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amazon uccide la vita sessuale
statistica single a seattle
«Era alto, snello, con la barba. Viveva a Seattle da un anno, girava in bicicletta e lavorava a una start up. Era ingegnere del settore tech, come tutti da queste parti, e si dimostrò un tipo dimenticabile. Non mi fece alcuna domanda sulla mia vita o sulla mia famiglia, sul mio quotidiano o sulle mie aspettative. Il nostro appuntamento durò un’ora e sembrò piuttosto un colloquio di lavoro. Lui parlò solo della sua occupazione, peraltro con termini specifici e, siccome io ne so poco di tecnologia, capii poco e niente. Fu una di quelle chiacchierate che raggelano la vagina».
«Non esco tutto il giorno, lavoro da casa e le uniche persone che vedo sono quelle sullo schermo del computer. Mi è necessario incontrare qualcuno di reale. Il ristorante stava per chiudere e io ero annoiata, ma non volevo tornare in clausura. Lui mi offrì da bere a casa sua e io, pensandoci bene, rifiutai. Era un bel ragazzo, ma pedantissimo tizio del settore tech. La mia città, Seattle, così come San Francisco, è piena di uomini come lui».
Jeff Reifman, scrittore e lavoratore nel settore tech, ha postato un articolo intitolato “You’ve Got Male: Amazon’s Growth Impacting Seattle Dating Scene”, parlando di quanto “Amazon” abbia influenzato gli incontri sentimentali o sessuali a Seattle. Ha stimato che nella fascia tra i 25 e i 44 anni, per ogni 100 zitelle, esistono 119 scapoloni, a San Francisco salgono a 121, a Bellevue a 144. C’è troppa competizione, è difficile attirare l’attenzione di una donna.
statistica single nelle citta piu tech
Molti di questi uomini si trasferiscono in città per via di “Amazon”, che da aprile 2010 ha assunto oltre 15.000 giovani impiegati (e gli affitti delle case si sono impennati). Più cresce l’azienda, più cresce il numero dei giovani noiosi. Stessa cosa a San Francisco, dove il sito di incontri “Dating Ring” ha dovuto cominciare a convocare donne da altre città.
Non crediate che l’abbondanza di uomini sia una cosa positiva: è inutile se si tratta di persone con cui non uscireste mai. Il problema non è il numero di uomini e di donne e la eventuale concorrenza, ma la personalità piuttosto debole del cosiddetto “sesso forte”.
A San Francisco, quelli che lavorano a Palo Alto, “nella pancia della bestia”, sono tanto ricchi quanto noiosi. Parlano solo di lavoro e non dimostrano alcun interesse verso gli altri. Pensano di essere i più intelligenti e hanno una visione davvero limitata del mondo che li circonda.
Carla Swiryn, che gestisce il sito di appuntamenti “Three Day Rule” in città come San Francisco, Los Angeles, New York, e Chicago, spiega che le sue clienti donne sentono di frequentare “uomini sociopatici, senza stile, poco attraenti. Anche se belli e di successo, sono egoisti ed egocentrici”.
Ci sono addirittura donne che si trasferiscono altrove perché non sopportano più quella tipologia di uomini, tutti arruolati nel campo dei computer e della tecnologia per “Google”, “Microsoft”, “Amazon” e tutti “socialmente impacciati, emotivamente ritardati”. Cosa li rende peggiori di avvocati e colletti bianchi?
Hanno gli stessi difetti (egocentrismo, arroganza e troppi soldi) ma ormai sono così numerosi che hanno cancellato la presenza di artisti, tipi strani, gente scannata a livello economico che però sapeva rendere eccitante un incontro.
Entro la fine del 2014 in America si aggiungeranno quasi un milione di posti di lavoro nel settore. E non si tratta più di programmatori “nerd” che amano “Il trono di spade” da prima che diventasse una serie televisiva. No, si tratta invece di vanitosi e impertinenti che, in un’altra vita, si sarebbero dedicati alla finanza. Stanno colonizzando San Francisco, Palo Alto, Mountain View e San José, oramai diventati centri tech per gente di successo, zone omogenee dove non si incontrano mondi diversi. Leggono gli stessi libri, vanno alle stesse feste, frequentano i medesimi posti. Con questi cloni, c’è poco da stare allegre.
Hanno in testa una sola cosa: fare soldi. Non sono più come i programmatori anni ’90, che erano creativi, freaks, musicisti, pittori, fotografi, dj, parte della cultura alternativa e dell’underground. Erano rivoluzionari, irregolari, non tipi così ovvi, coi loro laptop e badge bene in vista. Li riconosci lontano un miglio: c’è abbastanza tempo per scappare.
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