1 - LA STRETTA SUI MIGRANTI E LE ACCUSE DI MELONI
Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Il Consiglio dei ministri dura un’ora. Il tempo di varare un ulteriore giro di vite in due settori: migranti e codice della strada. Il contributo del governo è unanime. La relazione che accompagna i provvedimenti è però la cifra politica del lavoro svolto, uno sforzo che per Meloni serve a rimarcare «compattezza del governo, unica visione di tutto il centrodestra, a dispetto di quello che si legge in questi giorni».
Insomma per Meloni la narrazione che Salvini stia giocando un partita politica tutta sua in tema di migranti è passibile di essere derubricata di fronte agli atti ufficiali: «La credibilità di questo governo ha fatto sì che la Commissione europea e buona parte delle nazioni europee si sono schierate sulle stesse posizioni italiane».
giorgia meloni e ursula von der leyen bloccate dai manifestanti a lampedusa 16
Un’affermazione che lei stessa metterà in ombra attaccando direttamente il vicepresidente della Commissione Josep Borrell — presunto reo di aver segnalato falle giuridiche nell’accordo tra Bruxelles e Tunisia — ma che per la premier, invece, è corroborata dal piano in 10 punti presentato dalla stessa presidente della Commissione Ursula von der Leyen, a Lampedusa. I
[…] Il capo del governo cita le parole di von der Leyen: «Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani». E ricorda che si tratta di dichiarazioni «che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo, Antonio e noi tutti. Questa frase può essere considerata il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all’Italia. Consentitemi una battuta. Mi chiedo se ora anche a lei certi osservatori rivolgeranno gli stessi insulti che hanno rivolto alla sottoscritta.
giorgia meloni ursula von der leyen a lampedusa 3
Penso al punto 6 del piano, che prevede di adottare misure per limitare l’uso di navi non idonee alla navigazione e agire contro le catene di approvvigionamento dei trafficanti, garantendo la messa fuori servizio delle imbarcazioni. Mi chiedo se la accuseranno di voler affondare le navi con dentro i migranti».
[…]
Meloni poi illustra una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza di chi entra illegalmente in Italia, «che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Inoltre daremo mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile nuovi Cpr che dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore insicurezza nelle città italiane».
giorgia meloni ursula von der leyen a lampedusa 5
Queste misure finiranno nel decreto Sud. Nel prossimo Cdm, poi, ci sarà un altro decreto, con la stretta sui «falsi minorenni» e, insieme, canali differenziati per donne, bambini e under 14 «ai quali sarà garantita ogni tutela».
[…] «saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità di sbarco illegale. L’Italia chiederà loro la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta».
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Quindi arriva l’affondo politico, contro quell’opposizione che starebbe giocando contro la riuscita di questi progetti, «dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee remino contro. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di esponenti della sinistra». E in questo pacchetto finisce anche la proposta del Pd che prevede di «accogliere chiunque e poi procedere alla redistribuzione in Europa, un boomerang, visto che la segretaria del Pd forse non è resa conto che i Paesi dell’Est Europa accolgono milioni di rifugiati ucraini e quindi rischiamo noi di dover ricollocare molti più richiedenti asilo di quanti ne abbiamo». […]
2 - PARIGI: NON ACCOGLIAMO NESSUNO DA LAMPEDUSA STOP ANCHE DALL’AUSTRIA TENSIONI TAJANI-LEGA
Estratto dell'articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON ALL ELISEO
A parole c’è disponibilità a venire incontro alle richieste d’aiuto e collaborazione dell’Italia per fronteggiare l’emergenza immigrazione, nei fatti però dalla Francia arriva una chiusura molto netta dei propri confini. E anche l’Austria è in allerta per lo stesso motivo: il governo di Vienna intende intensificare i controlli alla frontiera del Brennero.
«Non accoglieremo parte dei migranti arrivati recentemente a Lampedusa. Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte», dice il ministro degli Interni Gérald Darmanin, che ieri è volato a Roma a incontrare il suo omologo Matteo Piantedosi in un incontro durato oltre due ore […]
matteo salvini marine le pen a pontida 1
[…] la Lega reagisce subito: «Basta chiacchiere, gli italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall’Europa dei fatti concreti!». Un fronte estero molto importante, con la Germania che sostiene la linea dei 10 punti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: sì alla «sorveglianza aerea e navale dei confini esterni della Ue», dice la ministra dell’Interno Nancy Faeser «altrimenti non avremo in pugno la situazione migratoria».
Sorveglianza che trova aperture anche da Parigi. Un accordo europeo diventa indispensabile nel momento in cui sale la tensione nella maggioranza, soprattutto per le posizioni sempre più dure di Matteo Salvini che sposa su tutto la linea Le Pen, e l’attacco che parte dall’intera opposizione. […]
MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI
In attesa quindi che la premier Giorgia Meloni arrivi oggi a New York per l’assemblea delle Nazioni Unite dove interverrà domani (ha in programma bilaterali con Guterres, Erdogan e il presidente algerino), la scena è occupata dalle polemiche.
Antonio Tajani, anche lui da New York, prima replica seccamente a Salvini: «Marine Le Pen non ha partecipato al Cdm questa mattina, non è lei che decide quel che fa l’Italia». […]
marine le pen e matteo salvini a pontida emmanuel macron giorgia meloni