FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Sarah Rainey e David Derbyshire per “Daily Mail”
il pasto aereo contiene 1500 calorie
La cosa peggiore dei voli lunghi è sicuramente il cibo. Quando va bene è commestibile, quando va male è uno stufato viscoso con riso scotto e verdure dimenticate nel vapore. Lo chef Gordon Ramsey si rifiuta di mangiare a bordo, anche perché al terminal 5 di Heathrow ha il suo ristorante ‘Plane Food’ che vende squisito cibo a portar via.
Che siate in prima classe o in economica, il cibo arriva dallo stesso posto: la cucina industriale accanto all’aeroporto. Preparano prima del volo, poi viene riscaldato a bordo. In Europa la maggior parte dei pasti arriva da ‘Gate Gourmet’ in Svizzera o ‘LSG Chefs’ in Germania, che servono oltre 260 compagnie aeree.
alcol ha effetto piu forte a bordo
Le cucine industriali preparano 25.000 pasti al giorno. La più grande, quella degli Emirates a Dubai, ne sforna 170.000. E’ un’industria che vale oltre 12 miliardi di euro l’anno. La sfida non è la qualità del cibo, ma la quantità da piazzare ad alta quota.
Non credete alle scritte ‘fresco’ o ‘appena preparato’. Tutto è prodotto molto prima di essere servito, dalle 12 alle 72 ore precedenti, e può restare congelato per cinque giorni. Se il cibo sa di plastica, è perché è di plastica, chiuso in vassoi di quel materiale. Dentro, peggio ancora, le posate sono in plastica, il che guasta ancora di più i sapori. Si chiama ‘trasferimento di sensazione’, fenomeno che converte una sensazione visuale negativa in un sapore spiacevole.
ad alta quota i cibi perdono sapore
L’unico modo per assicurarsi cibo non rinsecchito o disgustoso è scegliere l’opzione più ‘umidiccia’, tipo zuppe e roba in casseruola. Evitate pasta, noodles, riso, perché quando vengono riscaldati perdono sapore e consistenza.
Portatevi il vostro sale e pepe. In aereo tutto risulta più insipido ai nostri sensi, il naso si disidrata, la bassa pressione intorpidisce le papille gustative. Percepiamo la sapidità il 30% in meno, la dolcezza il 20% in meno.
Il caffè in aereo non sempre viene fatto con l’acqua imbottigliata, e quella di bordo è di pessima qualità. Il rumore dell’aereo è un altro elemento di disturbo per un buon pasto, perciò si consiglia di ascoltare musica dolce o di indossare cuffiette isolanti. In compenso quello stesso rumore aumenta la capacità di percepire l’umami, che ad esempio si trova nei pomodori, perciò molta gente beve Bloody Mary in volo.
Il cioccolato c’è spesso nel vassoio, funge da collante, evita la disintegrazione degli ingredienti. Anche il vino migliore perde sapore ad alta quota, per via della pressione atmosferica. Per questo motivo si servono più i rossi forti che i bianchi leggeri. Se potete, scegliete i vini di montagna, tipo il Malbec argentino. Una buona opzione è lo champagne. Bevete presto, prima che le papille gustative si intorpidiscano, ma non bevete troppo, gli effetti dell’alcol sono molto più forti in volo.
L’avvelenamento da cibo, in volo, è cosa rara. I cuochi tengono campioni di ciò che è stato cucinato, per fare eventualmente esami a seguito di lamentele. I piloti e lo staff mangiano altro cibo rispetto ai passeggeri, per evitare che tutti si ammalino a bordo. La bassa pressione fa gonfiare gli organi interni, gli intestini faticano a digerire, perciò si consiglia l’assunzione di carboidrati, patate, fagioli, noccioline. Il pasto aereo normale non è salutare, conta circa 1500 calorie.
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