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COMMISSIONE OSCAR PERDE SORRENTINO
Perde pezzi la commissione dell'Anica chiamata a scegliere, il 26 settembre, il film italiano da designare per l'Oscar, nella speranza che finisca nella cinquina per il miglior film straniero (non succede dal 2006 con "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini). Per impegni sul set o incompatibilità professionali hanno rinunciato il regista Paolo Sorrentino e l'esportatrice Paola Corvino. Il primo è stato sostituito dal suo produttore storico, Nicola Giuliano. La seconda ancora non si sa. Restano, per ora, i produttori Angelo Barbagallo, Fulvio Lucisano e Martha Capello, il distributore Valerio De Paolis, i critici Piera Detassis e Paolo Mereghetti (alla sua seconda volta in commissione), il dirigente ministeriale Nicola Borrelli. La sfida, lo sanno tutti, si giocherà tra "Bella addormentata" di Bellocchio, "Reality" di Garrone e "Cesare deve morire" dei Taviani. E non sarà facile scegliere, per ovvi motivi, anche diplomatici.
MAGRELLI FA MEZZA PACE
Pace fatta, almeno a metà , tra Marco Müller ed Enrico Magrelli. Oggi un comunicato ufficiale informerà che Magrelli, direttore della Cineteca, commissario per i ministeriali fondi di garanzia, animatore di "Hollywood Party" e fino all'anno scorso vice di Felice Laudadio al festival di Bari, curerà la selezione italiana della kermesse all'Auditorium di Roma, la prima dell'era post-Detassis. Già presi alcuni film, per di più "scartati" da Venezia, per usare una frase che fu cara al neo-direttore: quelli di Pappi Corsicato, Susanna Nicchiarelli dal libro di Veltroni "La scoperta dell'alba", Paolo Franchi, forse Giorgio Diritti (se ci sta dopo lo scazzo con Müller di due anni fa).
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