LA SILICON VALLEY DEL SESSO HURD - TUTTI GLI SCANDALI SESSUALI CHE HANNO TRAVOLTO IL MONDO DEI CERVELLONI IN AMERICA

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Andrea Andrei per Dagospia

Da "Business Insider.com" (http://read.bi/13gZXhk) e "Nypost.com" (http://bit.ly/1bpIehI)

Altro che nerd. Altro che cervelloni senza vita sociale e imbranati con l'altro sesso. Oggi la Silicon Valley è a tutti gli effetti la terra dei nuovi potenti, con tutte le mondanità e le frivolezze che questo comporta.

Giusto ieri il "New York Post" riportava i rumors secondo cui il presidente di Google Eric Schmidt spenderebbe milioni di dollari per cercare di coprire le sue molteplici relazioni clandestine. Il magazine americano ne riporta almeno due: quella con la dirigente del Consiglio per le relazioni estere Lisa Shields e quella con la pianista vietnamita Chau-Giang Thi Nguyen.

Schmidt ha acquistato varie residenze, fra New York e Saint Tropez. Lì la sua privacy è sacra. Addirittura alcune stanze sono insonorizzate e non c'è nemmeno un maggiordomo, in modo che nessuno possa vedere chi entra e chi esce da casa sua. Il tutto, ovviamente, alle spalle della moglie Wendy.

Ma il capo di Google non è certamente l'unico nel suo ambiente ad avere qualche "liaison dangereuse".

La scorsa settimana la moglie dell'ad del motore di ricerca "Cha Cha" ha accusato pubblicamente il marito di avere una relazione extraconiugale, scrivendolo sul suo blog per poi dirsi pentita. Lui ha negato le accuse, ma ormai il danno era fatto.

Nel 2010 l'ad di Hewlett Packard, Mark Hurd, fu costretto a dimettersi dopo essere stato accusato di "molestie sessuali". In realtà Hurd non fece altro che invitare a cena una collaboratrice dell'azienda, Jodie Fisher, che era anche una ex modella di Playboy. Insomma, nonostante abbia probabilmente raccolto la solidarietà maschile di mezzo mondo, perse il posto di lavoro. Oggi comunque è il presidente di Oracle.

Quest'ultima azienda, proprio nel 2010, è stata travolta da uno scandalo sessuale riguardante il suo ex presidente Chuck Phillips: la donna che fu l'amante di Phillips per otto anni, in un attacco d'ira pensò bene di tappezzare New York, Atlanta e San Francisco con immagini di loro due insieme. L'uomo lasciò Oracle per diventare amministratore delegato di "Infor". Incredibilmente, è ancora sposato.

Ma il 2010 fu un anno davvero "piccante". Alla lista degli scandali si aggiunse anche quello del co-fondatore di "Intelius", John Kenneth Arnold, che fu incriminato per aver mentito a una giuria, negando di aver fatto sesso con una ballerina in un club di strip-tease. Fu condannato a 45 giorni di carcere a e al pagamento di una multa da 40 mila dollari.

Ad amare certi locali è anche l'ex ad di "Savvis" Robert McCormick, il quale nel 2003 riuscì a spendere allo "Scores", un topless bar di New York, ben 241 mila dollari con tre suoi collaboratori. Peccato che il dirigente poi se ne sia andato senza pagare. La sua azienda lo difese dicendo che era stato vittima di una truffa.

L'anno scorso Ellen Pao, partner dell'azienda di venture capital Kleiner Perkins, ha denunciato la compagnia per non averla difesa quando accusò un socio di averla molestata. La donna ha anche perso il lavoro cinque mesi dopo aver fatto causa all'azienda.

Ma la lista non finisce qui. Keith Rabois, ex dipendente di PayPal, si è dovuto dimettere quest'anno da "Square" perché accusato di molestie. Si è giustificato dicendo che il rapporto fra lui e una collega era consenziente.

Più serio fu il caso di Michael Arrington, ex ad di TechCrunch, la cui vicenda è abbastanza simile a quella che in questi giorni affolla i giornali italiani, e cioè quella riguardante il cantante Massimo Di Cataldo e la ex compagna Anna Laura Millacci. L'ex fidanzata di Arrington, Jenn Allen, ha accusato il manager di violenza sessuale e abusi fisici. Arrington ha querelato la donna nel maggio scorso per diffamazione.

In America, a differenza che in Italia, l'integrità morale è percepita dall'opinione pubblica come una caratteristica determinante, specialmente per chi ricopre ruoli di potere. Ecco perché un manager ha di che temere per la sua carriera se i suoi "vizietti" diventano pubblici. Ma comunque, alla fine, gli affari sono affari, e quindi spesso e volentieri
queste storie si riducono a semplici pettegolezzi.

 

SCOTT JONES DI CHACHA mark hurd KEITH RABOIS DI SQUARE jodie fisher JODIE FISHER LA CONIGLIETTA CHE HA INGUAIATO MARK HURD DI HP JODIE FISHER LA CONIGLIETTA CHE HA INGUAIATO MARK HURD DI HP JODIE FISHER LA CONIGLIETTA CHE HA INGUAIATO MARK HURD DI HP ERIC SCHMIDT DI GOOGLE CHUCK PHILLIPS DI ORACLE