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LA TRISTE PARABOLA DI MARK ZUCKERBERG: E’ PASSATO DAL SOGNO DI CANDIDARSI ALLA CASA BIANCA ALL'AUDIZIONE COL CAPPELLO IN MANO DI FRONTE AL CONGRESSO AMERICANO - IL 35ENNE FONDATORE DI FACEBOOK, CHE CI HA FATTO DUE PALLE COSI’ CON I SUOI DISCORSI MOTIVAZIONALI, ORA DEVE TESTIMONIARE SULLO SCANDALO DEI DATI RUBATI NEL CASO "CAMBRIDGE ANALYTICA" - IL CASO SI ALLARGA A YOUTUBE...

1 - DAL SOGNO PRESIDENZIALE ALLA GOGNA. ZUCKERBERG ALLA SBARRA AL CONGRESSO

Gaia Cesare per “il Giornale”

 

facebook zuckerberg

Dal sogno della Casa Bianca all' audizione col cappello in mano di fronte al Congresso americano. Dalla «sfida personale» prevista per il 2017 - «visitare e incontrare gente in ogni Stato americano» - alla sfida imprevista del 2018: testimoniare sullo scandalo datagate davanti alla Commissione Giustizia e Commercio del Senato oggi e davanti alla Commissione Energia e Commercio della Camera domani.

 

mark zuckerberg

Dal discorso da leader, coraggioso, all' Università di Harvard, in cui invitava la sua generazione a impegnarsi per «mettere fine alla povertà e alle malattie» e per «il reddito di base universale», al silenzio, vigliacco, lungo cinque lunghissimi giorni, dopo le rivelazioni sul caso Cambridge Analytica. Fino alle scuse per «l'errore enorme» pronunciate nei giorni scorsi e che ribadirà in queste ore.

 

È passato poco più di un anno da quando Mark Zuckerberg ha assoldato il manager della campagna di Obama, David Plouffe, e il sondaggista di Hillary Clinton, Joen Benenson. Poco più di un anno da quando si faceva fotografare in tour per gli Stati Uniti, dal Nebraska all'Iowa, dal Michigan all'Ohio, alimentando le voci sulle sue intenzioni di correre per la presidenza di Usa 2020.

zuckerberg e hughes a harvard

 

Poco più di un anno da quando scriveva sul suo profilo, nella notte della vittoria di Donald Trump, «Stringendo Max (la figlia) ho pensato a tutto il lavoro di fronte a noi per creare il mondo che vogliamo per i nostri bambini».

 

E adesso il sogno che Mark Zuckerberg decida di candidarsi alla Casa Bianca rischia di infrangersi di fronte al terremoto esploso il 18 marzo, con la scoperta che 50 milioni di profili Facebook sono stati violati (ma ora il numero è salito a 87 milioni e l'azienda ha fatto sapere che «tutti gli account sono a rischio») e che i dati degli utenti sono stati utilizzati dall'azienda britannica Cambridge Analytica, legata alla campagna elettorale di Donald Trump, e utilizzati per inviare messaggi politici mirati e influenzare l'esito delle presidenziali negli Usa, della Brexit nel Regno Unito e di vari altri eventi elettorali in giro per il mondo.

MARK ZUCKERBERG ANNUNCIA IL CONGEDO PARENTALE

 

È lo scandalo peggiore finora per l'uomo che ha connesso il mondo con il suo album di facce e storie, il social network da record, usato da oltre due miliardi di utenti nel mondo. Ed è la sfida più difficile per l'ex studente di Harvard che ha trasformato le storie personali dei suoi utenti in un diario globale diventato un trattato sociologico della nostra epoca.

 

Proprio alla vigilia dei suoi 35 anni - l'età prevista dalla Costituzione americana per potersi candidare alla più alta carica dello Stato e dopo aver annunciato, non casualmente, di non essere più ateo (condizione nella quale non si è mai trovato alcun presidente Usa) - Zuckerberg inciampa in un colossale ingorgo digitale e politico.

MARK ZUCKERBERG ANGELA MERKEL

 

Con Facebook al centro di un diffuso sospetto: aver speculato sulla privacy dei propri utenti non solo per negligenza ma soprattutto per business (40 miliardi di incassi pubblicitari l'anno scorso), lasciando i propri clienti in balia di fake news, messaggi anti-islam e anti-immigrati e nelle mani della propaganda politica diffusa dagli hacker russi.

D' altra parte, l'avventura di Facebook cominciò proprio ad Harvard con lo studente Zuckerberg che rubò dati e fotografie degli altri studenti per lanciare il sito Facemash da cui tutto ebbe inizio. In vista delle audizioni di queste ore, Zuckerberg ha annunciato le contromisure che il social network prenderà «per difendere l' integrità delle elezioni», a cominciare dalla creazione di una commissione di ricerca indipendente sulle elezioni e la democrazia.

