ALL NEWS, ALL WAR - LUNEDÌ PARTE TGCOM24 E PRIMO COLPO GOBBO DI MARIO GIORDANO: APP GRATIS SU TELEFONINO A DIFFERENZA DI SKY - SI SVEGLIA L’ORFANELLA DI TOM MOCKRIDGE SARA VARETTO E PROMETTE “INNOVAZIONI” (MAGARI TROVERÀ QUALCHE NOTIZIA ANZICHE FARE L’ANSA ILLUSTRATA) - MENTANA HA RAGIONE: 3 RETI ALL NEWS SONO TROPPE E CHE PALLE LE NOTIZIE RIPETUTE - GRASSO FA IL POETA DELLA FUFFA: “È UNA SORTA DI INTERESSANTE TURISMO GIORNALISTICO, DI TRASFORMAZIONE DELLA NOSTRA CASA IN UNA GRANDE PLATEA MONDIALE”...

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1 - CORSA ALLA NOTIZIA NASCE IL TERZO CANALE
Maria Volpe per il "Corriere della Sera"

Tutta Mediaset schierata ieri, a Milano 2, per presentare il nuovo canale all news, Tgcom24, che partirà lunedì. Pier Silvio Berlusconi da tempo ci ha creduto e investito (10 milioni di euro solo in tecnologia). «Quattro parole chiave per spiegare cosa vogliamo fare con questa rete di news, 24 ore su 24 - spiega il vicepresidente Mediaset -. Modernità perché saremo sul digitale terrestre, sul satellite, sul web, su smartphone e tablets, e tutto gratis. Velocità.

Completezza perché daremo tutte le news, senza la ripetitività che si vede altrove, con equilibrio editoriale e politico. Affidabilità, quella che non si trova sempre nel web, garantita dalla squadra di professionisti delle nostre testate».

Sì perché Tgcom24 per Mediaset ha significato anche risparmiare: è stato riorganizzato tutto l'assetto dei giornalisti che dunque dovranno spesso collaborare tra i diversi tg e il canale all news. Ma c'è di più. Riflette il presidente Confalonieri: «Dite sempre che siamo antiquati: non c'è nessuno in Italia che ha messo in piedi una struttura così. Lanciare questa iniziativa vuol dire riprenderci quella leadership nel mondo dell'audiovisivo e dell'informazione che abbiamo sempre avuto».

Un emozionatissimo Mario Giordano, direttore del canale, ringrazia tutti i vertici per il coraggio di tentare un'avventura così impegnativa in un momento di crisi e spiega: «No all'infotainment, no ai contenitori, no ai talk show. Non vogliamo spazi chiusi con ospiti, ma i commentatori entreranno in diretta nei diversi notiziari e loro stessi faranno notizia. In tutto ciò ovviamente ci sarà la massima flessibilità nel palinsesto».

Non manca neppure a SkyTg24 la flessibilità. La neo direttora Sarah Varetto accoglie di buon grado la nascita della terza rete all news in Italia: «La concorrenza può farci solo bene. Ti obbliga a mettere in discussione tutto. Avevo già in mente una serie di innovazioni e ora cogliamo l'occasione per farlo, proprio domenica». Con questa terza rete in partenza, non si rischia un eccesso di informazione all news e un ritorno al classico tg? «No - replica Varetto - . C'è una generazione di persone che è già abituata a reperire le informazioni quando vuole e non aspetta certo l'appuntamento tradizionale.

La generazione del web, ora si informa su tablet e smartphone. Inoltre, il valore delle reti all news è seguire un evento in diretta: per 15 giorni, dalla crisi di governo all'arrivo di Monti, siamo stati sempre live. Tutto ciò l'informazione tradizionale fa più fatica a farlo».
Lunghe dirette anche per Rai- news24, diretta da Corradino Mineo, conduttore di una seguitissima rassegna stampa mattutina e molto orgoglioso dei risultati che Rainews24 raccoglie nonostante investimenti pari a zero e un'assenza vistosa di mezzi tecnici.

