DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
E chi dovrebbe educare, voi "femministe"? Meglio nessuna educazione. Meglio lo stupro alla limitazione di libertà a cui vorreste sottoporci.
— Valentina Nappi (@ValeNappi) April 8, 2020
Simonetta Sciandivasci per “la Verità”
Valentina Nappi è sulla graticola da due giorni perché ha osato scrivere su Twitter che preferisce lo stupro alle rieducazioni femministe. Voleva provocare? Voleva provocare. Speriamo che nel mondo post Covid la provocazione, anche proprio come parola, venga bandita, ma fintanto che c' è, forse potremmo almeno sperare che chi la pratica sia capace di capire che esistono non temi intoccabili bensì momenti inopportuni, e mettersi a dar scandalo volutamente mentre il mondo è in quarantena e la gente s' ammala e muore sola è un momento inopportuno per alzare polveroni. Nel merito, suvvia, per quanto sanguinolenta e barbarica fosse, quella dichiarazione aveva dei margini di condivisibilità.
Intendeva evidenziare che tanto lo stupro quanto la rieducazione femminista hanno a che fare con un modello, e usano le donne per soddisfarlo. L' ha detto male, l' ha detto schifosamente, ha messo insieme due cose che non possono essere messe insieme: d' accordo, ma non è grave come sostengono le veterofemministe che la stanno attaccando, esperte nella rara arte di non riuscire a centrare una giusta indignazione mai e poi mai.
C' è, infatti, ben altro materiale sul quale far le pulci alla Nappi, e almeno due punti assolutamente urgenti. In primis, ha detto che ha in casa uno zoo esotico composto da serpenti asiatici, topi africani, un coniglio, un cane e un serpente californiano. Praticamente un mercatino di Whuan. In barba alla zoonosi. Qualcuno intervenga.
Secondo, e qualcuno intervenga prima di subito, ha fatto sapere che ci servirà presto un clippino porno nel quale, mentre non ha specificato chi le farà non ha specificato cosa, lei declamerà l' elenco di tutti i politici responsabili dei tagli alla sanità. Non tanto per salvaguardare il buongusto vorremmo che qualcuno la fermasse, anche perché il buongusto non s' attaglia a una pornostar, per quanto ella s' affanni a dirsi che è anche filosofa e pensatrice ed esegeta. No. È per salvaguardare gli ultimi scampoli di libertà che ci restano dal Covid. Ora che tutto ha preso la forma di un presidio medico chirurgico, ora che tutto non rimanda che alla pandemia, per carità, almeno il porno lasciamolo immune.
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