angela cavagna

“UN PASTORE SARDO MI SCRISSE: SEI PIU’ BELLA DELLA MIA CAPRA” - LA RICONOSCETE? LA 59ENNE DAL SENO PROROMPENTE È STATO UNO DEI SOGNI EROTICI DEGLI ITALIANI. ACCUSÒ SABRINA SALERNO DI ESSERSI RIFATTE LE TETTE, TANTI CALCIATORI LE MANDAVANO MESSAGGI, “IN PARTICOLARE UNO DEL MILAN” - "SILVIO BERLUSCONI? MI INVITAVA SEMPRE ALLE FESTE, NON CI SONO MAI ANDATA. CREDO DI ESSERE L’UNICA AL MONDO CHE NON L’HA VISTO NEMMENO IN CARTOLINA” – DI CHI SI TRATTA?

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Giovanna Cavalli per corriere.it - Estratti

 

 

angela cavagna

Angela Cavagna, ex showgirl, che tra il 1990 e il 1992, con camice bianco striminzito su scollatura da maggiorata, baschetto con crocetta rossa e reggicalze turbò i sonni e pure i dormiveglia degli italiani sintonizzati su Striscia la Notizia e la sua sexy infermiera bruna da 100-55-90, allora parlare di misure non era peccato

 

Aveva cominciato come ballerina classica. Scusi...

«Come facevo a ballare con queste forme? Fino ai 17 anni ero magrissima, piatta e anche bravina, a 13 mi presero all’accademia di danza Grace Kelly di Montecarlo. Poi sono cresciuta. All’inizio ho provato a nascondere il seno, a schiacciarlo qui e là, era una lotta persa e mi sono arresa».

 

E arrivò il provino per il tg satirico di Canale 5.

«Nel frattempo ero diventata molto famosa in Spagna, avevo inciso l’album Sex is movin’ e per due estati fui prima in classifica. E avevo lavorato su Telecinco con José Luis Moreno. Ricorda? Il ventriloquo amico di Pippo Baudo. Mi chiamò Antonio Ricci. “Cerchiamo una nuova infermiera dopo Sonia Grey, vieni”. Andai che era venerdì, lunedì ero già in onda».

 

Vista e presa.

«Mi dissero: “Sei perfetta”. Io scioccata. Un dono piovuto dal cielo. Ma avevo 24 anni ed ero incosciente, non tornai nemmeno a casa, rimasi in studio per la prova costume. Restai per due stagioni, che fortuna. Il secondo anno facevo l’Angela consolatrice, vestita di bianco, e l’Angela vendicatrice, in nero con la frusta».

 

angela cavagna

Accusò Sabrina Salerno di essersi rifatta il seno, lei la denunciò e la vostra lite finì in tribunale.

«Ma era la verità, perché mentire? Siamo di Genova, la conosco da quando aveva 16 anni, bellissima ragazza, ma lì davanti non aveva granché».

(…)

Chi vinse la contesa?

«Nessuna delle due. Io chiesi che Sabrina si presentasse in aula per una prova pratica con un esperto. Non è venuta ed è finita così, a tarallucci e vino, non ne ho più saputo niente. Lei ha fatto la sua brillantissima carriera, io la mia, le mando un abbraccio».

Tanto per non farsi mancare nulla, dichiarò ai giornali che a 27 anni era ancora illibata. Un titolo del 1993: «Basta sesso, sono vergine».

«Ci giocavo però era vero. Ero un simbolo erotico e la gente pensava facessi chissà cosa, mi chiedevano sempre di parlare di sesso. Mi imbarazzavo e non sapevo che dire, tanto meno dare consigli».

 

(…) Frotte di ammiratori le scrivevano lettere adoranti.

«Ci feci un libro: “Sei più bella della mia capra”».

E chi era il romanticone?

«Un pastore sardo».

 

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Valletta di «Guida al campionato» con Sandro Piccinini e Maurizio Mosca. Ci provavano pure i calciatori?

«Tanti mi volevano conoscere e mi mandavano messaggi, in particolare uno del Milan, però non ricordo il nome. Non rispondevo».

E alle feste ci andava?

«Silvio Berlusconi mi invitava sempre, non ci sono mai andata. Preferivo restare a casa, ero riservata. Non l’ho mai nemmeno incontrato di persona, credo di essere l’unica al mondo che non l’ha visto nemmeno in cartolina».

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