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Valeria Crippa per il “Corriere della Sera”
I cittadini di Santarcangelo di Romagna (Rimini) non l’hanno presa bene sabato sera. Trovarsi di fronte in pieno centro storico, a due passi da piazza Ganganelli, un danzatore nudo che, al termine della sua performance, orina verso l’alto con effetto fontana.
Un gruppo di passanti si è inferocito e tra i commenti roventi sui social network, qualcuno ha minacciato un esposto alla magistratura mentre in consiglio comunale si apriva un dibattito politico sulle scelte artistiche dello storico Festival di Santarcangelo che ospitava la performance, replicata ieri sera senza incidenti.
Vagli a spiegare che quello che hanno visto non è l’arbitraria iniziativa di un esibizionista ma la nota performance (untitled) (2000) firmata dall’artista e coreografo anglotedesco Tino Sehgal, Leone d’Oro alla Biennale Arte di Venezia nel 2013, e che l’osceno «effetto fontana» è, nelle intenzioni del provocatorio autore, l’atto finale di un’incursione nella storia della danza del Novecento attraverso citazioni di famosi pezzi coreografici, da Nijinskji a Pina Bausch, da Cunningham alla Brown: in particolare, la scena delle polemiche allude a uno spettacolo di Jerome Bel ispirato alla Fontaine di Marcel Duchamp.
Altrove, l’assolo maschile, interpretato dallo stesso Sehgal in versione adamitica, non ha suscitato scandalo (anzi, è stato applauditissimo alla Triennale di Milano per il Festival Uovo). Ciò che ha innescato le reazioni dei cittadini di Santarcangelo è stata la scelta di presentare in strada i cinquanta minuti di spettacolo, sovvenzionato, tra gli altri, anche dal ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Alla versione «all’aperto» interpretata da Frank Willens, danzatore del grande William Forsythe, ne corrispondeva un’altra in teatro, danzata dal coreografo francese Boris Charmatz, in tour con il suo Musée de la Danse.
Così la direttrice del festival Silvia Bottiroli ha ribattuto alle critiche parlando del «corpo di un danzatore che si fa fontana»: «Fa riflettere che a suscitare un dibattito politico e a creare scandalo sia il gesto ordinario di una pipì, incorniciato in un gioco di citazioni artistiche. Forse davvero “guardare non è più un atto innocente” — ha dichiarato, citando il regista Romeo Castellucci —. Forse davvero c’è bisogno di reinventare lo sguardo».
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