roberto saviano giorgia meloni

SAVIANO AL VETRIOLO CONTRO GIORGIA MELONI - “SIAMO UN PAESE IN CUI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO QUERELANO SCRITTORI, INSULTANO I GIORNALISTI E SBEFFEGGIANO QUALSIASI OBIEZIONE CRITICA” - A “PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI”, LO SCRITTORE HA TENUTO A BATTESIMO IL "PEN ROMA" ITALIANO (L’OSSERVATORIO PER DIFENDERE LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE PRESIEDUTO DA SANDRO VERONESI) CON CHIARA VALERIO, NICOLA LAGIOIA E IL SOLITO CIRCOLETTO DELLE PENNE ENGAGE' - DAGO: OHIBO', ABBIAMO PIU' PEN CLUB CHE LETTORI! INFATTI, UN PEN CLUB ITALIA C’È GIÀ: HA UN SITO, UNA RIVISTA E FU FONDATO NEL 1922, UN ANNO DOPO LA NASCITA DEL PEN CLUB INTERNAZIONALE...

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Simonetta Sciandivasci per la Stampa - Estratti

roberto saviano meloni

 

L’Italia ha ora il suo Pen. Provvisorio, per il momento, perché prima di entrare nell’organismo internazionale del Pen Institute dovrà dimostrare di aver lavorato per un anno coerentemente con le sue finalità.

 

Il Pen è la più antica organizzazione internazionale di scrittori e scrittrici, ed è nata nel 1921 per promuovere la letteratura e difendere la libertà d’espressione. Ieri, a Roma, durante la fiera Più Libri Più Liberi, è stato presentato al pubblico quello che lo scrittore Paolo Giordano (nel comitato direttivo) aveva già descritto, alcuni giorni fa, come «un osservatorio permanente sulla libertà di espressione che si estende a tutto il Mediterraneo e un’occasione di dibattito sulle questioni che riguardano il mestiere dello scrittore».

Nicola Lagioia, Chiara Valerio, Sandro Veronesi, Roberto Saviano Pen Roma

 

«Il Pen è nato per impedire alla politica di dividerci e rendere i confini invalicabili», ha detto Burhan Sönmez, scrittore curdo e presidente del Pen International, durante la cerimonia di presentazione del nascente Pen Roma, presieduto da Sandro Veronesi, secondo il quale «Quando ci si unisce e si abbaia contro un’ingiustizia, come nel telegrafo dei cani della Carica dei 101, si ottiene sempre un risultato straordinario, la mobilitazione diventa contagiosa.

 

sandro veronesi

L’anno scorso non avevamo il Pen, in Italia, ma al Salone del Libro di Torino lanciammo un appello per salvare Boualem Sansal, lo scrittore algerino finito in carcere per aver scritto contro il governo del suo Paese, e ci impegnammo a tenere accesa l’attenzione sul suo caso. A catena, si mossero anche il Pen International e quello di Berlino, facendo pressione sulla diplomazia tedesca affinché convincesse Algeri a rilasciare Sansal per potersi curare. Poche settimane fa, Sansal è stato ricoverato in Germania».

 

Veronesi sottolinea però che l’impegno del Pen Roma non sarà solo rivolto alla salvaguardia di scrittori e scrittrici in difficoltà, ma servirà a discutere e studiare altre sfide, come quella dell’intelligenza artificiale, che «dovrà anch’essa avere una sua libertà, o no?».

 

La scrittrice Loredana Lipperini, che moderava la conversazione tra Veronesi, Saviano, Helena Janaczek e Sönmez (con la traduzione di Marina Astrologo), ha ricordato a un certo punto che secondo l’ultimo rapporto del Censis, il 30 per cento degli italiani ritiene che un’autocrazia sia molto più capace di governare.

 

INNO A LAGIOIA - MEME BY EMILIANO CARLI

E per Roberto Saviano questo è il risultato di una delegittimazione costante della democrazia da parte del populismo, che ha cambiato le priorità del dibattito politico: «Se negli anni Settanta e Ottanta la politica italiana era ossessionata dal dimostrare la propria qualità democratica, e anche quando agiva contro la libertà di espressione, lo faceva di nascosto, oggi tutto concorre a far sì che i regimi generino una simpatia risolutiva. Erdogan nell’opinione pubblica turca è largamente considerato come uno che sa amministrare, tiene pulita Istanbul e sa destreggiarsi tra la burocrazia, semplicemente perché la trascura.

 

Mosca è una città splendida, in Arabia Saudita ed Emirati Arabi c’è una ricchezza stupefacente, che cancella tutto quello che c’è dietro, o lo rende irrilevante, almeno nella percezione comune: le energie delle tirannie creano fascino perché creano lusso.

IL FUORIONDA DI GIORGIA MELONI SUI GIORNALISTI ALLA CASA BIANCA

 

E gli scrittori che osano opporsi e dire che si tratta solo di un’apparenza velenosa, vengono percepiti come guastafeste, contrari al progresso, passatisti: elementi di disturbo. Succede nei regimi dichiarati, e anche da noi. Siamo un Paese in cui presidenti del Consiglio querelano scrittori, si esimono dal parlare con i giornalisti, li insultano alla prima occasione utile e sbeffeggiano qualsiasi obiezione critica».

La prossima mossa del Pen: il tesseramento. (…)

 

DAGOREPORT

Qualcuno avvisi i suddetti scriventi, forse, non leggenti, che un Pen Club Italia c’è già: ha un sito (www.penclub.it), una rivista e un presidente, il critico d’arte Sebastiano Grasso. Sbocciò nel 1922, un anno dopo la fondazione del Pen club internazionale, l’associazione non governativa di scrittori che ha relazioni consultive con Unesco e Onu.

 

Forse, agli engagé de’ noantri che, come esempio di difesa della libertà di opinioni, volevano cacciare la casa editrice “Passaggio al Bosco” da “Più libri Più liberi” perché orientata all’estrema destra, non va che il vero Pen club Italia nacque anche con il sostegno di Marinetti, oppure che ebbe come presidenti o vice Maria Bellonci, Ignazio Silone, Lionello Venturi e poi Moravia, Soldati, Piovene…

 

pen club italia

Gli ultimi presidenti del Pen Club sono stati Lucio Lami, grande inviato del “Giornale”, il poeta Mario Luzi, Ferdinando Camon e si attende la risposta di Sebastiano Grasso sul prossimo numero rivista. In Italia mancano i lettori, i libri non si vendono, gli scrittori sono un gruppo di amichetti che si autopremia, ci manca solo che ci siano due Pen club…

GIORGIA MELONI CONTRO I GIORNALISTI - VIGNETTA DI ELLEKAPPAHelena Janeczek PIU LIBRI PIU LIBERI - PROTESTE CONTRO PASSAGGIO NEL BOSCOPIU LIBRI PIU LIBERI - PROTESTE CONTRO PASSAGGIO NEL BOSCOPASSAGGIO AL BOSCO - PIU LIBRI PIU LIBERIBATTIBECCO DI GIORGIA MELONI CON I GIORNALISTI

roberto saviano