DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Roberto Alessi per Novella 2000 - Estratti
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Ho incontrato diverse volte Donald Trump, ma molto prima che si buttasse in politica. Era un uomo con una sola missione: arrivare in cima, fare soldi, apparire sui giornali. Ma non era solo: aveva il suo fianco in questa sua scalata al successo una donna straordinaria: Ivana Trump, ex modella che veniva dai paesi dell’Est, volitiva, grintosa.
La New York bene diceva di lei «Ha ancora le terra sotto le unghie», per sottolineare che veniva da una famiglia povera, un vulnus imperdonabile in una nazione dove nascere poveri era un’onta.
Ma ricordo che lui aveva appena comprato il Palace di New York, un albergo che aveva una nomea eccezionale, ma che era poi fallito. Lui lo comprò lo ristrutturò e ne fece il primo albergo di New York.
Ivana era il presidente, ma era soprattutto la public relation woman, una manager di ferro che aveva accettato quell’incarico con uno stipendio di solo un dollaro all’anno, e Ivana, con dietro i soldi di Donald, aveva fatto il miracolo e lo raccontava ai giornali dove posava molto volentieri per servizi (da qui la mia frequentazione saltuaria).
In breve guadagnarono con gli immobili tantissimo diventando miliardari in dollari, ed esageravano: lui costruì la Trump Tower, un grattacielo immenso di un lusso sfrenato. Loro occupavano (e lui occupa tuttora con la sua attuale moglie Melania) gli ultimi due piani della Trump Tower, un trionfo di arredi barocchi (direi forse più rococò) dove i cristalli modernissimi che si affacciavano su New York erano incorniciati da boiserie coperte in oro, con volute, foglie di acanto, e tutto quello che può fare decoro.
Ma Donald non è un uomo fedelissimo, e scaricò Ivana quando incontrò Marla Maples che gli diede un’altra figlia (da Ivana aveva avuto già tre figli tra cui Ivanka, la sua adorata, ma che l’ha fatto imbestialire quando si è convertita alla religione ebraica del marito). Marla durò poco, e stranamente per tutti rimaneva Ivana la vera moglie di Donald. Ma Ivana non era certo una donna da sopportare di soffrire e tacere: fece una causa miliardaria e ottenne una marea di soldi da Donald, ma nulla di paragonabile a quello che lui ormai aveva messo in banca. Si parlava di 70 milioni di dollari, non certo bruscolini.
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Dopo i primi periodi duri tra Donald e Ivana s’era creato una sorta di mutuo soccorso: lei lo ha sempre difeso, anche contro le cause tentate da amanti vere presunte, mentre Donald l’ha sempre protetta.
Addirittura fu Donald a preparare il contratto prematrimoniale quando dopo 10 anni lei decise di sposare Rossano Rubicondi (visto il matrimonio disastro che aveva fatto con l’italiano Riccardo Mazzuchelli, anche lui immobiliarista). Il contratto per le nozze con Rossano era talmente particolareggiato che agli amici lui diceva: “Donald mi ha fatto firmare un’enciclopedia”. Non solo, ma proprio il giorno prima del matrimonio di Ivana con Rossano, Donald ci aggiunse altri documenti da firmare al punto che Rossano si offese, litigò con Ivana e non volle neanche partecipare alla cerimonia di benvenuto
degli ospiti come si usa fare in America il giorno prima delle nozze.
Di certo Donald ci aveva visto lungo, visto che Rossano nemmeno una settimana dopo il sì avrebbe lasciato sola Ivana per andare in Italia e partecipare al reality L’Isola dei Famosi dove incontrò Belen. Poi dopo venne anche fuori che sempre Rossano già si era distratto con un’altra, la cubana Milo Vimo, che più in là avrebbe anche sposato per un matrimonio durato il tempo di un paio di anni
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