Claudio Bozza e Paolo Decrestina per il "Corriere della Sera" - Estratti
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju
C’è FdI che vuole provare a sbancare, puntando al 30% alle Europee, anche per regolare i conti con gli alleati, che rivendicano più spazio.
Oltretutto, proprio a Matteo Salvini un buon risultato servirebbe per sopire i maldipancia nella Lega. C’è poi il test vitale per la Forza Italia gestione Tajani, che per la prima volta dovrà testare il peso del partito dopo la morte di Silvio Berlusconi. E infine la prova di forza tra Pd e M5S, mentre Azione e Italia viva dovranno misurarsi con la «ghigliottina» del 4%: chi non la supera resterà fuori.
Il conto alla rovescia per le Europee di giugno è iniziato.
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E in ogni partito cominciano a delinearsi le «soglie della verità». Chi prenderà più voti? E chi potrà dire di aver vinto davvero, sia in termini assoluti sia nelle competizioni interne a centrodestra, centrosinistra e allo stesso centro? Alla vigilia sono percentuali «psicologiche», che a conti fatti avranno però un profondo valore politico.
Alle ultime Politiche, Fratelli d’Italia aveva conquistato il 26%, affermandosi come primo partito d’Italia. L’ultimo sondaggio di fine dicembre 2023 (realizzato da Ipsos per il Corriere ) li attesta al 29,3%. Alle Europee, anche se da Via della Scrofa hanno ufficialmente le bocche cucite, l’aspirazione è quella di raggiungere il 30%. Numeri alla mano è una soglia verosimile, ma fantascientifica da prevedere se paragonata al 6,4% conquistato nel 2019 per la corsa verso Bruxelles.
TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
Salvini ha invece fissato esplicitamente un’asticella: «Sicuramente puntiamo alla doppia cifra: il mio obiettivo è che la Lega prenda un voto in più del M5S». Una soglia piuttosto ambiziosa, anche perché i numeri sono i seguenti.
Alle Politiche i leghisti avevano preso l’8,8% e l’ultima rilevazione Ipsos dà la Lega in calo all’8%. Mentre il Movimento aveva raccolto il 15,4% e ora risulta attestato al 17,2%. Conquistare quasi 10 punti, in 4 mesi, appare quindi una mission impossible per il partito del vicepremier, lontano anni luce dal boom del 34,3% alle Europee 2019.
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani
Per Forza Italia, il voto delle Europee sarà fondamentale per testare la tenuta post Berlusconi. Alle Politiche gli azzurri conquistarono l’8,8% e oggi per Ipsos risultano avere il 6,8% dei consensi. Finire sotto al 6% potrebbe quindi mettere a repentaglio la leadership di Antonio Tajani, successore del Cavaliere.
Nel centrosinistra, o meglio nel «campo largo» (mai nato), la lotta sarà incandescente. Qui, in particolare, i risultati Ue saranno uno spartiacque per regolare i rapporti di forza tra Pd e M5S. Nel partito guidato da Elly Schlein è stata idealmente fissata una «soglia Zingaretti», cioè il 22,7% del Pd sotto la sua segreteria. Fattibile, ma ambizioso: i dem non risultano schiodarsi dal 19% delle Politiche anche nei sondaggi.
elly schlein e giuseppe conte - meme by usbergo
Se al Nazareno i toni rispetto ai potenziali alleati del M5S non sembrano critici, quelli del partito di Giuseppe Conte appaiono come molto competitivi. È appunto lo specchio di un braccio di ferro interno: chi tra Schlein e l’ex premier conquisterà un voto in più potrà rivendicare la leadership del «campo progressista». Sarà un traguardo fondamentale. E Conte vuole tagliarlo per primo, visto che dopo il 15,4% delle Politiche è dato da Ipsos in crescita al 17,2%. C’è poi la partita per la sopravvivenza al centro, tra Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Gli ex alleati di Italia viva e Azione dovranno fare il tutto per tutto e superare il 4%, soglia di sbarramento per entrare al Parlamento Ue.
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TEMPTATION ISLAND - MEME BY EMILIANO CARLI CARLO CALENDA E MATTEO RENZI CARLO CALENDA E MATTEO RENZI