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STASERA MI BUTTO - CLIFF DIVING 2015, LA GARA DI TUFFI PIÙ SPERICOLATA DEL MONDO: I DIVER SI LANCIANO DA SCOGLIERE DI 30 METRI A UNA VELOCITÀ DI 85 KM/H – PROSSIMO TRAMPOLINO? POLIGNANO A MARE, IN PUGLIA (VIDEO)

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VIDEO – RED BULL CLIFF DIVING WORLD SERIES

Da http://www.redbull.com

 

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Il diver britannico Gary Hunt continua a dominare la Red Bull Cliff Diving World Series del 2015: con la vittoria di sabato nelle Azzorre, in Portogallo, The Brit è arrivato al quinto trionfo stagionale su cinque totali.

 

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Nessun altro diver ha messo piede sul primo gradino del podio in tutto l'anno, prima di raggiungere l'arcipelago delle Azzorre, e le cose sono rimaste così, visto che Jonathan Paredes e Andy Jones sono arrivati rispettivamente secondo e terzo.

 

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Nella competizione femminile, nel frattempo, l'americana Cesilie Carlton ha ottenuto la sua prima vittoria, superando la messicana Adriana Jimenez, seconda, e la connazionale Ginger Huber, terza.

 

L'anno scorso Hunt non raggiunse neanche il podio nelle Azzorre, una delle gare più mozzafiato e uniche dell'intera stagione, che rappresenta un vero e proprio "ritorno alle origini“ per questo sport. I suoi sfidanti erano già pronti a sfregarsi le mani, in attesa di un passo falso del campione, ma questa volta sono rimasti a bocca asciutta.

 

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Hunt ha dimostrato di essere in formissima sin dalla prima tappa del 2015, e ancora una volta ha battuto tutti, assicurandosi la quinta vittoria di fila, con un'altra serie di tuffi perfetti dai 27 metri.

 

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Ma non è stato per nulla semplice: Artem Silchenko ha iniziato alla grande, e anche l'ultimo tuffo di Jonathan Parades ha messo non poca pressione su Hunt, che per vincere avrebbe dovuto compiere un tuffo praticamente perfetto. Ed è quel che ha fatto: il suo punteggio finale è stato di 471.80 punti, e pur non raggiungendo il suo massimo, ha comunque battuto Paredes (450.90) e Jones (412.90).

 

orlando duque orlando duque

I suoi inseguitori principali, Orlando Duque e Blake Aldridge, non sono riusciti a salire sul podio, e ora Hunt si trova tranquillo sulla vetta della classifica generale con i suoi 410 punti di distacco dal colombiano e dall'altro inglese, che ora si contendono il secondo posto generale. Con sole tre gare rimaste, Hunt può davvero mettere in conto di portare a casa una stagione da record.

jonathan paredesjonathan paredes

 

"Ora sento molta più pressione addosso per la sesta tappa: chi lo sa, potrebbe davvero essere una stagione perfetta, sarebbe davvero incredibile - ha affermato Hunt - . Sapevo che un primo tuffo dalla scogliera ben fatto mi avrebbe dato quell'iniezione di fiducia necessaria. Mi ha sollevato, e mi ha spinto a dare il massimo.”

 

La wildcard Carlton vince la gara femminile

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La prestazione nelle Azzorre della wildcard americana Cesilie Carlton è stata davvero pazzesca, e l'ha vista trionfare, con la sua prima vittoria in assoluto, nella seconda tappa femminile sulle tre previste nel 2015.

 

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Dopo una dura battaglia contro la campionessa in carica Rachelle Simpson (che ha vinto l'altro evento del 2015 al Possum Kingdom Lake in Texas, Stati Uniti), i posti del podio sono stati decisi nell'ultimo round di tuffi, con la messicana Adriana Jimenez seconda e Ginger Huber terza.

 

La Simpson e la Jimenez hanno entrambe commesso degli errori (la prima ha sbagliato il tuffo più difficile, un triplo salto mortale con un avvitamento e mezzo, l'altra il suo tuffo finale), dando alla Carlton l'opportunità di raggiungere il gradino più in alto del podio, ma soprattutto il primo posto nella classifica generale a pari merito con la Simpson.

 

adriana jimenezadriana jimenez

"Sono troppo felice! È andato tutto alla grande." ha detto la Carlton sul podio. "Il primo tuffo in assoluto da una scogliera è incredibile, c'è una vista spettacolare. Ero un po' nervosa all'inizio, ma una volta in aria sembra un tuffo come un altro. È stato tutto così naturale e divertente."

