FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Maria Volpe per “Sette – Corriere della Sera”
Sono sconcertanti la classe, il fascino, l'eleganza di Ornella Vanoni a 88 anni. Sarà per quel vecchio consiglio che le dava sua madre: un filo di trucco, un filo di tacco. Seduta su una poltroncina, nel salotto della sua casa milanese, con un sobrio vestito-vestaglia di cachemire beige, i riccioli rossi in ordine casuale, la voce inconfondibile e un ritrovato sorriso.
Accanto a lei, immancabile Ondina, la barboncina nera da cui non si separa mai. Una donna dalla vita intensa, emozionante, passionale, a tratti dolorosa. Ha da poco superato un intervento al femore, ed è già tornata a cantare, in tournée, incantando il Teatro degli Arcimboldi a Milano.
Hanno detto che era molto sensuale
«Sarà per quello splendido vestito degli archivi di Dior. Tutto bianco. L'avevo già indossato nero»
In questa nuova tournée, è accompagnata da un'orchestra tutta di donne
«Me ne ha parlato Paolo Fresu e ho detto: perché no? È insolito per l'Italia. La pianista è fantastica; c'è una iraniana bravissima, la batterista napoletana bellissima. Ma per me se sono brave artiste, non fa differenza, uomini o donne».
Crede nella solidarietà tra donne?
«Io non mi metto in competizione e non ho invidie, non so se questa è solidarietà. Sorellanza? No, non ci credo. Ci sono amiche che possono diventare sorelle, altre donne con le quali non c'è alcuno scambio emotivo».
Le fa allegria il Natale. O malinconia?
«Quando sei piccolo è tutto meraviglioso. Poi quando diventi grande e hai i genitori, magari malati, c'è un'allegria forzata. Io per un bel po', per questioni familiari, ho passato natali tristi Quest'anno sono felice. Lo passo con mio figlio Cristiano e la sua compagna».
E i suoi adorati nipoti. Ha un amore smisurato per Matteo, vero?
«Vero. Un amore smisurato, ricambiato. Forse perché è il primo nipote. Ha un carattere solare, un'esplosione di luce. Intendiamoci adoro anche mia nipote ma non la vedo mai: gira in barca a vela facendo la cuoca. È un essere libero, è coraggio sa».
Lei Ornella sembra più dolce: è il tempo che passa?
«Se lo lasci passare senza riempirlo non serve a niente. Io ci ho messo tanta dolcezza».
La sua immagine è di una donna forte
«Non sono così forte. Sono coraggiosa. Con la pandemia sono diventata forte. Ho avuto anche un intervento al cuore, poi al femore. Mi sono fortificata. E addolcita insieme».
Lei non ha più voglia di parlare del suo passato. Troppe volte le hanno chiesto dei suoi amori. Permetta solo qualche parentesi. Quando ha conosciuto Giorgio Strehler?
«Ero ragazzina e andavo a teatro da lui che mi prestava i costumi per carnevale. Poi entrai alla Scuola del Piccolo Teatro, e ci innamorammo. Ho imparato tanto guardando Giorgio lavorare. È stata una esperienza forte, formativa. Ma la nostra storia d'amore creò scandalo: lui molto più grande e sposato. Io fui bistrattata per questo legame».
Perché ha lasciato Giorgio?
«Ero al Festival di Spoleto. Luchino Visconti mi presentò Renato Salvatori (l'attore di Poveri ma belli), era un gran gnocco. Ci fecero foto insieme e scoppiò il putiferio. Giorgio era furioso, mi stalkerizzò sul telefono fisso. La verità è che ormai il nostro rapporto era già finito. Non ero stanca di lui, ma di una cosa che faceva lui e che a me non andava più..»
La droga, la cocaina?
«Non mi va più di parlarne. Certo che Giorgio mi ha amato alla follia, come nessun altro».
Anche Gino Paoli non scherzava. Le ha dedicato una canzone immensa come Senza fine. Da cosa è stato colpito?
«Dalle mie mani grandi».
E lei da cosa rimase colpita?
«Era un ragazzo bruttino, vestito di nero, collo alto da rive gauche. E ho provato quello che provo quando sono vicina a un "talento vero"».
Poi ci fu il matrimonio nel 1960 con l'impresario Lucio Ardenzi (e nel '62 nacque vostro figlio Cristiano)
«Ero molto confusa.. Andai all'altare vestita di giallo - pensando a Gino Paoli che amavo. La sera prima volevo mandare tutto all'aria, e fuggire. Ma tutte le mie amiche a dirmi: "Non si fa, non puoi, domattina ti devi sposare". Insomma ho combinato un casino dietro l’altro».
Ne ha spezzati di cuori lei... Aveva una grande capacità di conquistare gli uomini grazie alla sua sensualità, al suo fascino. L'avvocato Agnelli non l'ha mai corteggiata?
«Ho cantato per l'Aga Khan e quella sera c'era anche l'Avvocato. Alla fine della sera mi appoggiò al muro. Gli dissi: "Tutte morirebbero per lei, io no". Lui si è fatto una risata».
Il cinema?
«Il film più brutto che ho fatto è stato quello con Ugo Tognazzi I viaggiatori della sera, ma mi sono divertita da morire».
Un film che avrebbe voluto fare?
«Senza dubbio l'ultimo di Emma Thompson, Il piacere è tutto mio, un film grandioso sulla sessualità e l'emancipazione femminile. Con la scena finale di autoerotismo. Sono quei ruoli che portano avanti il coraggio delle donne».
Se le dico Milano, cosa le viene in mente?
«Voglio bene a Milano, ma non la amo più come prima. Questi grattacieli che poi secondo me sono mezzi vuoti. Troppe macchine, troppa isteria».
Delle persone che non ci sono più chi le manca di più?
«Mia madre e mio padre. E Sergio Bardotti (grande autore e paroliere, scompar so nel 2007, ndr). Avevamo un legame pazzesco: curio so lui, curiosa io, insieme abbiamo realizzato cose splendide: ho cantato tutti i jazzisti americani. Beveva e fumava tantissimo. Ma che potevo fare?»
Il Festival di Sanremo le porta bei ricordi?
«Degli anni in cui ero in gara non ricordo nulla per ché ero troppo terrorizzata. Il ricordo più triste è quello legato a Tenco: l'ho visto strano quella sera, ho detto ai suoi amici "state vicini a Luigi". Il ricordo più bello è quello della super ospitata nel 2021. Mi sono divertita molto».
Il 13 gennaio riprenderà il suo tour a Bologna.
NUDO DI ORNELLA VANONI VIAGGIATORI SERA
«Una città che adoro, anche se da quando non c'è più Lucio Dalla la amo di meno. Un'altra città che amo alla follia è Napoli, adoro il carattere dei napoletani».
Cosa vorrebbe fare nel 2023?
«Scrivere un libro e recitare, cinema e teatro».
Non lavorare le fa paura? Teme il vuoto?
«Si temo molto il vuoto, specie qui a Milano. Se fossi con un'amica o un compagno, e tanti animali, sarei felice di vivere in campagna. Mi trasferirei al volo».
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