DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Castoro per “La Verità”
Gli occhi della tigre non sono più minacciosi come tre mesi fa, quando nell' editoriale di commiato dal Tg3 Bianca Berlinguer aveva sottolineato le numerose pressioni avute durante il mandato di direttore. Un incarico che ha mantenuto pure nel governo Berlusconi, al punto che il suo tiggì è diventato un riferimento per l' opposizione all' esecutivo di centrodestra.
Una direzione che non è riuscita invece a mantenere con Matteo Renzi premier, al punto da essere sostituita da Luca Mazzà, il supervisore di Ballarò che se ne è andato dal talk di Rai 3 perché non condivideva la linea antirenziana percorsa da Massimo Giannini. E quindi è stato premiato da Renzi per la sua fedeltà.
Bianca Berlinguer invece non è stata premiata. L' hanno spinta fuori e per addolcire la pillola le hanno promesso un programma tutto suo. Lei ha chiesto la seconda serata, ma Daria Bignardi, il direttore della rete, si è opposta proponendole una trasmissione tutta sua, sì, anche con licenze sugli argomenti che in genere non si concedono ai conduttori, ma rigorosamente in una fascia oraria in cui l' informazione non raccoglie punti di share. Una specie di purgatorio dove scontare le pene.
massimo giannini bianca berlinguer antonio padellaro
«Continuano a dirmi che si tratta di un esperimento ammette un po' timorosa la Berlinguer, con tanto di sorriso frutto dell' imbarazzo che l' accompagna dentro - ma io so bene che a quel l' ora il pubblico non è abituato a vedere l' informazione. Prima di noi a occupare quello spazio su Rai 3 era Geo, peraltro con ottimo risultati. Ebbene io mi auguro di fare gli stessi ascolti di Geo».
Ma la partita non è facile da giocare e soprattutto da vincere. Il rischio più grande è che presto si possa parlare di un altro flop dell' informazione Rai, dopo quello clamoroso di Politics. «Abbiamo dovuto correre - confessa la Berlinguer - perché abbiamo cominciato a lavorare a settembre. Abbiamo messo su un bel gruppo con tre giornaliste molto brave che mi hanno seguito dal Tg3 (Maddalena Bolognini, Maria Lucente, Francesca Lagorio). La squadra mi piace e va detto che sono tutti interni alla Rai, perché in questa azienda ci sono ottimi professionisti».
bianca berlinguer stefano parisi antonio polito
Di sicuro la Bignardi non ha fatto lo stesso ragionamento quando ha affidato all' ex Sky Tg 24 Gianluca Semprini la conduzione di Politics, scatenando l' ira del sindacato interno, l' Usigrai.
Il nuovo programma (#cartabianca, una striscia in onda su Raitre dal lunedì al venerdì dalle 18.25, a partire dal 7 novembre) ha seriamente rischiato di non partire. Perché alla Rai, dopo le promesse fatte al momento del rimpasto dei direttori, si è perso molto tempo. E la matricola del programma senza la quale non si possono fare le trasmissioni - è stata aperta con netto ritardo.
MATTEO RENZI BIANCA BERLINGUER
Al punto che in molti hanno temuto che ci fosse una strategia per far partire la Berlinguer dopo il Referendum. Seppure non l' abbia confessato a nessuno la stessa Bianca ha pensato di non partire più qualora l' attesa si fosse prolungata. Anche perché suggerimenti e tentativi si sono susseguiti durante l' attesa. A un certo momento si è parlato di sinergia con Michele Santoro. Un fulmine a ciel sereno che è durato il tempo di un temporale estivo. Tanto rumore per nulla.
«Ha ragione Michele quando dice che io e lui ci vogliamo bene - spiega la Berlinguer - e siccome vogliamo continuare a volerci bene è meglio non rompere la nostra amicizia e continuare ognuno per la sua strada».
Una separazione consensuale per salvare un rapporto tra due primedonne.
Santoro voleva organizzare la trasmissione, affidando alla Berlinguer la conduzione. Ma l' ex zarina del Tg3 ha risposto picche.
Alla fine però #cartabianca ha cominciato il suo percorso e ora è ai nastri di partenza. «Sono pronta a cambiare pagina - confessa la Berlinguer - il passato mi ha amareggiato ma ora si deve ripartire. Metto le mani avanti: bisogna darsi due mesi di tempo per vedere se l' esperimento funziona. La fascia oraria è difficile, quasi impossibile. Del prodotto confezionato sono orgogliosa. #cartabianca non è un format, perché i format vanno fatti da chi li sa fare, come Maria De Filippi che vorrei avere in trasmissione per farmi raccontare come si fa». Anche #carta bianca si occuperà della Leopolda.
Lo farà in maniera originale con il racconto dell' inviato Gabriele Corsi del Trio Medusa. Renzo Arbore e Ezio Mauro saranno i primi ospiti del programma che sarà «un rotocalco quotidiano dal linguaggio più comprensibile per tutti, mai banale e ricco di retroscena», promette la Berlinguer, pronta a giurare che il suo non sarà un piccolo tiggì prima del tiggì delle 19 ma se ci sarà un' emergenza sull' attualità sarà ben felice di sguinzagliare inviati e di raccontare la cronaca. Berlinguer, voterà No al Referendum? «Io sono una giornalista e quindi non sono tenuta a indicare le mie preferenze».
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