DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA…
Queste immagini di megalopoli stipate e autostrade infinite potrebbero farvi sentire fuori posto, o “fuori griglia”.
Nelle sue serie claustrofobiche “Bric’s”, “Exodus” e “Timeout”, il fotografo Marcus Lyon osserva l’attività umana e la globalizzazione da un ampio punto di vista. Le immagini non sono solo foto di Mosca, Mumbai o Marina del Rey, ma composizioni di centinaia di scatti.
tin shack city, cape flats, south africa
Le fotografie di Lyon sono minuziosamente pianificate nei minimi dettagli (a volte addirittura anni prima). Dopo aver chiarito e pianificato l’immagine concettualmente, vola sopra la posizione geografica specifica per fotografare il terreno sottostante. Poi cuce digitalmente insieme più di 1.000 fotografie: davanti a tali scenari lo spettatore si sente annegare nel caos. Le complesse composizioni sono un riflesso dell’illimitata espansione dell'umanità e del consumo, e il vasto divario tra ricchi e poveri.
Da Los Angeles a Hong Kong, ogni foto pullula di urbanizzazione. Nella visione distopica di Lyon, non compare nemmeno un albero, il mondo è invaso da aerei, treni e automobili che si aggirano come sciami sulla terra. Lyon tesse con tale abilità le sue tele che le megalopoli potrebbero essere scambiate per qualcosa di reale.
I suoi incredibili collage saranno esposti alla “Somerset House” di Londra fino al 22 aprile.
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