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Carlo Tecce per "il Fatto Quotidiano"
RaiExpo è una struttura speciale finanziata con il denaro di Expo e di Viale Mazzini. E che vuol dire, speciale? L’esposizione universale – tema, “nutrire il pianeta, energia per la vita” – sarà celebrata a Milano e allora la tv pubblica ha inaugurato una sede a Roma, due piani, ben ristrutturati e ben luccicanti, in via Ildebrando Goiran, non lontano da via Teulada. Non è sufficiente? A RaiExpo ci lavorano 58 persone, tra dirigenti, montatori, giornalisti, registi e autori: il grosso sta a Roma, una guarnigione a Milano, in Corso Sempione, ex area mensa.
Per preparare un servizio pubblico ineccepibile, Viale Mazzini ha creato RaiExpo con prudente anticipo, il doppio avamposto è attivo (e spende) da dicembre 2013 e dovrà raccontare l’evento che si svolgerà tra il 1° maggio e il 31 ottobre 2015. I dipendenti o collaboratori di RaiExpo provengono dal gruppo “150 anni per l’Unità di Italia” di Giovanni Minoli, che il dg Mauro Masi fondò l’anno prima dell’anniversario e Viale Mazzini ha mantenuto sino al 152esimo compleanno d’Italia.
Stavolta, per viale Mazzini l’Expo dura soltanto 23 mesi. E che fa, questa struttura speciale? Ha un capo che si chiama Caterina Stagno, figlia del leggendario Tito, che coordina la squadra che produce “pillole”: non per indorare la pillola, ma questi video di pochi muniti sono decine e decine, infilati nei programmi tv senza disturbare troppo il pubblico (che se li ricorda?) e i canali, suscettibili perché sovrastati da Stagno&C.
Un carico di “pillole” è disponibile sul portale multilingue di RaiExpo, dove il bramato e sfuggito successo è certificato dal numero di visualizzazioni: un miracolo superare un paio di migliaia di spettatori. Ora non vi stupirà sapere che RaiExpo è una struttura speciale anche per i costi.
ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA
Quando fu concepita, Expo staccò un assegno da 5 milioni di euro, valido fino al 1° aprile 2015, poi ci sarà un secondo stanziamento, un’integrazione da almeno 2 milioni. Expo aveva previsto un milione per la redazione compresi gli strumenti per fare televisione e quattro milioni per organizzare filmati, interviste o trasmissioni. Con quel milione non ci paghi neanche metà dei 58: ne occorrono almeno 3-4 per gli stipendi e gli attrezzi per raggiungere l’epilogo del 31 ottobre 2015, chiusura di Expo.
EXPO DI MILANO - PADIGLIONE ITALIA
E per i restanti quattro già in cassa, ci sono le pillole. Il dg Luigi Gubitosi, sempre sobrio per questioni di bilancio, non lesina risorse per RaiExpo: oltre ai 5 milioni di Expo, Viale Mazzini ne dovrà versare tanti: sfondare i 10 è un attimo. In questi giorni, la commissione bilaterale che gestisce la comunicazione attraverso il servizio pubblico (6 rappresentanti per la Rai e 4 per l’Expo) sta negoziando il prossimo contributo di Expo, valido dal 1° aprile: riuniti attorno al tavolo, Viale Mazzini ne ha profittato per chiedere il sostegno per un documentario. I vertici di Expo hanno ascoltato con molto interesse, un’ora e mezza sull’agroalimentare nel mondo (anche in cinese!), poi hanno declinato e ringraziato appena hanno scoperto il prezzo: 800 mila euro. La Rai non s’arrende e questi 800 mila euro li sgancia Viale Mazzini.
EXPO DI MILANO - PADIGLIONE ITALIA
Per verificare l’attendibilità di questa informazione, abbiamo interpellato Viale Mazzini, che ha replicato con gentilezza: “Non commentiamo. Però vi diciamo che sarà realizzato in quattro lingue e sarà lungo 90 minuti”. Insomma, 90 minuti in cinese, spagnolo, inglese e italiano. Forse la versione italiana potrebbe conquistare uno spazietto nei palinsesti Rai. Non è detto.
Perché l’unico intervallo su Expo, mandato in onda qualche giorno fa durante la Vita in Diretta, non proveniva da RaiExpo, dai laboratori supertecnologici di Roma o di Milano, ma dai colleghi di Rai1. Giuseppe Sala, l’amministratore unico di Expo, non è entusiasta di cotanta opera di RaiExpo, e avrebbe rinfacciato a Viale Mazzini persino la piattaforma: questo sito è uguale al nostro!
Ora che su Expo s’è concentrata un’attenzione mondiale e sarà scandagliato ogni singolo rivolo di denaro, per Viale Mazzini non sarà semplice ottenere i milioni necessari (e vaneggiati) per alimentare RaiExpo. Non fatevi prendere dal panico, l’azienda Rai non sarà parsimoniosa. Perché RaiExpo è davvero speciale.
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