 

10 COSE DA SAPERE PER SEGUIRE IL CLIFF DIVING DURANTE L’ESTATE

 

Da http://www.gqitalia.it

 

1. Il cliff diving è una disciplina ad alto tasso di spettacolarità

«Il risultato di ogni gara non è mai scontato», avverte il giudice italiano dei mondiali, Claudio De Miro. «E poi i luoghi in cui si svolgono le gare sono tutti molto suggestivi: dal Possum Kingdom Lake di Forth Worth, inTexas, a Polignano a Mare, dove si gareggerà a settembre, tuffandosi dalla scogliera su cui si erge il paese».

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2. Ci si tuffa da trampolini più unici che rari

La finale del 26 settembre, ad esempio, avverrà dal ponte La Salve di Bilbao, in Spagna. Sullo sfondo, il museo Guggenheim. Ogni tanto però si torna alle origini di questi tuffi estremi, che venivano fatti alle Hawaii lanciandosi dalle pareti di roccia (ecco perché si chiama “cliff diving”). È stato così per la tappa di São Miguel, nelle Azzorre, che ha avuto il sapore di un ritorno alle origini.

 

3. Le piattaforme sono alte, anzi altissime

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Il regolamento prevede che le gare maschili si svolgano da un’altezza compresa tra i 26 e i 28 metri, perché non è sempre possibile prevedere l’innalzamento o l’abbassamento del livello dell’acqua. “In caso di esibizioni, alcuni degli atleti che partecipano alle World Series hanno effettuato tuffi da oltre 30 metri”, spiega De Miro. “Ma un conto è eseguire un tuffo di esibizione altro è gareggiare da queste altezze”. Le gare femminili hanno trampolini da 20 metri.

 

4. Si scende a una velocità folle, ma proprio da pazzi

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“Durante il tuffo, la forza di gravità imprime al corpo degli atleti una velocità di circa 85 chilometri orari e lo spazio di arresto sotto la superficie dell’acqua è di 4 metri (ecco perché l’importanza di tuffarsi in fondali con profondità adeguate)”, spiega il giudice. Vi facciamo la figurina: gli atleti si tuffano da un’altezza che è  3 volte quella dei trampolini olimpici, l’equivalente di un palazzo di 8 piani.

 

5. Ci vogliono 3 secondi per toccare l’acqua…

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Da profani, è difficile valutare se il tuffo è bello. La cosa che si apprezza più facilmente è l’entrata in acqua. Cosa che viene osservata anche dai giudici, che però valutano anche la partenza (che deve essere alta, decisa e alla giusta distanza dalla piattaforma) e l’esecuzione in volo (che comprende la tecnica e la posizione del corpo).

 

6. Guai a loro se c’è vento…

“Per i high diver, il vento è il nemico numero 1. Quando è troppo forte, diventa rischioso e a volte impossibile tuffarsi da queste altezze”, spiega De Miro, che è stato nella Nazionale tuffi.

 

7. Meglio snelli che bestioni

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Questi tuffatori hanno corpi molto diversi tra loro, ma attenzione: «Si pensa che un high diver debba possedere grosse masse muscolari, che gli servono per la tenuta nell’entrata. Queste però possono ridurre la velocità di esecuzione dei movimenti: il tempo è scarso, tre secondi appena, quindi è meglio essere più agili che muscolosi».

 

8. La moltiplicazione dei tuffi possibili

I tuffi sono suddivisi in categorie: 1) Avanti: ci si tuffa in avanti e si ruota il corpo nella stessa direzione; 2) Indietro: ci si tuffa con le spalle all’acqua e si ruota il corpo all’interno; 3) Ritornato: ci si tuffa in avanti e si ruota il corpo all’interno; 4) Rovesciato: ci si tuffa spalle all’acqua e si ruota il corpo in avanti; 5) Avvitamento: se è eseguito un movimento di rotazione rispetto a un immaginario asse verticale.

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9. Chi sono i Best 3 Red Bull Cliff Diving World Series 2015? L’inglese Gary Hunt, che ha conquistato una manata di ori nelle tappe precedenti, seguito dal connazionale Blake Aldridge e dalla leggenda colombiana dei tuffi Orlando Duque.

 

 

10. Cosa aspettarsi dalla tappa a Polignano a Mare, in Puglia?

Di vedere in azione il meglio delle atlete: si gioca infatti in Italia la finale femminile della seconda edizione delle Women’s World Series. Tenetele d’occhio, le più forti sono Rachelle Simpson (Usa), Anna Bader (Germania), Adriana Jimenez (Messico) e Ginger Leigh-Huber (Usa).