DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Valentina Santarpia per corriere.it - Estratti
giuseppe valditara - foto lapresse
«Basta offese e violenze verbali, fermiamo l'imbarbarimento del dibattito politico. Impariamo tutti ad avere sempre rispetto verso l'altro, anche quando ha idee diverse dalle nostre. Iniziamo noi a dare un esempio ai nostri giovani: sì alla critica, no alla denigrazione».
Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un'intervista al Tempo annuncia di ritirare l'atto di citazione nei confronti dello scrittore Nicola Lagioia. «Intendevo affermare un principio - sottolinea - non perseguire la condanna di Lagioia. Voglio sottolineare come questa querelle sia stata importante, perché ha consentito di porre l'attenzione su un problema reale, che inizia proprio dalla modalità con la quale ci si relaziona con gli altri, mi auguro possa servire a lanciare un messaggio forte».
INNO A LAGIOIA - MEME BY EMILIANO CARLI
Valditara ha deciso di ritirare l'atto di citazione, in cui chiedeva 20 mila euro allo scrittore per aver criticato un suo tweet, dopo aver letto la risposta alla sua lettera, pubblicata domenica sul Tempo. «L'ho letta e devo dire che ho deciso di accogliere le scuse di Lagioia- spiega il ministro - Mi ha fatto piacere il suo messaggio.
Anche perché riconosce implicitamente che l'offesa personale, l'insulto, la denigrazione devono essere banditi dalla polemica politica. Questa è una battaglia che sto conducendo da mesi e nella quale credo profondamente: va benissimo dividersi sulle idee - spiega - sulle proposte, avanzare critiche dure, ma c'è una precisa linea che non può mai essere oltrepassata. Ed è la linea del rispetto per la persona. Confrontiamoci sui problemi reali, senza mai denigrare l'avversario. È una battaglia che deve partire dalle scuole, per renderla credibile dobbiamo anche noi dare l'esempio».
Lo scrittore ha accolto «con piacere» le dichiarazioni del ministro ma ha precisato: «Ho scritto che mi dispiace se si è sentito insultato. Non ho invece mai scritto che ritengo di aver abusato della mia libertà di opinione costituzionalmente garantita e che di questo chiedo scusa. In un'epoca di scontri furibondi- chiarisce lo scrittore- ho cercato la via del confronto».
Secondo Lagioia, «il dissenso è una fondamentale garanzia del gioco democratico» ma «il suo legittimo esercizio è bene si svolga fuori dalle aule di tribunale». Mentre, critica, «proprio la gestione del dissenso è una delle prove di maturità su cui questo governo fatica. Lo dimostra il caso di tanti scrittori, intellettuali, giornalisti, liberi cittadini contro cui è stata intentata un'azione legale. L'auspicio è che qualcosa cambi», conclude l'autore augurando a tutti e tutte buon Natale.
La questione era nata nella scorsa primavera: l'autore, Premio Strega e appena insignito di 4 premi Ubu, era stato citato per aver criticato (lo scorso 30 marzo scorso), durante Che sarà di Serena Bortone su Rai 3, lo stile «sgrammaticato» di un post social del ministro riguardo la limitazione degli stranieri nelle classi italiane. La richiesta danni a carico dello scrittore era di 20 mila euro.
Dopo una serie di scambi polemici a distanza, Valditara ha aperto al dialogo, proprio con una lettera aperta sul Tempo il 22 dicembre scorso: «Lei affermi pure che quel tweet era scritto male, critichi pure duramente i miei provvedimenti e le mie idee, ma riconosca di essere andato oltre il legittimo esercizio della critica e che non è corretto insultare o offendere chicchessia, che denigrare e screditare la persona, non le sue idee, non ha nulla a che vedere con la critica politica. Se avrà il coraggio di fare queste affermazioni io non esiterò un attimo a fermare l’azione legale», ha scritto Valditara.
Giuseppe Valditaragiuseppe valditara nella scuola di ostia dove e stata aggredita una maestra 4
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