terror chic

TERROR CHIC - UNO STYLIST PERUVIANO LANCIA UN SERVIZIO DI MODA ISPIRATO AL TERRORISMO: C'È LO ZAINO SOVVERSIVO CON PORTA-BOMBE, IL PASSAMONTAGNA DA KILLER, IL PANTALONE POST-STUPRO - L'IDEA VIENE DALLA GUERRA CIVILE PERUVIANA E DAI RIBELLI MARXISTI DI 'SENDERO LUMINOSO', ED È STATA NATURALMENTE SOMMERSA DI INSULTI

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vittima chic di un attentato secondo diazvittima chic di un attentato secondo diaz

 Simeon Tegel per “Global Post

 

LIMA, Perù — Quando si tratta di cadute di stile e pessimo gusto, il fotografo di moda Rodrigo Diaz è il migliore. Incurante delle ferite in cui ha metaforicamente girato il coltello, questa settimana ha postato sulla sua pagina Facebook l’ultimo servizio, ispirato al terrorismo, in particolare al bagno di sangue dei ribelli marxisti del “Sendero Luminoso” e alla guerra civile peruviana che fra gli anni ‘80 e ‘90 ha mietuto 69.000 vittime.

terror chic secondo rodrigo diazterror chic secondo rodrigo diaz

 

Diaz ha lanciato la serie di immagini così: «Incredibili abiti dello stilista Valdez Pablo, la bellissima modella Giu Weston, eccellente trucco e acconciature di Paloma Diaz». Lo slogan recita: «Non dimentico né perdono».

modello passamontagna terrorchicmodello passamontagna terrorchic

 

La modella è triste e provata, può decidere lo spettatore se perché le hanno ucciso il figlio con un’ascia, se la famiglia si è fatta esplodere, o se è stata vittima di una bomba. Il suo aspetto emula quello delle povere vittime indigene che vivevano in zone remote del Perù. La linea di abbigliamento include una maglietta “Calle Tarata”, strada dove El Sendero Luminoso fece una strage di 25 persone, lo zaino sovversivo con porta-bombe, il passamontagna modello terror-chic, e il pantalone post-stupro.

lo stupro diventa fashionlo stupro diventa fashion

 

Ovviamente sono piovute pesantissime critiche per il modo in cui il fotografo ha trattato un trauma collettivo. Lo ha banalizzato spudoratamente, ha dimenticato che questo non è “Zoolander III” ma la triste realtà peruviana. Contro di lui si sono scagliati anche i giornali satirici, che non ci hanno trovato granché da ridere. Le foto sono sparite anche dal suo sito.

 

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