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Carlo Moretti per "la Repubblica"
Spike Lee si appella ai suoi fan e si presenta letteralmente con il cappello in mano, in un video su Internet, per sostenere il suo prossimo film: «Di questi tempi il cinema indipendente muore», dice il regista di "Malcolm X" e "Fa' la cosa giusta", «faccio appello al vostro buon cuore: per favore, aiutatemi».
L'impresa, affidata dal regista di Brooklyn al sito Kickstarter specializzato nel raccogliere finanziamenti attraverso libere donazioni, è ambiziosa: l'obiettivo è raccogliere in trenta giorni un milione e 250 mila dollari. L'appello del regista ai suoi fan passa attraverso una lunga lettera e un video dai toni ironici e, a tratti, persino accorati: «Filmare super-eroi che volano e si trasformano in aria con effetti in 3D non è il mio forte: non sto odiando nessuno, questi sono fatti, e il sistema degli Studios di Hollywood appoggia solo film che possano dar vita a un sequel dopo l'altro.
Andiamo, gente: quante altre esplosioni spaccatimpani vorrete sentire prima di scendere da questo treno? Da quando ho iniziato la mia carriera di regista ho promesso sulla tomba di mia madre e di fronte all'Onnipotente che ogni centesimo guadagnato sarebbe finito sullo schermo e non nelle mia tasche: non vi chiedo di pagare una tassa, le vostre generose donazioni renderanno possibile questo film».
Il regista della «Repubblica di Brooklyn», come la definisce nella lettera, ricorda i titoli dei suoi film precedenti, anticipa i dubbi di chi lo ritiene comunque un autore di grande successo, ricorda che senza di quei film non sarebbero arrivati al successo attori come John Turturro e Halle Berry per concludere che «oggi il clima è profondamente cambiato e un regista indipendente può affermare la sua visione su uno schermo solo se riesce a mettere prima i soldi sul tavolo». Infine, un cenno alla storia del suo prossimo film (che di passaggio definisce "Bad boy"): «Come esseri umani soffriamo di molte dipendenze: droghe, alcol, potere, sesso. Questo film parlerà della dipendenza dal sangue, e anche un po' dal sesso».
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