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VALTER DELLE DONNE PER DAGOSPIA
1) Ultime da Casa Italia, la sede del Coni allestita nello sfarzoso centro congressi Elizabeth II, a due passi dall'abbazia di Westminster. Sky ha definitivamente soppiantato mamma Rai nei collegamenti olimpici. Tutti i monitor, da quelli dei giornalisti ai maxischermi riservati ai visitatori, sono monopolizzati dalla tv di Murdoch. Con risultati non esaltanti.
Ieri Fabiolo Caressa si e' beccato una serie di insulti in inglese e in italiano dal pubblico che seguiva la diretta della finale dei 400 metri di Federica Pellegrini. Tra un muggito e l'altro si e' dimenticato di dire l'unica cosa che andrebbe ripetuta in una telecronaca del nuoto, in quale corsia gareggiava la Pellegrini.
2) Le mancate vittorie di Vezzali, Montano e Pellegrini sono state accolte con entusiasmo liberatorio da un autorevole inviato a Londra che ama lo sport quasi quanto Berlusconi. Cioe' meno di zero. Dopo la sconfitta di Aldo Montano, per la gioia ha rischiato di cadere dal trespolo.
3) Si e' capito da chi hanno preso lezione di marketing gli organizzatori di London 2012. Dal presidente della Lazio, Lotito. Se nel 2004 ad Atene e nel 2008 Pechino la stampa accreditata era stata sommersa da gadget e accolta da buffet pantagruelici, il press kit di questa edizione sembra piu' un kitekat. Ovvero, manco ai cani.
In un triste zainetto da bancarella sono stati infilati un taccuino sponsorizzato McDonald's, una mappa della metropolitana, una specie di Tuttocitta' londinese, una biro senza marchio olimpico e una bomboletta di schiuma da barba. Non solo: nei palazzi riservati alla stampa si paga tutto a prezzi da via Montenapoleone. Per mezzo litro di "British natural mineral water" bisogna sborsare una sterlina e cinque centesimi, quasi due pound per un cappuccino e quasi 5 euro per un sandwich.
4) Prezzi da via Montenapoleone anche per lo sponsor d'abbigliamento azzurro. Lo stand dell'Emporio Armani, al primo piano di Casa Italia, chiede cento euro per la t-shirt ufficiale degli italiani alle Olimpiadi. No, la Cagnotto non e' inclusa.
5) Proprio la tuffatrice azzurra e' una delle atlete piu' note da queste parti. Merito di una sua foto, che la ritrae in un tuffo che sembra una posizione del Kamasutra. Campeggia su tutti i monitor dei bancomat Visa, sponsor ufficiale dei Giochi. ("Siamo orgogliosi di accettare solo Visa", e' il motto di tutti i negozi del villaggio olimpico). Guai a mostrare da queste parti una American Express, si viene guardati come un vegetariano in una macelleria.
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