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Marco Giusti per Dagospia
"Sono solo un critico!", urla un povero critico stroncatore di professione prima di essere affettato da un pazzo maniaco che si sente Edgar Allan Poe e manovra il marchingegno ideato dallo scrittore per "Il pozzo e il pendolo" e da lì riciclato in decine di film.
E' la battuta migliore di "The Raven" diretto da James McTeigue, il regista dell'importante ma noiosetto "V come Vendetta" e del meno riuscito "Ninja Assassins", ma anche co-responsabile del disastro di "Invasion", grosso film di fantascienza con Nicole Kidman ricordato negli annali del cinema come un totale flop.
Stavolta, aiutato da Aaron Ryder, il produttore di "Memento" e "Donnie Darko", e dagli sceneggiatori Hanna Shakespeare e Ben Livingston, tenta la strada del thriller di ambientazione storica riammordernato, un mischione di "Seven" e dei nuovi "Sherlock Holmes" con Robert Downey, ricostruendo tra Budapest e la Serbia la Baltimora del 1849 e seguendo lì gli ultimi misteriosi giorni del geniale Edgar Allan Poe, interpretato con grande fascino da John Cusack, che si ritrova alle prese con un maniaco omicida che ricostruisce dal vero i clamorosi fatti di sangue e d'orrore che avevano reso famoso lo scrittore e i suoi racconti.
Aiutato dal prestante ispettore Fields, Luke Evans, già visto nei "Tre Moschettieri", lo svogliatissimo Poe, ormai più interessato alla bottiglia che alla letteratura, è anche costretto a scrivere un racconto al giorno nel suo giornale, "The Patriot", per tenere in vita la bella fidanzata, Alice Eve, che il maniaco ha imprigionato e minaccia di uccidere.
Certo, da noi un giornalista ucciderebbe non solo la fidanzata per pubblicare articoloni in prima pagina. Siamo, insomma, totalmente nel mondo della fantasia e l'assassino, ve lo diciamo subito, non è il De Benedetti di turno che vuole far scrivere a tutti costi il suo pupillo (certo si può tentare un remake con Roberto Saviano...).
Lo sforzo di McTeigue e dei suoi collaboratori è tutto nella ricostruzione dark della Baltimora dell'800, nel gioco letterario dei delitti legati ai singoli racconti (alla fine anche un po' meccanico) e nella messa in scena di un Edgar Allan Poe credibile. E alla fine lo è, anche se più grazie a John Cusack che alla sceneggiatura. Certo, neanche questo "The Raven" brilla per originalità , visto che dal 1912, cioè da un secolo esatto, che il cinema tratta Poe e il suo corvo, per non dire dei suoi racconti che trovarono nella grande serie diretta da Roger Corman il regista ideale.
Ma uno dei Poe più folli e giusti lo interpretò negli anni '60 Klaus Kinski in un horror di Antonio Margheriti ("Nella stretta morsa del ragno"). Il film esce da noi il 23 marzo e in America il 27 aprile. Più che i tanti corvi che si vedono durante il film, si segnala invece il procione Carl, che divide casa col vecchio Edgar.
MARCO GIUSTI THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN THE RAVEN LOCANDINA
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