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TUTTI LOCOS PER 'COCO'! IL NUOVO DELLA PIXAR E' GIA' CAMPIONE D'INCASSI IN MESSICO E SPOSA ANCHE LA REALTA' VIRTUALE PER SEGUIRE IL PICCOLO CHITARRISTA MESSICANO NEL VIAGGIO NEL COLORATO REGNO DEI MORTI, IN COMPAGNIA DEL CANE DANTE - FARA' ZOMPARE GLI USA OLTRE IL MURO E CI TORMENTERA' CON 'REMEMBER ME', SCRITTA DAL DUO DI 'FROZEN'- VIDEO
Simona Orlando per per "Il Messaggero"
TRAILER 'COCO'
VIDEO 'REMEMBER ME'
Se esisteva un modo per smorzare la paura della morte nei bambini, e forse ancora di più nei grandi, è stata la Pixar a trovarlo, con il nuovo film di animazione 'Coco', in uscita il 28 dicembre in Italia, il 22 novembre nel resto del mondo e per la prima volta nella storia dello studio, dal 15 novembre, l’esperienza si potrà fare in realtà virtuale con il visore Oculus Rift.
Un’immersione interattiva nei colori abbaglianti del Messico e nelle formidabili atmosfere del Dia de los Muertos, la celebrazione festosa che invita gli antenati a ricongiungersi con la famiglia terrena. I preparativi fervono perché gli spiriti, nell’aldilà, rimangono vivi finché vengono ricordati nell’aldiqua. E’ questa l’ambientazione in cui si muove il dodicenne Miguel Rivera che nella vita ha un’unica passione: suonare la chitarra. Proprio quello che la sua famiglia vieta da generazioni, da quando cioè il suo bis-bis-bisnonno mollò tutto per inseguire la carriera da cantante.
Incompreso, osteggiato dalla sua cara abuelita, Miguel si raccomanda alla leggenda locale Ernesto de la Cruz, musicista morto giovane e bello del quale conosce ogni canzone. Inginocchiato al suo mausoleo, gli ruba la chitarra e innesca la maledizione: per farsi perdonare, il ragazzino dovrà attraversare il bellissimo ponte di petali di calendula che separa il Regno dei Vivi da quello dei Morti, e ricevere la benedizione dai suoi avi, così da poter fare ritorno a casa sano e salvo.
Ad accompagnarlo c’è il cane randagio Dante e lo spirito-guida un po’ imbroglione Hector (la voce originale è di Gael Garcia Bernal), in un viaggio che non ha nulla di macabro. La Terra dei Morti è una megalopoli indaffarata e vibrante, gli scheletri divertono, ognuno ha una personalità che lo distingue dal restante ammasso di costole e mandibole. Niente a che fare con quelli sinistri di 'Nightmare Before Christmas' di Tim Burton. Qui hanno occhi espressivi, problemi esistenziali e un gran cuore, anche se non batte.
giorno dei morti in messico copia 15
La Pixar stupisce ancora una volta mostrando quante cose si possano fare con un semplice mucchio d’ossa. Lee Unkrich (già alla regia di 'Toy Story' 2 e 3, 'Monsters &Co', 'Alla ricerca di Nemo'), il co-regista Adrian Molina e la loro squadra, non lasciano nulla al caso: hanno viaggiato di continuo in Centroamerica, studiato gli scheletri falange per falange, in ogni possibile movimento, ricreato alla perfezione quei riti folkloristici fatti di ofrendas, gli altari saturi di foto, fiori, candele, semi di mais e cacao, alebrijes, gli sgargianti animali fantastici, e calaveras, i teschi di zucchero.
giorno dei morti in messico copia 11
Hanno ingaggiato consulenti di origine messicana per ricreare l’iconografia ispirata all’illustratore e caricaturista Juan Guadalupe Posada, e, giocando d’astuzia, commissionato il tema centrale “Remember Me” al duo Lopez, autori della colonna sonora di 'Frozen' e del tormentone ‘Let It Go’, che vinse l’Oscar. A cantarlo è l’artista R&B Miguel in duetto con la pluripremiata Natalia Lafourcade. Il resto della colonna sonora è di Michael Giacchino ('Up', 'Zootropolis', 'Inside Out', 'Cars 2') che ha registrato con un’orchestra di 83 elementi: marimba, violini, trombe, guitarrón, arpe, mascelle di asino, al ritmo di cumbia e son jarocho.
Risultato: con oltre 27 milioni di dollari è il film animato con il più alto incasso mai totalizzato nei primi dieci giorni in terra messicana, dove è uscito in anteprima. Tutti locos per Coco. Sei anni di lavoro certosino, per un progetto ambizioso e necessario, perché non serve solo a rendere la morte meno spaventosa a colpi di mariachi.
Infonde il rispetto verso gli anziani e le proprie radici, celebra la cultura messicana e fa parlare lo spagnolo agli Stati Uniti aldilà del muro. Invita i bambini ad avere una passione vera, indipendente dal successo, e a difenderla. L’effetto Nemo fu che tutti vollero un pesce pagliaccio, chissà che il miracolo non avvenga con la chitarra.
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