DAGONEWS
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Ovviamente Albertino Nagel sarebbe ben felice di trovare un accordo di pacificazione con Del Vecchio, che ha ricevuto l’autorizzazione di incrementare la sua quota al 20% di Mediobanca. Ma il patriarca di Luxottica tace. Un assordante silenzio che inquieta: che frulla nella mente del paperone di Agordo?
Poteva occupare due posti in Cda, e già circolava il nome del vispo avvocato Simontacchi dello studio Bonelli-Erede, ma non l’ha fatto. Ma una volta che la sua Delfin, dal 10 attuale, arriverà al 20%, che succederà? Apparirà una ghigliottina per Nagel e Pagliaro sul selciato di Piazzetta Cuccia?
Francesco Saverio Vinci DG Mediobanca Alberto Nagel Ad e Renato Pagliaro Presidente di Mediobanca 0_pr
Certo, l’abilità di Nagel potrebbe far dimenticare a Del Vecchio lo sgarbo che ricevette quando tentò di prendere con 500 milioni IEO, l’Istituto europeo di oncologia di Milano, che Nagel ma soprattutto il presidente Renato Pagliaro considerano un lascito intoccabile della buonanima di Enrico Cuccia.
Alberto Nagel Caltagirone
E da allora Del Vecchio se l’è legata al dito (eufemismo). Come trovare un accordo con l’ottuagenario incazzato, salvando la poltrona? Ad esempio, raccontano, che Nagel potrebbe offrire un ramoscello di ulivo proponendo un patto di consultazione per le nomine del prossimo anno dei vertici di Generali, che è l’obiettivo finale di Del Vecchio, dove Balbinot potrebbe diventare presidente con deleghe pesanti in quota Delfin. Mentre l’ad Donnet prenderebbe un volo diretto per Parigi, per la gioia anche di Franchino Caltagirone, socio al 5% di Generali, ancora deluso della mancata presidenza del Leone di Trieste.
Milleri Del Vecchio Nagel
MEDIOBANCA: IN CDA PIÙ QUOTE ROSA CON CIOLI E BANET
Marcella Merlo per l'ANSA
Aumenta la quota rosa nel Cda di Mediobanca del prossimo triennio 2021-2023 dove l'attuale board candida Laura Cioli e Virginie Banet. Sono i nomi nuovi nella lista che verrà sottoposta al voto all'assemblea del 28 ottobre.
Nagel
Per il resto sono confermati tutti gli attuali componenti a partire dal presidente Renato Pagliaro, dall'ad Alberto Nagel e dal direttore generale Francesco Saverio Vinci, nel segno della continuità. Con il nuovo socio Leonardo Del Vecchio pronto a incrementare la quota oltre il 10%, ma non interessato per ora a partecipare al rinnovo del consiglio.
Le uniche uscite sono quelle di Alberto Pecci che, lascia pure l'incarico di vicepresidente, e di Marie Bolloré il cui padre Vincent, il patron di Vivendi, ha in corso l'uscita dal capitale di Piazzetta Cuccia. Con l'ingresso di Cioli e Banet il consiglio di ammininistraizone vede aumentare gli indipendenti, i profili internazionali e le competenze. Cioli è stata fino a pochi mesi fa amministratore delegato di Gedi e, prima, di Rcs e di Cartasì (l'attuale Nexi).
PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL
La francese Banet vanta invece una lunga esperienza di banchiere d'affari: è stata managing director del global investment banking di Nomura e di Deutsche Bank e ha ricoperto un ruolo di primo piano in Natixis. La lista di 15 proposta dal consiglio, supportato nella messa a punto delle candidature dal cacciatore di teste Spencer Stuart, include due terzi di consiglieri indipendenti e il 47% di rappresentanza femminile.
PAGLIARO NAGEL
Gli ultimi due nomi Roberta Casali e Romina Guglielmetti dovranno tuttavia fare posto ai due rappresentanti delle minoranze, vale a dire alla lista che verrà presentata in assemblea da Assogestioni che oggi esprime Angela Gamba e Gabriele Villa. Ma poco cambierà in percentuale nella più nutrita compagine rosa.
Per il resto l'assemblea del 28 ottobre, convocata ufficialmente dal board, riunioto oggi con solo tre membri in videoconferenza e gli altri presenti in Piazzetta Cuccia, dovrà fra altro approvare il bilancio chiuso a fine giugno. Su questo fronte, in linea con le decisioni della Bce, è stato confermato che non ci sarà un dividendo. In sede straodinaria l'appuntamento dei soci servirà invece a modificare lo statuto per rendere la governance più al passo coi tempi.
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Tra i cambiamenti c'è l' eliminazione del vincolo che impone oggi che l'amministratore delegato e il direttore generale vengano scelti fra i dirigenti del gruppo Mediobanca. Tale modifica ovviamente riguarderà non il prossimo nuovo Cda ma quello successivo.
CALTAGIRONE NAGEL GALATERI