DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Bonus)
1- TERRORE: IL DICIBILE E L'INDICIBILE...
"Terroristi e terremoti: ora ci serve un governo. Con la Protezione civile e i servizi segreti privati dei loro poteri, c'è bisogno di un esecutivo per gestire le emergenze: perché i tecnici non sono attrezzati". Rivendicazione? Sciacallaggio politico? No, non servono dietrologie con un personaggio diretto come Littorio Feltri, capace di affrontare in un editoriale fuori da ogni ipocrisia ("Non si vive di solo spread. Un Paese smantellato", Giornale, p.1) le angosce e i retropensieri di milioni di italiani.
Da vero uomo di destra, Feltrusconi ne esce con un richiamo all'ordine: più polizia, più servizi segreti, più poteri straordinari. E, forse involontariamente, illumina per primo la cupa scena che ci si è aperta due lunedì fa, con l'attentato al manager di Ansaldo Nucleare.
Genova e Brindisi, una violenza e un terrore accecanti e incomprensibili. Alzi la mano chi ha capito qualcosa della pistolettata ad Adinolfi, tra fanta-rivendicazioni anarcoidi e indagini che annaspano. Subito pronte paginate di amarcord, veline di polizia e i soliti reduci. Giornali in fotocopia, senza lo straccio di un'idea. Interviste a Violante e a ogni tipo di vecchio trombone a reti unificate. Tornano la lotta armata, la violenza politica, la ritorsione brigatista? Tornano mentre si vota e la gente manda a cagare i partiti? I giustizieri sociali del Nucleo Olga non avevano nulla da dire ai tempi del governo Berlusconi? Si sono svegliati adesso, rintronati dal troppo fumo.
La tentata strage di Brindisi può essere tutto, ci dicono: mafia, terrorismo, servizi deviati, malavita locale, pazzo isolato. Se sono mafia o servizi ci vuol poco: basta vedere in quanto tempo trasferiscono di cella Provenzano, che nei giorni scorsi ha tentato il suicidio e la cui moglie sta in Salento. Concentrare le indagini e le attenzioni sul gesto del "pazzo isolato" servirebbe ad aprire una trattativa nella massima discrezione. Leggete l'intervista di Beppe Pisanu sul Messaggero (p. 9), sommate "l'irritazione" del procuratore di Lecce, Cataldo Motta, e capirete tante cose. Forse.
Meno male che c'è un video, comunque, anche se diffuso troppo presto. Ma anche qui, come per Adinolfi: è successo qualcosa, negli ultimi mesi? Sta accadendo qualcosa che non piace? Non è dietrologia, sono domande legittime. Se le sono fatte in tanti, negli ultimi giorni. Ci mancano giusto la Uno Bianca e la Falange Armata, e abbiamo una perfetta riedizione dei primi anni Novanta, con tanto di crisi economica e politica incorporate. Lo pensano in tanti e non lo dice nessuno. Oggi, grazie all'imponderabile Feltri, abbiamo le parole per dirlo: "Richiamo all'ordine".
2- LA GLORIA, I DRONI E I MILIONI...
Tutti a Camp David con le trombette. E peccato che bombe e terremoti laddove non sono tollerati abbiano un po' strozzato la festa. La festa dei droni e dei milioni, come apprendiamo da un incolpevole pezzo di Francesco Bei per la Repubblica degli Illuminati (p. 20). "Droni armati a Sigonella per combattere i pirati ed eliminare i terroristi. E una pioggia di denaro agli afgani - 100 milioni di euro l'anno la quota promessa dall'Italia - perché gestiscano in proprio la sicurezza dal 2014. Sono queste le novità politiche del summit della Nato a Chicago, dove l'Italia si presenta con il governo più âatlantico' di sempre.
Non c'è solo Monti, con i suoi intensi legami Oltreoceano: il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, è l'ex presidente del comitato militare della Nato; quello degli Esteri, Giulio Terzi, è stato per tre anni ambasciatore negli Stati Uniti e il suo successore a Villa Firenze, Claudio Bisognero, ha un passato da vicedirettore dell'Alleanza atlantica. Non c'è da stupirsi che gli americani, irritati per l'aria di disimpegno in Afghanistan che tira fra gli altri europei, vedano il team italiano guidato da Monti come un prezioso alleato con cui fare sponda".
Il resto del pezzo ci illustra anche i benefici economici della nostra permanenza in Afghanistan, mentre i francesi stanno per tagliare la corda. Dimentica solo di ricordare i malefìci umani come i 46 soldati italiani morti (la contabilità dei civili locali interessa ancor meno). Ma le finzioni si tradiscono sempre dall'uso distratto di qualche parola. Per Repubblica, e per la Casa Bianca, il Monti Trilaterale non è a capo di un governo: lui guida "un team". C'è tutto, in questa parola. Bisognerebbe avere il coraggio di metterlo in Costituzione, "il team".
3- SCRITTORI, AVETE ROTTO IL CAZZO...
"Noi, figli di una Natura gentile sconvolti da una paura sconosciuta" (Carlo Lucarelli, Repubblica p. 13). "Nella Mente Folle dell'Assassino che Uccide Innocenti" (Donato Carrisi, Corriere p. 14). "La fiducia contro l'orrore" (Vincenzo Cerami, Messaggero, p. 1). "Per capire queste tragedie la ragione da sola non basta" (Magdi Cristiano Allam, Giornale p. 15).
Quanto ci manca un Pasolini. Meno male che c'è il vecchio cronista Attilio Bolzoni, che va ad aspettare l'ex boss della Sacra Corona Unita al termine di una festa da Al Bano e lo fa parlare a ruota libera ("I ragazzini non si toccano, quell'orrore non è cosa nostra", Repubblica p. 17).
4- AGENZIA MASTIKAZZI...
"Parmigiano e Grana: 250 milioni di danni" (Corriere, p. 3). "Parmigiano, perse 200 mila forme" (Messaggero, p. 6). E' piaciuta a tutti i giornali, questa notizia del menga. Domani, in ogni caso, partono i rincari.
5- FREE MARCHETT COL MORTO...
"Il mondo della moda si muove per Melissa. Le grandi firme pronte ad aiutare i ragazzi della Morvillo-Falcone. L'idea, nata in Rete, ha subito visto l'adesione di Biagiotti e Trussardi. Oggi alla Camera della Moda la proposta verrà illustrata anche agli altri big del settore". Gianni Riotta sulla Stampa, a pagina 11.
6- DISECONOMY...
"Imprenditore rapinatore per debiti. Tenta il colpo, il gioielliere gli spara. âHo tre figli, sono disperato'. Genova, insieme a un complice, aveva una pistola scarica. âFamiglia, mutuo, rate, non riesco a pagare niente" (Corriere, p. 25). Ok, ma se facciamo tutti così...
7- TOUT SE TIENT...
"La Marcia su Roma? Servì a Mussolini per rassicurare l'Italia. Né colpo di Stato, né insurrezione, né crisi parlamentare. I fatti del '22 riportarono all'ordine un Paese indisciplinato. La âcalata' sulla Capitale fu sostenuta da tutti, persino da fior di liberali". Sul Giornale (p. 28), Marcello Veneziani redige più che una commemorazione. Come si vede, ogni tanto tocca "riportare all'ordine un Paese indisciplinato". Oggi come allora.
colinward@autistici.org
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