aldo busi tinto brass

“TINTO MIO, TINTO MIO, SONO PRESA DA DESIO!" - BUSI EN TRAVESTI RACCONTA IL SUO "PROVINO" CON TINTO BRASS: “CON QUALE CRITERIO LE SCEGLIE?" GLI CHIEDO, E TINTO, PUNTANDO LA MANONA ALLA PATTA, "QUANDO SI ALZA QUESTO, È SCRITTURATA"

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Estratti del libro di Aldo Busi “Sentire le donne”

 

PROVINO A LUCI ROSSE

Quando sono andato al cinema a vedere Paprika del regista Tinto Brass, c'erano davanti a me due vecchie professioniste di case chiuse che si lamentavano già all'apparire dei titoli, dando colpetti di stizza alla pelliccetta unta del collo del paltò e rimuovendosi tutte scandalizzate nelle poltrone: "Ma non era assolutamente così. Magari!", disse una, e l'altra,

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"Lo so io quanto stracchino ho dovuto mandar giù! E qui mangiano tutte bucatini all' amatriciana, spezzatino di vitello, gnocchi al ragù! Ma va'!" Poi, quando si sono fatte assorte e non hanno più detto niente perché, forse, si stavano riconoscendo almeno nelle posizioni prese coi clienti messi alle strette dalla loro alla pecorina, mi sono alzato e sono uscito: quindici minuti esatti ho resistito.

 

 

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Un documentario sulla cellulite sponsorizzato da una società di varecchina e cera per linoleum non mi avrebbe annoiato di più. E adesso non mi telefona Agnese vicedirettore dell"'Europeo" per propormi di fare un salto a Roma - con tutti gli scioperi aeroportuali in corso - perché domattina Tinto Brass inizia i provini del suo prossimo film Così fan tutte?

 

L'inserzione che chiama a raccolta le aspiranti parla di "ragazze spigliate e spogliate" e è apparsa ieri su parecchi giornali nazionali. Me le immagino, queste frotte di fesse provinciali che stanno sciamando da ogni parte d'Italia per confluire in una particina!

 

un tenero bacio da sandra milo a tinto brassun tenero bacio da sandra milo a tinto brass

Ragazze pronte a tutto in senso artistico pur di sfuggire alla noia dell' ombra del campanile, sbattine in nuce che un magnaccia vero e proprio non lo vorrebbero mai a organizzargli la vita e le entrate, in tutti i sensi, ma un regista sì, adolescenti che inorridirebbero davanti alla proposta di mostrare le loro belle maniere a pagamento nell'intimità di un albergo, ma che porterebbero mamma e papà alla visione della loro orgia nuda e cruda su un set cinematografico (e magari fatta gratis) sì.

 

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Il servizio non mi interessa poi tanto, ma le sevizie di questi scrutini abbastanza. Dico all'Agnese non che vada a morire ammazzata ma "Bisognerebbe rendere la cosa un po' particolare. Farò l'attricetta anch'io". La trovata suona poco convincente a me per primo, mettiamo che l'abbia detto per scherzo e che sia sempre in tempo a tirarmi indietro.

 

"Sì, certo" risponde Agnese, che in questa sua reazione blandissima rivela la vera donna che è: una giornalista rotta a tutto basta che il danno sia sulla pelle degli altri, "Ti passo Paffumi, ci pensa lui a organizzarti tutto". Paffumi, il vice della vice, dice al telefono "Sarà un po'complicato, certo è un po' tardi per travestirsi. Informo la redazione romana" e io,

tinto brass  ilona staller (2)tinto brass ilona staller (2)

 

"Dovrei trovare abito e scarpe in albergo" e lui, "Innanzitutto devo vedere se riesco a avere un biglietto ferroviario per stanotte stessa. I provini sono domani alle dieci. La richiamo appena so" e io, "Guardi che scherzavo, voglio dire: il travestimento è un optional. Eppoi adesso sono già le venti e trenta e tutto è chiuso, domani arrivo alle sette minimo e non c'è niente di aperto. Voglio dire, i negozi, la parrucca ... " e lui, "Tagliascarpe?" "Quarantaquattro e mezzo" - sento un sospiro demoralizzato - "Vita?" e io, "Non ne ho idea.

 

tina aumont e gigi proietti nel film  l urlotina aumont e gigi proietti nel film l urlo

Due metri circa, ormai. Sono un birillone di grasso da cima a fondo" e lui, "Che taglia di vestito ha normalmente?" e io "Cinquantad... quattro, va'!" e lui, "Sempre più difficile. Ci vorrebbe una mise di Anita Ekberg. Ma è tanto che non gira più niente. Qui ci vuole una sartoria teatrale. Vedrò" e io, "Paffumi?

 

stefania sandrelli nel film la chiavestefania sandrelli nel film la chiave

Guardi che, ripeto, io non mi sono mai travestito da donna salvo lo stretto necessario, ne faccio a meno anche stavolta. Ah, sì, ecco, la parrucca: moretta col ricciolo per parte, mi raccomando". Almeno onorerò il target dei lettori standard del settimanale tipo europeo sembrando una perfetta signora lumbarda leghista. [...]

 

[...] Entro di botto, senza bussare, scostando con una manata un gorilla che voleva fermarmi. "Tinto!" grido buttandomi addosso a uno che deve essere Brass dalla carne con la testina a peperone rosso infuocato. "Palpa la grana del mio seno e il granaio del resto, Tintone mio!" Dove vado a prenderle, non lo saprò mai. Tinto, superato lo sbigottimento, intravedendo lo scoop, fa il gentilissimo e per la gioia dei fotografi mi palpa i collant e le spille da balia.

 

Più che studio, bisognerebbe chiamarlo gabinetto: molto piccolo, è intasato da maschi che sembra abbiano appena finito di sgocciolarselo.

 

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Odore, infatti, di recente minzione e anche un po' di assorbenti del giorno prima. Oh, come mi sento star con tutti questi paparazzi che si danno spintoni dentro e fuori dalla porta e per l'intero corridoio! Inverità, se dovessi dire come mi sento, direi che mi vedo come Anna Magnani prima del trucco: non varrebbe la pena di riprendermi nemmeno da dietro.

 

"Sei un po' scarsina di seno" dice Tinto facendomi pet-pet a trombetta sui pirelli, "Oh, che sbadata!" cinguetto, "Ho dimenticato i permaflex a casa! Promettimi che mi dai lo stesso una particina piccante piccante!" e lui, la giovialità in persona, "Ci puoi giurare! Ci sono otto pose per te, su una terrazza romana, sarai una poetessa greca che durante un rave party declama versi deliranti fino a che un maschio non le tappa la bocca nel modo più classico",

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"Oh, mi sento già Irene Papas senza l'isteria domenicale della Melina Mercouri! Io anche di domenica sempre! La dò, la dò, la dò! Tinto mio, Tinto mio, sono presa da desio!" e giù flash da ogni dove mentre dalla porta spalancata mi arriva un "E chi è quella?" detto da una voce di bimbetta e molte altre in coro, "E chi lo sa?" e un' altra che interviene, "È un certo scrittore molto famoso" e ancora, "Un Certo? Mai sentito nominare. E chi è uno scrittore?" [...]

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