DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Charlotte Burns per “The Sun”
KIM Jong Il era un grande cinefilo e di conseguenza i nordcoreani divennero appassionati di cinema. Il deceduto leader riteneva il cinema ‘lo strumento più potente per educare le masse’ e scrisse anche un saggio a riguardo, intitolato “Theory of Cinematic Art” in cui si legge: «E’ dovere del cinema trasformare le persone in veri comunisti».
Il film era per lui un modo di sradicare gli elementi del capitalismo. Si dice che avesse una videoteca con migliaia di pellicole e sette sale cinematografiche costruite per lui a Pyongyang. A parte gli studi principali, da lui visitati almeno 6000 volte, gli altri sorgevano in periferia. Per ogni 300 famiglie, sorgeva una sala, non importa in quale posto sperduto del paese fossero. Lì ancora è gratuito per tutti l’ingresso. Nelle zone rurale i poster sono dipinti sui muri e ci restano per anni.
Pare anche che Kim Jong Il avesse girato un film sul fondatore della Corea del Nord (suo padre Kim Il-Sung) e si proclamasse ‘un genio del cinema’. Il suo personale regista era Shin Sang-Ok, sudcoreano rapito dai suoi servizi segreti nel 1978, insieme alla moglie.
Lo costrinse a dirigere più di 20 film, quasi tutti di propaganda, e poi lo incarcerò per aver tentato la fuga. Solo nel 1986 la coppia sequestrata riuscì a scappare. Gli attori famosi sono dipinti sui muri della capitale o stampati sulla moneta corrente. I temi dei film nordcoreani parlano di comunismo, patriottismo, rivoluzione, eroi che combattono americani e giapponesi o mostri.
Si fanno anche film di attualità, spesso mischiando notizie e filmati veri e falsi. Se ne girò uno quando Bill Clinton arrivò a Pyongyang nel 2009 per assicurarsi che fossero liberati i due giornalisti americani.I film storici e rivoluzionari vanno in onda su ‘DPRK TV’. Gli attori sono impiegato dello Stato.
Ogni film viene girato ai “Korean Film Studio”, oggi non più alla vecchia maniera ma digitalmente. Si dice che non ci siano più soldi per girare film, il che è un bel problema. I ‘Chollima studios’ invece sono per turisti, hanno finti set con quartieri cinesi, bar giapponesi, cottage inglese, finti poster americani. Nella vita un nordcoreano vede lo stesso film moltissime volte. Spesso le pellicole imitano quelle occidentali ma riviste e corrette nel proprio stile.
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