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IL RUGGITO DEL LEONE - ANDREA E RAFFAELLA, FIGLI DEL GRANDE SERGIO, GUIDANO LA CASA DI PRODUZIONE E HANNO PORTATO NELLE SALE “THE HATEFUL EIGHT” DI TARANTINO E IL CAMPIONE D’INCASSI “PERFETTI SCONOSCIUTI”- “SERVE LA CAPACITA’ DI PENSARE IN GRANDE”

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Maria Silvia Sacchi e Stefania Ulivi per “Corriere Economia - Corriere della Sera”

 

RAFFAELLA E ANDREA LEONERAFFAELLA E ANDREA LEONE

Perfetti sconosciuti? Non esattamente. Il film di Paolo Genovese che sta scalando le classifiche degli incassi al botteghino (venerdì scorso ha superato i 12 milioni di euro ed è stato selezionato al Tribeca Festival di De Niro) è stato prodotto da una «ditta» assai conosciuta nel cinema, la famiglia Leone. La stessa che ha portato in Italia The Hateful Eight , il film di Quentin Tarantino premiato pochi giorni fa con l' Oscar a Ennio Morricone per la miglior colonna sonora.

 

1 sergio leone1 sergio leone

Il gruppo è stato fondato da Sergio Leone, uno dei più grandi registi italiani, scomparso nel 1989. Oggi è guidato dai figli Andrea e Raffaella Leone e nel 2013 si è quotato in Borsa, nel segmento Aim, dopo aver chiuso la fase di recupero della library di tutti film del padre, culminata nel 2012 con la presentazione a Cannes della versione restaurata di C' era una volta in America. «Alla base della nostra volontà di essere in Borsa c' era l' idea che la nostra realtà medio-piccola a carattere familiare potesse crescere - dice Raffaella Leone -. Volevamo creare una struttura più industriale, pur mantenendo il nostro asset di gruppo guidato da una famiglia cresciuta dentro al cinema».

 

LEONE FILMLEONE FILM

Un mondo dove tutto si è accelerato, come dimostrano gli andamenti anche delle major americane alle prese con la concorrenza dei nuovi operatori dell' intrattenimento, da Netflix ad Amazon. «Non si può più pensare in piccolo. Il tema, certo, è la dimensione delle aziende. Anche se questo non significa che operatori indipendenti debbano perdere autonomia, anzi. E non è detto che si debba operare per aggregazioni, gli accordi possono anche essere joint venture per sinergie sul singolo progetto. La forza di noi italiani - prosegue Leone - è la capacità di risolvere i problemi, una grande risorsa. Non servono strutture pesanti ma la capacità di pensare in grande. C' è grande dinamismo e c' è interesse per l' Italia».

 

Azionariato Leone film group (Lfg) è posseduto dai due figli di Sergio Leone con il 35,48% ciascuno. Terzo socio di peso Marco Antonio Belardi, con il 5,21%: il suo ingresso nell' azionariato è frutto dell' acquisizione, nel 2014, di Lotus production che Belardi aveva fondato dieci anni prima.

RAFFAELLA LEONERAFFAELLA LEONE

Una mossa che ha permesso ai Leone, inizialmente quasi esclusivamente distributori, di entrare nel settore della produzione. «L' acquisto di Lotus è stato passo strategico - dice Raffaella Leone - Non solo per quanto riguarda la società, ma perché ci ha permesso di avere al nostro fianco un imprenditore capace come Belardi. Lui si occupa delle scelte di natura produttiva, da noi condivise. Il nostro interesse è trovare autori, sceneggiatori e registi con cui collaborare. Come Paolo Virzì, Tornatore, Genovese, Capatonda, ognuno con il suo proprio linguaggio».

 

Altre acquisizioni in arrivo? «No. Per il momento ci limitiamo a guardarci intorno. In generale se si trovano le sinergie giuste, se si è disposti a condividere, le aggregazioni sono una delle strade».

Martedì 15 marzo Andrea, presidente e amministratore delegato, e Raffaella Leone, amministratore delegato, presenteranno alla comunità finanziaria i risultati dell' esercizio 2015 e il piano strategico. «Essendo quotati non posso dire più di quello che abbiamo già comunicato, e cioè che il 2015 si è chiuso con ricavi per 36 milioni di euro, il 48% in più dell' anno precedente». A chi vuole investire in una società di cinema come la loro, «vogliamo dimostrare una visione proiettata nel futuro e anche dare l' idea che siamo una realtà industriale».

LEONE FILM HOMEPAGELEONE FILM HOMEPAGE

 

In questa ottica si collocano gli accordi chiusi, tra 2013 e 2014, con Dreamworks e Lionsgate. «Accordi impegnativi che la nuova struttura e la liquidità finanziaria ci hanno aiutato a supportare - sostiene l' amministratrice delegata -. Adesso iniziamo a vedere i risultati. Per esempio il nuovo film di Spielberg che in Usa uscirà distribuito da Disney e da noi con Medusa. Sul fronte della distribuzione gli accordi con queste grandi società ci permettono di accedere a titoli di qualità e grande richiamo, come è stato con The Wolf of Wall Street di Scorsese. La buona reputazione internazionale ci ha garantito. Nell' era di Netflix e della parcellizzazione delle modalità di visione del film - aggiunge - il nostro compito è creare eventi per il pubblico della sala. Il che non vuole dire offrire solo kolossal ma opere che garantiscano un' esperienza unica».

steven spielbergsteven spielberg

 

Le novità Tra i film in uscita La pazza gioia di Paolo Virzì. E, prossimamente, The Big Friendly Giant di Spielberg, The last face di Sean Penn, The girl on the train, Suburbicon di George Clooney. In cantiere la serie per Mediaset da Immaturi di Genovese e Colt scritta dal padre Sergio. E, poi, il prossimo Tornatore, anche al lavoro sulla serie I beati Paoli dal romanzo di appendice dello scrittore siciliano Luigi Natoli. «Entrambe coproduzioni internazionali. I beati Paoli uscì a puntate su un giornale, Tornatore voleva farne un film, ma si presta benissimo alla serialità tv - racconta Leone -. Peppuccio girerà il primo episodio e supervisionerà l' intero progetto. I nostri partner saranno europei o americani».

 

MORRICONEMORRICONE

Lfg sta collaborando su progetti con Netflix, Lionsgate e Summit Entertainment, Eagle Pictures, Sky Italia, con Cinecittà Studios. «Importante offrire a operatori stranieri modalità e garanzie per rendere sempre più competitivo girare in Italia e per dare lavoro a maestranze. Ma anche per permettere ai talenti di imparare da altri. Come accadde a mio padre, aiuto regista sul set di Ben Hur».

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