Mineo, c'è spazio, nel mercato italiano, per questo nuovo canale di Mediaset? «Nell'ultimo anno c'è stata una moltiplicazione assoluta di ascolti nostri e pure di Sky. Il mercato è in tale espansione che una terza rete all news è utile e tempestiva. La gente cerca sempre di più questi nuovi canali per essere informata». Lei, forte di una lunga e intensa esperienza al Tg3, cosa ama delle reti all news? «Seguire solo il flusso di notizie non ha significato. Anche una rete all news deve ordinarle, provare a interpretarle e mettere poi a confronto con tesi opposte le interpretazioni. Solo così ha senso: non esiste più la all news di 15 anni fa. Basta notizie ripetute».

«Basta notizie ripetute» lo dice anche Enrico Mentana, ma da un altro punto di vista. Il direttore del Tg di La7 ha un'idea precisa in proposito: «Su un bacino di 30 milioni di telespettatori, tre tv all news sono un lusso; io credo non ci sia un grandissimo spazio. Ma non spetta certo a me dire cosa funzionerà e cosa no».

Lei Mentana prova ogni giorno a coniugare i due modelli: un tg tradizionale su una tv generalista, ma con un approccio da rete all news con grande flessibilità di palinsesto. Questo è forse l'unico modo di emergere in un dilagare informativo? «Certo, in una inondazione di offerta, la reazione del pubblico è di andare a cercare l'appuntamento fisso. Se poi hai la fortuna di lavorare in una rete a vocazione informativa, e di poter ribaltare il palinsesto senza drammi, hai un grande valore aggiunto. In credibilità e ascolti».

2 - IL SOGNO DELLA CNN
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

I media non sono più semplici protesi dell'uomo, ma ambienti in cui siamo immersi. Bisogna partire da questa considerazione per capire il mutamento culturale stimolato dalle all news. Da un po' di tempo esistono i canali come Cnn, Sky News (GB), Fox News (Usa), Al-Jazeera, Euronews, RaiNews24, SkyTg24 che trasmettono notizie a ciclo continuo, 24 ore su 24, inserendosi con prepotenza nel flusso tv. È ovvio che, essendo accese tutto il giorno, queste reti informative arrivino sempre per prime sui fatti (era il vecchio sogno della Cnn), ma il loro compito è un altro, è una sorta di interessante turismo giornalistico, di trasformazione della nostra casa in una grande platea mondiale.

In altre parole, la nuova realtà prodotta dalla tv, viene a configurarsi, nella percezione degli spettatori, come una sorta d'estensione, immediatamente disponibile nello spazio domestico, della propria diretta esperienza. L'importante non è la notizia (a meno che non succeda una catastrofe) ma l'essere sempre in contatto con il villaggio globale. Per questo prevalgono le soft news. Una gran parte del significato sociale della tv consiste non tanto in ciò che viene diffuso quanto nell'esistenza stessa del mezzo come arena collettiva.

Con l'avvento della Rete e dei social network, il ruolo dell'informazione tv sembra destinato ancora a mutare. Se è in atto un processo di «democratizzazione» che rende possibile a ciascuno di raccogliere notizie da fonti «più dirette» e varie, l'informazione tv è spinta a rafforzare il suo ruolo di «mediazione», di organizzazione simultanea dello sguardo sul mondo, di interpretazione e valutazione (spesso ideologica) degli eventi, per tutta quella parte della popolazione che, per diverse ragioni, non ha accesso alle nuove tecnologie. Gli altri, i «cittadini digitali», sono già connessi 24 ore su 24, «cinguettano» da mane a sera e usano le all news solo per avere una conferma visiva.

 

Piersilvio durante la conferenza stampa er tgcom Mauro Crippa Confalonieri Mario Giordano Piersilvio Berlusconi Giuliano Adreani Mario Giordano Annalisa Spiezie sarah varetto - Valerio Lo MauroCORRADINO MINEO - copyright Pizzisantoro-mentana