ME COMPRESO, AVREBBERO FATTO PER RICORDARCELO - GRANDE SPAZIO AI REPERTORI DI FILM DI CULTO, INTERVISTE AI FIGLI, AGLI AMICI E AGLI ATTORI CHE HANNO RECITATO CON LUI. MA SOPRATTUTTO INTERVISTE AI RISTORATORI DOVE BOMBOLO AVEVA INIZIATO E ANDAVA POI A MANGIARE - CALVAGNA HA RAGIONE A DIRE CHE BOMBOLO RAPPRESENTA SINCERAMENTE IL CORE DE ROMA. CERTO, AVREI CERCATO DI INTERVISTARE IL LEADER DELLE BRIGATE BOMBOLO, ELI ROTH, E IL SUO DEGNO COMPARE, QUENTIN TARANTINO… - VIDEO
Al via oggi la ventesima edizione della #FestadelCinema di Roma.
In anteprima al Tg1 “Core de Roma”, il docu-film dedicato alla vita del mitico #Bombolo.#Tg1 Francesco Cristino pic.twitter.com/yPWrRQY50S
— Tg1 (@Tg1Rai) October 15, 2025
Marco Giusti per Dagospia
il documentario bombolo core de roma 3
Tzé Tzé. Confesso che sarebbe piaciuto parecchio anche a me girare un documentario su Bombolo. E questo “Bombolo core de Roma” che passa oggi al Rome Film Fest, diretto da Stefano Calvagna, autore di ben 22 film da regista di totale straculto, compreso il biopic su Franco Califano (“Non escludo il ritorno”) che proprio al Festival di Roma venne rifiutato, fa in fondo quello che tutti i fan di Bombolo, me compreso, avrebbero fatto per ricordarcelo.
Grande spazio ai repertori di film di culto, i Monnezza, “W la foca”, “E’ forte un casino”, “Remo e Romolo, due figli di una lupa”. Gradissimo spazio alla puntata del 1984 di “Che fai ridi?” che gli dedicò Pier Francesco Pingitore, capolavoro assoluto del regista, che andrebbe riproposta su Rai Play integralmente perché è davvero un pezzo di storia, con Bombolo alias Franco Lechner, romano di 7 generazioni, che racconta e mette in scena la sua vita tra Trastevere e Campo de’ Fiori, dove vendeva i piatti e faceva i numeri che tanto piacquero agli autori del Bagaglino.
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Interviste ai figli, agli amici rimasti, agli attori che hanno recitato con lui, come Carmine Faraco, che troviamo in una scena incredibile di “W la foca” di Nando Cicero, dove si tromba Michela Miti e Dagmar Lassander sotto gli occhi esterrefatti di Bombolo e Riccardo Billi, e Tony Morgan, che interpretò “Gnappetta”, ma soprattutto interviste ai ristoratori dove Bombolo aveva iniziato e andava poi a mangiare. Al Ristorante Costanza, al ristorante Lilli vengono fuori ricordi di piccole truffe (gli ombrelli che si bucano quando piove!) e piatti incredibili, come i rigatoni alla cacamesotto. Calvagna gira e fa domande come avremmo fatto tutti.
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E ha ragione a dire che Bombolo rappresenta sinceramente il core de Roma. Certo, avrei cercato di intervistare il leader delle Brigate Bombolo, Eli Roth, e il suo degno compare, Quentin Tarantino. Vorrei ricordarvi che in “Inglorious Bastards”, quando i bastardi si travestono da italiani e devono esprimersi nella nostra lingua di fronte a Christoph Waltz, si sforzano di imitare gli tzé tzé di Bombolo. Me lo ha confermato Eli Roth.
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Avevano imparato un po’ di italiano imitando il dottor Patacchiola in W la foca. Non solo. Quando vennero a presentare il film in Italia, Eli Roth, di fronte al pubblico dei critici italiani stupiti li salutò al grido di Viva Bombolo! Senza sapere quanto poco i critici italiani avessero apprezzato quel film e Bombolo. Il pubblico no. Lo ha sempre amato. E io pure. Mi ricordo che lo incontrai un secolo fa durante la registrazione di un programma sul cinema ideato e condotto da Vittorio Gassman, “Cinecittà Cinecittà”.
C’erano Alvaro Vitali, Marino Girolami, Michela Miti, Renato Nicolini, Mario Merola e c’era Bombolo. “Tu, Bombolo, hai inventato le scorregge al cinema!”, gli dissi prima delle riprese ricordandogli di Venticello nei film di Tomas Milian.
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“Quando mai!? Tzé tzé. E chi te l’ha detto? E che fai il critico della merda…”. Ci rimasi male. Poi, neanche un quarto d’oro dopo, incominciò a vantarsi della cosa. “Ebbene sì, tzé tzé, so’ stato io a portare le scorregge al cinema, è vero”. Aveva negato per paura che a causa di questa assurda paternità i produttori non lo facessero più lavorare al cinema. Sbagliava. Bombolo poteva fare qualsiasi cosa.
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