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Gino Castaldo per La Repubblica
Provate a chiedere in giro chi è il personaggio musicale dell' anno. Il coro sarà unanime, assordante: Tommaso Paradiso, ovvero Thegiornalisti, l' uomo che tutti i cantanti d' Italia cercano, neanche fosse la gallina dalle uova d' oro.
L' uomo più attaccato dagli haters internauti, che l' hanno trasformato nel bersaglio preferito del loro odio. «Ho letto cose incredibili» dice Mr Paradiso pop, di nome e di fatto, «e mi sembra che la gente ogni tanto perda il controllo dei social. Fino a qualche tempo fa poteva anche accadere che uno mettesse un apprezzamento, chessò una cosa bella. Ora è solo massacro. Esce una canzone? Merda. Faccio il duetto con Jerry Calà? Odio puro.
Ma io dico, andrei a incontrare ognuno di questi che postano cose orribili. Tu, per esempio, sei un avvocato, ma io ti vengo a rompere i coglioni se perdi una causa?».
Ma è solo un' increspatura passeggera su una faccia che sorride, uno "smile" vivente di simpatia e bonaria attitudine pop, che prima o poi qualcuno scoprirà anche per il cinema.
Lui è figlio della commedia all' italiana, figlio artistico di Venditti, e quest' anno ha infilato successi ovunque, con il tormentone Riccione, con Pamplona insieme a Fabri Fibra, col suo disco del 2016 (il quarto) Completamente sold out che continua a spremere singoli, coi pezzi scritti per Noemi, Giusy Ferreri, Lorenzo Fragola e Arisa. «Io rispondo a tutti, scrivo sì ma deve essere un' idea che mi stimola. L' esercito del selfie mi è venuta in dieci minuti. Mi avevano mandato la base, è stato facile perché mi piaceva ». Che è un modo come un altro per ammettere senza arroganza che di questi tempi è toccato dalla grazia, come se avesse scoperto i segreti della cultura pop, come se avesse in mano i codici giusti per il successo.
«A essere sincero non me lo sarei mai aspettato. Io ragiono come i calciatori, che dicono sempre: io mi alleno, faccio tutto al meglio e poi quello che arriva arriva. È come se avessi accumulato per tanti anni, sono anni che lavoro, e adesso mi fosse uscito fuori tutto insieme».
Eppure sono tutti lì a studiare, la sua semplicità non inganna, un trucco ci deve essere e produttori, autori, cantanti cercano di scoprirlo, avidamente.
Per alcuni Tommaso Paradiso è pura icona, neanche fosse una Kim Kardashian della canzone, nata e cresciuta su un sostanziale nulla. «La mia fortuna è che non c' è alcuna differenza tra quello che scrivo e quello che sono, non c' è distacco. Sono così, quello che vedi, sono esattamente come appaio». E quello che si vede è un simpatico 34enne che cerca di godersi il successo, che fa di tutto per continuare a divertirsi in una tempesta mediatica che ucciderebbe anche ben più consumati protagonisti.
Il suo è stato un anno assurdo, clamoroso, denso, travolgente. Come sopravvivere?
«Mantenendo ferma l' intenzione primaria. Da una parte la professionalità, dall' altra il divertimento. Insomma divertirsi da professionisti. Sembrerà strano, ma io mi prendo cura delle cose, ci sto attento, se devo fare un concerto la sera prima vado a letto presto. Se c' è un tour mi preparo, faccio sport, e se mi preparo bene allora poi sul palco riesco a divertirmi. Alla fine, se devo fare un bilancio su come sono andate le cose finora, la cosa che in assoluto mi fa più piacere è il rapporto che noi Thegiornalisti abbiamo stabilito col pubblico. Quello è l' apice, sembra di essere a una festa dove s' incontrano gli amici, un' atmosfera fantastica».
A guardarlo, a sentirlo parlare, si capisce come possa essere così fanaticamente oggetto di satira sui social, addirittura una pagina su Facebook a lui dedicata col nome di Tommaso Paradigma: «Solo che ora la pagina è stata chiusa, ma la cosa non mi convince. Ovviamente io non c' entro ma è stata un' ennesima occasione di massacro, tutti a dire che l' avevo fatta chiudere io». Ma non basta: i comici della rete continuano a scatenarsi.
Tommaso è re Mida, è quello che cammina con l' aura pop: è carino, simpatico, un divo naturale, ma molti dimenticano che tutto questo nasce da una semplice ma inoppugnabile circostanza: è bravo a scrivere canzoni, in un periodo in cui le buone canzoni sono rare come diamanti. «È la sola cosa che mi interessa davvero. Sono uno che scrive canzoni, canzoni italiane, perché sono sempre stato innamorato delle canzoni, il resto è una conseguenza». Ed è questo quello che tutti cercano e che nessuno trova e oggi tutti vogliono da lui, solo da lui, tra i pochi casi musicali a essere esploso, per una volta, lontano dai talent e dall' imperio televisivo.
E ha l' aria di quello che la sa lunga, anche su quello che sta per avvenire, per dimostrare al mondo che lo stato di grazia non è l' episodio di un attimo fuggente. Ha realizzato un altro dei suoi sogni, ovvero scrivere una colonna sonora, per il nuovo film di Fausto Brizzi in uscita a Natale, Poveri ma ricchissimi, con Christian De Sica: «Ovviamente mi sono ispirato ai grandi del passato perché le musiche di Piccioni, Trovajoli, Morricone, sono la mia passione».
Si chiude un cerchio, per molte ragioni: sempre più al centro della cultura nazional- pop, anche se poi, come si diceva, è soprattutto uno che scrive canzoni.
«La notizia è che il disco nuovo è tutto scritto, dalla A alla Z. Va solo registrato, ma c' è già tutto. E sono molto contento. Il mio produttore mi ha detto: devi metterci un paio di brutte canzoni, altrimenti sembrerà un "best of"». L' avevamo detto che era simpatico.
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