RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Paolo Giordano per “il Giornale”
umberto smaila silvio berlusconi jerry cala'
Scusi Smaila, ad agosto va in vacanza?
«Ma no, spero proprio di lavorare tutti i giorni».
Umberto Smaila ha compiuto settant' anni a giugno dopo aver trascorso gli ultimi cinquanta a diventare un brand. Prima con i Gatti di Vicolo Miracoli, poi con il sexissimo programma di Italia 7 Colpo Grosso (considerato volgare da chi magari oggi fa una televisione molto più volgare) e dopo con un colpo ancora più grosso: gli Smaila' s, locali ormai di culto. «Ho iniziato nel 1991 in Sardegna a Poltu Quatu, sono stato il primo a portare questa formula in Costa Smeralda e lì in 18 anni sono venuti tantissimi grandi ospiti».
WOODY ALLEN CON UMBERTO SMAILA JERRY CALA - NINI SALERNO - FRANCO OPPINI
Lì ha iniziato a diventare un «brand» (ride, ndr) che vuol dire musica e divertimento. Per carità, formalmente è «un operatore in franchising» come spiega al ritorno dal nuovo Smaila' s di Tropea giusto prima di inaugurare il 5 agosto lo Smaila' s Magic sulla spiaggia Ira di Porto Rotondo. Stessa formula: cena e poi concerto. In pratica una ristoteca. Smaila, praticamente gira come una rockstar in tour.
«Ho tre band. Una per Milano, una per il Centrosud e una per la Sardegna. Ne avrei una anche per Sharm El Sheikh e per altri posti, ma per ora accontentiamoci visti i tempi. Diciamo che do un sacco di lavoro ai musicisti».
umberto smaila con jerry cala'
Categoria molto penalizzata dalla pandemia.
«E difatti mi sono incazzato l'altra sera quando, a tarda notte come al solito, Giuseppi ha prolungato fino al 10 agosto lo stop a discoteche, sagre eccetera. Un ulteriore danno economico del quale è difficile capire la ragione, che non può dipendere solo dai numeri dell'epidemia».
Voto all'operato del governo?
«Non sono mai stato favorevole all'operato di questo governo. E sa di che cosa mi stupisco?».
Di che cosa?
«Che la maggior parte dei miei colleghi non si lamenti quando, invece, ce ne sarebbe da dire...».
E perché questo silenzio?
OPPINI SMAILA I GATTI DI VICOLO MIRACOLI
«Perché quasi tutti, a parte me, Jerry Calà, Enrico Ruggeri e pochi altri, hanno votato i partiti che formano questa maggioranza».
Anche lei a dire che gli artisti sono tutti di sinistra?
«Sinistra? Per me non esiste più la sinistra. Zingaretti è di sinistra? E Renzi?».
E Renzi?
«È un boy scout democristiano».
Il suo più grande nemico?
«Il politically correct, insopportabile. E il conformismo. Einstein teneva i capelli lunghi proprio per questo, per essere anticonformista».
Dica qualcosa di anti conformista.
«Non sopporto Macron e molto di ciò che fa l'Europa. Giro tanto in mezzo alla gente e ascolto i loro pensieri. Tanti la pensano come me e quindi mi stupisco che Giuseppe Conte abbia il 62 per cento dei consensi».
Che cosa farebbe?
«Intanto andrei a votare. Spesso si ha l'impressione che i cittadini non contino come dovrebbero contare. Così è successo che con Berlusconi lo spread è stato portato alle stelle, adesso Salvini va sotto processo... Quando ho letto Sottomissione di Michel Houellebecq ho capito molte cose».
umberto smaila col figlio rudy
Si riformeranno i Gatti di Vicolo Miracoli?
«L'anno scorso abbiamo fatto Odissea nell'ospizio, un film nel quale Jerry Calà, al quale voglio bene come a un fratello, era il regista e io ho composto la colonna sonora».
Le colonne sonore sono una delle sue passioni.
«Ne ho fatte tante, adesso ne ho in programma una per un regista italiano, ma non posso dire altro».
Non ha detto altro neanche sulla reunion dei Gatti di Vicolo Miracoli.
«Siamo talmente giovani... Il nostro maestro Renato Pozzetto ha appena compiuto ottant' anni, magari quando li avremo anche noi...».
Qualcuno ha detto che Drive In di Antonio Ricci e Colpo Grosso con Umberto Smaila hanno rovinato la tv italiana.
«Tra loro mi sembra ci sia stata anche Concita De Gregorio. Beh, ciascuno è libero di dire ciò che vuole, ma certe affermazioni lasciano davvero il tempo che trovano».
È il politicamente corretto.
«In ogni periodo storico prende una forma diversa. Bernstein veniva criticato e umiliato perché era gay. Ma come? Un genio del genere, uno che ha composto le musiche di West Side Story? Ma scherziamo? Abbasso il conformismo».
Cosa cambia a settant' anni?
«Cambiano le prospettive».
Ad esempio?
«Se una sera la mia esibizione non è granché ma quella di mio figlio Rudy è andata benissimo, io sono contento lo stesso. Prima era diverso, ora mi interessano altre cose. Sono cambiate le regole del gioco».
Cosa ha fatto durante il lockdown?
«Intanto mi sono ritrovato chiuso in casa e per me è stato difficile. Allora ho cantato una canzone al giorno su Facebook. Alla fine sono quasi 100. Ora ho in programma di farne un video e anche un libercolo, Le cento canzoni secondo Umberto Smaila. Ho trovato anche un editore».
A proposito, qual è il suo repertorio?
«Da Buscaglione a Satisfaction dei Rolling Stones. Da Tutto in un attimo, che ho scritto per il Sanremo di Anna Oxa nel 1986, fino a Battisti, Vasco e Bennato. Io faccio le canzoni che conoscono tutti, quindi difficile che canti qualcosa degli ultimi Festival di Sanremo». (ride, ndr).
Come le sceglie per i concerti?
«Molto è improvvisato. Se c'è la luna, magari canto Guarda che luna. Se in platea c'è qualche persona non proprio altissima canto Eri piccola e via così. Divertimento. Io canto per far divertire. Maurizio Costanzo mi diceva sempre: Tu canti per il pubblico, non per te. Credo sia una forma di rispetto per chi viene a sentirti».
Sesso, droga o rock' n'roll?
«Nel mio caso sesso, vino e rock' n'roll».
Quale vino?
«Beh, sono di Verona e l'Amarone batte tutti».
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