 

mark zuckerberg e priscilla chan

Ma intanto deve contenere la deflagrazione di un'altra bomba, con il social network costretto a sospendere dalla propria piattaforma la società di San Francisco CubeYou, fondata dall'italiano Federico Treu, e che con il pretesto di «ricerche accademiche non-profit», sul modello di Cambridge Analytica, secondo un'inchiesta di Cnbc avrebbe raccolto dati degli utenti Fb tramite sondaggi e quiz.

 

Lo scandalo, insomma, sembra solo all'inizio. Ed è un'altra onda che rischia di trascinarsi via il sogno della Casa Bianca. Un sogno che di certo Zuckerberg ha cullato. Lo dimostra la clausola, emersa in una causa a fine 2016, che Mister Facebook discusse con i suoi investitori e che prevedeva la possibilità per il fondatore di mantenere il controllo della società, garantendosi un congedo temporaneo, nel caso si fosse deciso a servire «un incarico politico». Da aspirante presidente a Grande Fratello, il passo è breve.

fuck zuck 2020 a los angeles

 

2 - COSÌ YOUTUBE SPIA I NOSTRI BAMBINI SUL WEB

Manuela Gatti per “il Giornale”

 

L'accesso, formalmente, è consentito solo dai tredici anni in su. Ma YouTube, la piattaforma di condivisione e visualizzazione di video più popolare al mondo, è piena di contenuti e spot per bambini. Che, a insaputa loro e dei loro genitori, avrebbero ceduto alla società i propri dati personali, ricevendone in cambio pubblicità confezionata su misura.

 

A sostenerlo è una coalizione di 23 associazioni in difesa dei consumatori, che ha presentato un esposto alla Federal Trade Commission - un'agenzia governativa per la protezione dei dati privati - chiedendo di indagare su Google, dal 2006 proprietaria di YouTube. Il comportamento, infatti, non sarebbe in linea con il Children's Online Privacy Protection Act, la legge federale sulla protezione della privacy dei bambini in rete in base alla quale non si possono raccogliere informazioni sui minori di tredici anni senza il consenso dei genitori.

ZUCKERBERG

 

Secondo le organizzazioni promotrici dell'esposto, Google fingerebbe di non sapere che anche i più piccoli - che in quanto tali non hanno accettato le clausole sulla privacy e sulla raccolta di informazioni per l' invio di pubblicità e servizi mirati - utilizzano la piattaforma di video sharing. «Nei suoi termini di servizio Google afferma che YouTube è solo per chi ha tredici anni o più, mentre nel contempo attira i più piccoli con un parco giochi pieno di pubblicità», sostiene Jeff Chester del Center for Digital Democracy, tra le organizzazioni firmatarie. I ricorrenti vogliono in primis mostrare come la piattaforma sia piena di contenuti per minori, dai cartoni alle filastrocche, alle pubblicità di giocattoli.

mark zuckerberg con i genitori

 

Tanto che l'80% dei bambini americani fra i 6 e i 12 anni, spiegano, trascorre del tempo su YouTube. E tra i canali con il più alto numero di iscritti ci sono proprio quelli dedicati ai piccoli, come ChuChu TV Nursery Rhymes & Kids Songs, che propone «canzoncine educative» ai suoi sedici milioni di seguaci. Attratti da questi numeri, gli inserzionisti punterebbero a fare comparire i propri annunci proprio su questo tipo di contenuti «rivolti a genitori e famiglie».

 

Stando al ricorso, Google utilizzerebbe a fini commerciali le informazioni personali dei bambini che guardano i video sulla piattaforma. In particolare la società di Mountain View raccoglierebbe dati come la localizzazione, il dispositivo da cui si accede e i numeri di cellulare, usandoli per mostrare ai minori pubblicità mirata e generare così «profitti significativi».

harvard il commencement speech di mark zuckerberg

 

Dalla società con sede a San Bruno, per ora, si limitano a sottolineare che «proteggere bambini e famiglie è una delle nostre priorità». Dato che la piattaforma non è pensata per i più piccoli, continuano da YouTube, è disponibile l' app YouTube Kids, «un' alternativa creata apposta su cui abbiamo investito molto».

 

mark zuckerberg

E un nuovo scandalo dati si apre anche per Facebook. In seguito a un' inchiesta della Cnbc, ieri il social di Mark Zuckerberg ha sospeso CubeYou, società dell' italiano Federico Treu, con sede a San Francisco ma con una presenza anche a Milano, che fornisce agli inserzionisti informazioni utili a profilare il tipo di utenti che si vuole raggiungere.

 

mark zuckerberg 4

CubeYou avrebbe venduto a fini di marketing informazioni ottenute attraverso due quiz su Facebook («You are what you like» e «Apply magic sauce») presentati come ricerca accademica in collaborazione con l'università di Cambridge. Dinamica che ricorda il caso Cambridge Analytica. Treu ha replicato che l' azienda avrebbe lavorato con Cambridge solo dal dicembre 2013 al maggio 2015 e che non avrebbe più accesso a quei dati dal giugno di quell' anno.

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