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“VANNACCI NON È RAZZISTA, NE’ OMOFOBO. SONO LA PRIMA NERA A PENSARLA COME LUI” - SYLVIE LUBAMBA DIVENTA LA NUMERO DUE DEL MOVIMENTO DEL GENERALE A MILANO: “L'HO ASCOLTATO PER TRE ORE ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO, INCANTATA. UNA LIAISON CON LUI? NESSUN FLIRT, SOLO AFFINITÀ, STIMA PER QUEL SUO MODO DI ESPRIMERSI, UNA COSA MI SUCCEDE ANCHE CON SGARBI E MORGAN" - SUI GAY: “NON MI SAREI ESPRESSA COME LUI MA LA MAGGIOR PARTE DELLE COSE CHE DICE SONO CONDIVISIBILI”
Andrea Pasqualetto per corriere.it - Estratti
Il Mondo al contrario punta anche su di lei: Sylvie Lubamba, ex modella, ex showgirl e ora fondatrice e numero due del Team Vannacci di Milano, la «sezione» meneghina del neonato movimento del generale più divisivo d’Italia.
Il nome scelto per il team è di quelli forti: «Giorgio Almirante», padre del movimento sociale e simbolo del postfascismo nazionale. «Per un richiamo alla coerenza, alla rettitudine, per difendere le nostre radici e rimettere al centro l’orgoglio nazionale - spiega Lubamba -
Quanto al nome avevo pensato a cinque personalità: lui, Pino Rauti, Indro Montanelli, Silvio Berlusconi e Julio Valerio Borghese. Gente importante, stimata da tutti, destra, sinistra, centro, un po’ come Fedriga e Zaia. E’ stato votato Almirante e sono contenta perché me ne hanno parlato proprio bene».
Conosciuta al grande pubblico per il programma televisivo Markette condotto da Piero Chiambretti, dove faceva la soubrette, Lubamba ha conosciuto Vannacci l’anno scorso, nel giorno del suo 52mo compleanno: «Era venuto a presentare il suo libro e sono rimasta folgorata dalla capacità comunicativa, dall’eloquio. L’ho ascoltato per tre ore dal primo all’ultimo minuto, incantata. E pure lui».
Il folgorante incontro ha naturalmente fatto volare i pettegolezzi: «Nessun flirt, solo affinità, pensiero comune, stima per quel suo modo di esprimersi, una cosa mi succede anche con Sgarbi e Morgan».
(…)
Ma il volto noto è senza dubbio Lubamba, sia per il successo avuto con Markette sia per le partecipazioni a vari programmi tv e reality, oltre che per essere stata la prima concorrente di colore di Miss Italia, poi squalificata per aver posato nuda in un servizio fotografico. Erano gli anni dei rotocalchi patinati, delle copertine glam, delle serate a champagne. Poi è arrivata la parentesi buia: il carcere, che l’ex soubrette ha conosciuto per una vicenda truffaldina di carte di credito:
«Si parla di tanti anni fa – spiegò dopo aver scontato tre anni e mezzo di pena - Succedeva che venivo invitata per esempio a una festa in un locale e finivo al tavolo con gente facoltosa, che nella maggior parte dei casi non conoscevo. Quando il titolare del tavolo pagava spesso dimenticava di mettere in tasca lo scontrino. Allora a fine serata lo prendevo io, lo accartocciavo e lo nascondevo nel reggiseno. Poi in camera usavo i numeri delle carte di credito e le scadenze. Negli scontrini c’era tutto...».
Domanda: cosa c’entra la politica con la vita di Lubamba? «A dire il vero qualcosa in passato c’è stato: Pannella, colpito dal mio accento, mi candidò addirittura alla carica di consigliere comunale: era il 2000 e mi occupavo di infibulazione, ho fatto scioperi della fame… Rimasi candidata». Dice di aver sempre votato radicale, fin da quando aveva 18 anni. Il suo mito? «Emma Bonino».
Tutto iniziò con una foto. «Ne avevano pubblicata una in cui erano completamente nudi. Quando l’ho vista ho detto io voto loro. E poi ho votato Ignazio Corrao dei Cinquestelle perché era bello, un voto ormonale diciamo”.
Ma queste sono vecchie storie. Oggi è il tempo di Vannacci, il quale ha idee molto chiare e nette sul dà farsi: patria, famiglia, migranti. Cosa pensa Lubamba, per esempio, dei migranti? «Io la penso come papa Francesco, sono per l’accoglienza, per il perdono, mi sento vicina agli ultimi. Non è omofobo e non è razzista. E Paola Egonu che l’ha denunciato perché lui ha scritto che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità, ha sbagliato.
Cara Paola, noi abbiamo i tratti negroidi e non caucasici, è una constatazione, non un’offesa. Ho seguito Vannacci in giro per l’Italia per dimostrare che non è razzista. Penso di essere la prima nera a pensarla come lui».. Ma sono anche con Vannacci quando dice chi vuole venire in Italia deve conoscere la lingua mentre gli islamici la rifiutano». Assicura di non essere svalvolata.
Sui gay? «Non mi sarei espressa come lui ma la maggior parte delle cose che dice sono condivisibili.
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