medvedev e il suo fucile
1 - MEDVEDEV: "PIANO PACE ITALIANO BASATO SU MENZOGNE KIEV"
Estratto da www.repubblica.it
Il piano di pace italiano per l'Ucraina "è un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà" e i suoi autori sembrano essersi basati su "giornali provinciali" e "menzogne ucraine". Lo ha dichiarato, secondo le agenzie stampa russe, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev. L'ex presidente russo ha sottolineato che "l'idea di una completa autonomia della Crimea come parte dell'Ucraina sarebbe causa di una guerra a pieno titolo".
PUTIN E DI MAIO - FOTOMONTAGGIO DI CARLI
2 - MA L'UCRAINA METTE I PALETTI AL PIANO ITALIANO «SUI CONFINI NON TRATTIAMO»
Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
[…] Scettico il commento del governo di Kiev. Il documento prevede al terzo punto una tappa di approfondimento sulle questioni territoriali della Crimea e del Donbass, nel rispetto dei confini riconosciuti a livello internazionale, ma la mancata previsione dell'integrità territoriale dell'Ucraina non sarebbe un una condizione accettabile, ha spiegato la dichiarazione della prima viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dzhaparova, durante una conferenza alla Fondazione Luigi Einaudi.
GUERRA RUSSIA UCRAINA
«So che si è discusso» del documento della diplomazia italiana per la pace - ha detto la viceministra rispondendo a una domanda su questo tema senza però voler entrare nei dettagli - e «accogliamo con favore qualsiasi iniziativa che possa portare la pace», ha aggiunto. Sottolineando però che, appunto, «l'integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziate. Qualsiasi piano che possa prevedere confini diversi (da quelli attuali) non è sostenibile».
vladimir putin con il fedele dmitry medvedev
La scorsa settimana il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato che il piano è stato «messo a punto dal corpo diplomatico italiano in stretto coordinamento con Palazzo Chigi». Il ministro ha tenuto a precisare che «cuore del progetto è il gruppo internazionale di facilitazione: Nazioni Unite, Unione europea e Osce, il gruppo di lavoro principale che può mano a mano coinvolgere altri» Stati che finora si sono candidati a svolgere un ruolo di garanzia nel contesto di negoziati di pace. […]
3 - MOSCA "VALUTA" IL PIANO ITALIANO PER IL CESSATE IL FUOCO
Estratto dell’articolo di Francesca Sforza per “la Stampa”
GUERRA RUSSIA UCRAINA
[…] Il lavoro diplomatico di Roma continua comunque quotidianamente. Ieri il premier Mario Draghi ha incontrato il primo ministro bulgaro Kiril Petkov, con il quale ha discusso anche della proposta italiana per un tetto al prezzo del gas.
Dalle diplomazie europee è partita un'indicazione operativa interessante, subito raccolta da ambienti del governo italiano: lavorare sull'apertura di corridoi umanitari a Odessa, e instaurare una pratica virtuosa di pacificazione a piccoli passi, capace di strutturare un cessate il fuoco "de facto".
il faccione di putin nei palazzi di mosca
A favore di questa soluzione giocano due fattori: uno politico, l'altro operativo. Quello politico investe la crisi alimentare. Con 20 milioni di tonnellate di cereali bloccate nel porto di Odessa e l'impossibilità per molte zone del mondo di accedere ai rifornimenti, il rischio di una carestia a macchia di leopardo nelle zone più povere del mondo rischia di creare scompensi ulteriori.
La leva commerciale potrebbe costituire uno strumento più efficace di altri, proprio nella misura in cui conta sull'interscambiabilità delle ricadute: più facile cioè persuadere i russi a partecipare a un'operazione finalizzata a non affamare Paesi con cui hanno ancora relazioni piuttosto che a fare una concessione diretta agli ucraini.
PUTIN ZELENSKY
E poiché l'invio di rifornimenti alimentari a paesi terzi dovrebbe passare per la creazione di corridoi umanitari, ecco che uno scenario di apertura diventa percorribile.
Dal punto di vista operativo, si potrebbe inoltre sfruttare il vantaggio del livello attuale di contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Perché se è vero che non c'è interlocuzione ai piani alti, è anche vero che a livello territoriale i contatti ci sono.
VLADIMIR PUTIN LUIGI DI MAIO
Lo dimostra il caso dei difensori di Azovstal che sono usciti dallo stabilimento assediato e il trafficatissimo dossier sugli scambi di prigionieri. Immaginare dunque che il combinato disposto della leva economica con quella dei contatti tecnici sul territorio possa dar vita a un corridoio umanitario funzionale non è dunque un'ipotesi priva di fondamento, e il governo italiano si sta attivando per verificarne la praticabilità. -
LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN