VENEZIA, DELL’OLIO E DEL PEPERONCINO - COPPA ‘’LESA DIANA VREELAND’’ AL DIRETTORE ALBERTO BARBERA, CHE RIVENDICA LA SCELTA DI UNA MOSTRA SENZA FESTE, POCHE STAR, SEMI DESERTA NON SOLO PER L’ECONOMIA - PREMIO ALDO BUSI SEMPRE A BARBERA: “SE TROVO UNA CHE LE PIACE MOSCIO, LA FACCIO IMPAZZIRE” - STATUETTA “FISTFUCKING” AL REGISTA LEONE D’ORO CHE RINGRAZIA LA MOSTRA CON IL PUGNO CHIUSO…

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Anselma Dell'Olio per "il Foglio"

Premio Banal Grande a "Superstar", un logoro atto d'accusa al pubblico dei reality innamorato della celebrità spuria. E "lo sguardo sulla realtà" promesso dalla dirigenza (zzzzzh). Coppa del Nonno a Robert Redford per "The Company You Keep", zeppo di star da reparto geriatrico. Osella "Duri di comprendonio" al giornalista collettivo, da Giuseppina Manin in giù; sviata dal titolo scrive che il Leone d'oro parla della "sublime e inattesa pietà di una madre verso chi le ha ucciso il figlio", mentre trattasi di lenta, crudele, masochistica, studiata vendetta fredda.

Targa "Bocciato in religione" a Roberto Silvestri del manifesto; scrive che il film della vendetta marxista- nichilista "Pietà" ha "un retrogusto buddista". Scrivere cento volte: solo l'islam integralista predica vendetta e suicidio. Disco "Canta che ti passa" a Kim-Kiduk, che appena lo metti su un palcoscenico canta un inno coreano contro il dolore, per farci ingoiare meglio la sua ben fatta, brutale, violenta, stomachevole requisitoria antioccidentale "Pietà".

Statuetta "Fistfucking" dal ritratto di Robert Mapplethorpe, da mettere al solito posto, al regista Leone d'oro che ringrazia la Mostra con il pugno chiuso. Chiesto conto della differenza tra comunismo al nord e capitalismo al sud del suo paese, risponde guardingo: "Sono due sistemi con difetti." Apprezzato solo ai festival europei, in patria è schizzato.

Per una volta ha ragione Mereghetti, è un bel furbetto il pauperista che vive in una capanna, schiva i lussi, e non cambia gli abiti per cinque giorni di caldo afoso, ben lontano dalla dittatura stalinista di Kim Jong-un. Coppa Lesa Diana Vreeland al direttore Alberto Barbera, che rivendica la scelta di una Mostra senza feste, poche star, semi deserta non solo per l'economia.

Parafrasando la storica direttrice di Vogue e consulente del Metropolitan Museum of Art: "Un pizzico di volgarità esalta l'eleganza, il perfettismo lo annulla". Premio Aldo Busi sempre a Barbera con la frase busiana: "Se trovo una che le piace moscio, la faccio impazzire." Se continua così, Toronto here I come.

 

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