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VIDEO “WALMART 2013”
VIDEO “BLACK FRIDAY 2012”
VIDEO “OCCUPY WALMART”
Il “Black Friday” fa impazzire la gente. Il “venerdì nero”, negli Stati Uniti, segue la festa del Ringraziamento, dà il via allo shopping natalizio e tutti i negozi, anche on line, fanno sconti e offerte speciali. Le file sono interminabili, c’è gente che si accampa dalla notte prima, per accaparrarsi le occasioni, e il livello di aggressività è sempre più alto. Sul sito “blackfridaydeathcount” si conteggiano gli incidenti dal 2006 al 2013 (domani si aggiorneranno quelli del 2014): feriti, morti, attacchi di clienti con lo spray al peperoncino, commessi investiti dalla folla, scontri a fuoco per liti sui giocattoli, interventi della polizia, vetrine spaccate. Per un totale di 7 morti e 90 feriti.
Secondo “International Business Times” a tutti piace fare l’affare. La spiegazione è scientifica: l’eccitazione rilascia uno tsunami di dopamina. Inoltre, quando si è in coda, lo stato di allerta aumenta, si adotta una sorta di prospettiva evoluzionistica, per cui si è pronti all’attacco pur di sopravvivere. Non ultimo, quando le persone sono parte di una folla, tendono a imitarne i comportamenti, il che significa che uno o due individui possono trasformare un gruppo calmo in una marea infuriata.
Il focus si restringe: non si vede più il macro, si vede solo il micro, l’obiettivo. Per questo, davanti a chi inciampa o si sente male, gli altri non hanno reazioni, non intervengono, anzi spesso calpestano i corpi dei caduti. La loro mente è concentrata su un’unica cosa, su quell’occasione che devono assolutamente accaparrarsi per soddisfare il livello di eccitamento. Si perde qualsiasi senso della proporzione, devono avere ciò che desiderano, ad ogni costo. L’agguantare quell’oggetto è molto più importante dei benefici lo stesso oggetto porterà, una volta posseduto.
Non sorprende che il “Black Friday” inciti un tale furore, visto quello che i commercianti offerto, gli sconti sembrano esorbitanti, più simili a regali che a vendite. In realtà non regalano proprio nulla. La merce è limitata e questo genera risse. E’ una strategia: se vuoi aumentare la popolarità di un prodotto, ne riduci la disponibilità. Meno opportunità ci sono di comprarlo, più lo si vuole. Più energia metti in una cosa, più importante diventa per te.
Inoltre, credendo di acquistare o acquistando effettivamente prodotti in offerta, si sentono di aver battuto il sistema. La gente è a corto di soldi, se ottiene ciò che vuole al minor prezzo possibile, si sente realizzata.
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