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Federico Taddia per la Stampa
Quei 15 minuti di celebrità che non si negano a nessuno. Che sia poi una notorietà da bar - quindi durevole giusto il tempo per farsi riconoscere da amici, parenti e vicini di casa - o sia l' occasione per dare una svolta alla propria vita, poco importa: l' importante è provarci. E la porta d' ingresso per il fantastico mondo della televisione si chiama provino.
Come testimoniano le code infinite per le selezioni delle edizioni del Grande Fratello , gli happening con migliaia di giovani musicisti pronti a passare sotto la gogna dei giudici di X Factor o i centralini bollenti dei vari game show presi di mira da chi non vede l' ora di poter partecipare al quiz preferito.
«C' è chi si accontenta di far parte del circo mediatico per qualche ora, chi spera di vincere un po' di soldi giocando, chi aspira alla fama senza particolari talenti o chi un talento ce l' ha e giustamente vuole sfruttarlo: il piccolo schermo appare come la bacchetta magica per soddisfare un sogno. E il provino diventa idealmente il punto di partenza per raggiungere l' obiettivo». «Grazie, le faremo sapere».
Neppure lui se quante volte abbia ripetuto questa frase Graziano Cutrona, 45 anni, navigato autore genovese e firma di innumerevoli programmi di successo come Colorado, L' isola dei famosi e X Factor stesso, in libreria da pochi giorni con Casting (Cordero Editore), un pratico e agile manuale sul cosa fare, e soprattutto non fare, ad un provino tv. «Essere se stessi, questa è sempre la prima regola: inutile barare, sbagliato costruirsi maschere, dannoso voler imitare o copiare modelli già visti - spiega -.
E poi lasciare a casa l' ansia: l' aver paura di sbagliare è la via più sicura per sbagliare». Non avere dubbi sul palco, lasciar perdere le volgarità gratuite e le battute di politica - a meno che non sia stato specificato che si tratti di un format satirico - stare nei tempi richiesti e mai chiedere al termine come sia andata l' esibizione.
Dove si scovano i talenti Queste alcune delle dritte per gli aspiranti comici, categoria di cui in ogni stagione si fa un attento scouting. «Una volta si girava per i locali di cabaret alla ricerca dei più bravi. Anche oggi saltuariamente capita e io stesso mi muovo per scovare qualche artista sconosciuto.
Il live è fondamentale, così come la gavetta: sul territorio ci sono comici che riempiono teatri e club duecento serate all' anno e non sono passati in televisione. O, magari, ci hanno anche provato però non hanno sfondato perché non era il loro mezzo. Poi c' è la rete: anche quella è una vetrina per mettersi. Evitate però di contattare privatamente autori, conduttori e produttori: è sempre un metodo fastidioso per proporsi. Se si è bravi, e le cose pubblicate nel web sono belle, chi è nell' ambiente prima o poi ne viene a conoscenza».
Non dire che l' intera vincita verrà data in beneficenza e neppure che non si guarda o non si conosce il programma in questione; così come non sostener e che a casa le domande si indovinano tutte o che si è lì per caso per accontentare mogli e fidanzati. «La tv ha necessità di facce, di gente, e davvero ognuno può trovare una sua collocazione - aggiunge l' autore -. Nei giochi dove servono nozioni e preparazioni è meglio non proporsi nepure se si hanno poche conoscenze, ma laddove occorre solo fortuna vale sempre la pena te ntare: non si è sempre e solo a caccia dei personaggi fuori dalle righe o con forti caratterizzazioni. Il timido come l' esuberante, l' ordinario come lo straordinario: la scrittura di un programma è la miscela di tanti ingredienti e quindi gli spazi sono variegati e imprevedibili» .
Il valore delle emozioni Non concentrarsi solo sull' aspetto tecnico è invece la raccomandazione principale per chi bussa ad un talent.
Riuscire a comunicare l' emozione - frase tormentone oramai di qualunque giudice - è più importante di una perfetta esibizione o di una ricett a realizzata a puntino: bisogna, in quei pochi minuti, far percepire la propria personalità. «Bisogna raccontare chi si è, senza voler compiacere chi ci si trova davanti. E senza accettare compromessi che possano alterare il rapporto con l' arte che si propone.
Poi, per scendere nel concreto, informarsi sempre sul come si svolge il provino e quali sono gli strumenti a disposizione. Senza dimenticare, e questo vale per tutti, che una seconda possibilità prima o poi arriva. Basta non darsi alibi e non attribuire ad altri la colpa del passo falso».
PROVINO 1provinoil provino di rebecca de pasqualeIL PROVINO DI SHARON STONE PER BASIC INSTINCTPROVINO 2
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