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“THE END” DEL RE LUCERTOLA –– A 50 ANNI DALLA MORTE DI JIM MORRISON, LEGGENDARIO FRONTMAN DEI DOORS, CI SONO ANCORA DUBBI SUL SUO DECESSO: VENNE RITROVATO MORTO A 27 ANNI NEI BAGNI DI UN CLUB DI PARIGI DOPO UN’OVERDOSE DA EROINA – GLI ULTIMI 3 MESI DELLA SUA VITA LI TRASCORSE NELLA VILLE LUMIÈRE DOVE SI ERA TRASFERITO PER DEDICARSI ALLA SCRITTURA E DOVE, INVECE, IN SOLITUDINE SI SFONDAVA DI ALCOL E… - VIDEO
Leonardo Martinelli per "la Stampa"
«Jim Morrison did not die here». Su un foglio bianco, affisso alla facciata di un antico edificio del Marais, al 17 di rue Beautreillis, ecco quelle parole: «Jim Morrison non è morto qui». Il corpo inerme del cantante dei Doors fu ritrovato al terzo piano, nella vasca da bagno di un appartamento, dove viveva.
Era arrivato a Parigi appena tre mesi prima. Ma secondo una leggenda metropolitana, il poeta maledetto del rock spirò per una overdose di eroina nei bagni del Rock' n'Roll Circus, un club dove si ascoltava musica e si ballava, al di là della Senna, sulla Rive Gauche. Approdo di intellettuali, hippies, piccoli e grandi delinquenti, star come Mick Jagger, borghesi parigini. Quale sarà la verità?
Davvero poterono trasportarlo nella notte, già morto, all' appartamento del Marais da quel locale? Per evitare lo scandalo? Chissà, forse la verità non si conoscerà mai. Era il 3 luglio 1971, esattamente 50 anni fa. Invece si sa dove venne tumulato quattro giorni dopo. Sulla sua tomba al cimitero del Père-Lachaise, meta di pellegrinaggio, si lasciano bottiglie di alcolici vuote o altri generi di offerte Piccola, anonima, non facile da trovare, neppure con la geolocalizzazione.
Ma domani si riempirà di fans, giovani e vecchi, a ricordare quell' uomo instabile e geniale, fragile e irrequieto. Cosa ci faceva Jim a Parigi? Voleva mettersi l' America alle spalle e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, la sua vera passione.
Nella città era già arrivata la fidanzata Pamela Courson, eroinomane (mentre lui era soprattutto dipendente dall' alcool: d' un fiato poteva bere una cinquantina di bicchierini di whiskyl). Lei si era piazzata all' hotel George V, dove all' epoca alloggiavano anche i Beatles o i Rolling Stones. Ma a Morrison quel posto non piaceva per nulla, «lo definiva un "bordello dai tappeti rossi". E odiava gli Champs-Elysées», ha ricordato al Figaro Patrick Coutin , ex giornalista, musicista e paroliere, che gli ha appena consacrato un libro. Pamela aveva conosciuto Elizabeth Larivière, una mannequin molto in voga allora, nota come Zozo. Fu lei a subaffittare a Jim l' appartamento al Marais.
Da lì andava alla vicina Place des Vosges. Sedeva sulla panchina al centro. Scrutava, malinconico, i bambini giocare. Poi camminava per Parigi, figura anonima e sfuggente.
Approdava alla Rive Gauche.
Si fermava alla Shakespeare & Co., la libreria di testi in inglese, dove finalmente trovava qualcuno con cui discutere di letteratura, spesso Rimbaud, Baudelaire e Mallarmé, i suoi poeti preferiti. Che davano un senso alle notti senza pace.«Non parlava neanche una parola di francese - sottolinea Coutin -. Di sicuro quei tre mesi furono caratterizzati da una grande solitudine». Con Pamela i rapporti erano burrascosi.
Lei, certe volte, si prostituiva, per tirare su i soldi necessari per comprare la droga. Non li chiedeva a Jim, non voleva sapesse fino a che punto dipendesse dall' eroina. Morrison la sera andava al Rock' n'Roll Circus, per cambiare aria. Si spense lì, chiuso in quelle squallide toilettes? «Poco importa dove sia morto - osserva Coutin -. Aveva trascorso tanto tempo con l' idea della morte, era presente fin dalle sue prime canzoni. Considerava il passaggio in un altro mondo come una liberazione».
Se ne andò a 27 anni. Ma non era più il dio di un tempo, dalla bellezza sfacciata. Prese vari chili a Parigi, stava male fisicamente. Camminava anche attraverso il Père-Lachaise, alla scoperta delle tombe dei suoi beniamini. Gli piaceva quella di Oscar Wilde. Il 7 giugno, quando lo tumularono, c' era un pugno di persone, tra cui la regista Agnès Varda, sua amica. La notte del 3 luglio era corsa all' appartamento del Marais. Aveva chiamato i pompieri, perché lo salvassero. Ma non c' era stato niente da fare.
Jim veniva da una famiglia cattolica (il padre, un ufficiale dell' Us Navy, non lo aveva mai capito), ma lui era piuttosto anticlericale. Nel suo ultimo diario, però, si sono ritrovate le parole: «God help me». Sembra che in quel girovagare solitario a piedi per Parigi, entrasse nelle chiese. E ogni volta accendesse una candela.
tomba jim morrison
jim morrison, photographed in new york city by life's yale joel in 1968
JIM MORRISON
Jim Morrison e Pamera Courson
JIM MORRISON
JIM MORRISON
jim morrison
jim morrison paris journal
jim morrison
JIM MORRISON GIOVANE
Jim Morrison 2
jim morrison e i doors
tomba jim morrison
tomba jim morrison
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